Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I sestesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti per la maggior parte tra il capoluogo comunale e le località Bagnarola, Casette, Marignana, Ramuscello e Mure. Il territorio, comprendente anche i nuclei Confine Settimo, Borgo Siega, Platani, Levada, Melmosa Alta, Stazione e Viali nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che imprimono all’abitato, interessato dall’espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è attraversato da una sbarra d’argento davanti alla quale spicca un leone dorato rivoltato.

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I sestesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti per la maggior parte tra il capoluogo comunale e le località Bagnarola, Casette, Marignana, Ramuscello e Mure. Il territorio, comprendente anche i nuclei Confine Settimo, Borgo Siega, Platani, Levada, Melmosa Alta, Stazione e Viali nonché numerose case sparse, ha un profilo geometrico molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che imprimono all’abitato, interessato dall’espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è attraversato da una sbarra d’argento davanti alla quale spicca un leone dorato rivoltato.

Storia

Abitata fin da epoca romana, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nella zona, deriva il toponimo dal latino SEXTUS, che ne indica l’ubicazione al ‘sesto miglio’ lungo la via Giulia, che da Concordia Sagittaria raggiungeva il passo di Monte Croce; la specificazione “al Reghena” fu aggiunta nel 1867. La sua storia è strettamente legata con quella della locale abbazia di Santa Maria in Sylvis che, fondata nella prima metà del secolo VIII e poi donata ai benedettini, divenne ben presto una potenza temporale, oltre che ecclesiastica, rispondendo del suo operato soltanto al patriarca di Aquileia. Distrutta, sul finire del IX secolo, dall’invasione degli ungari, fu subito riedificata e dotata di fortificazioni, assumendo l’aspetto di un castello medievale. Seguendo le sorti del patriarcato, con cui i rapporti divennero sempre più difficili, tanto che, verso la fine del 1100, l’abate riconobbe come suoi diretti superiori solo il pontefice e l’imperatore, fu coinvolta nelle lotte che, tra i secoli XI e XV, travagliarono tutto il Friuli. Con l’avvento della signoria veneziana, nel 1420, iniziò il declino del cenobio sestese, trasformato in commenda nel 1441 e rimasto tale fino al 1786. Annessa all’Italia nel 1866, ha partecipato attivamente agli ultimi conflitti mondiali. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre a tutto il centro storico, che ha conservato il suo originario assetto urbanistico, spicca il complesso abbaziale, cui si accede da un torrione, del X secolo. Di esso fanno parte: il campanile, altro resto delle fortificazioni medievali; l’edificio della cancelleria; l’antica residenza degli abati, ora sede del municipio, e la basilica, del secolo XI, con pregevoli cicli di affreschi. Interessanti sono anche: la settecentesca villa Zanardini; la villa Freschi-Piccolomini, a Ramuscello, e la villa Braida, a Bagnarola.

Abitata fin da epoca romana, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nella zona, deriva il toponimo dal latino SEXTUS, che ne indica l’ubicazione al ‘sesto miglio’ lungo la via Giulia, che da Concordia Sagittaria raggiungeva il passo di Monte Croce; la specificazione “al Reghena” fu aggiunta nel 1867. La sua storia è strettamente legata con quella della locale abbazia di Santa Maria in Sylvis che, fondata nella prima metà del secolo VIII e poi donata ai benedettini, divenne ben presto una potenza temporale, oltre che ecclesiastica, rispondendo del suo operato soltanto al patriarca di Aquileia. Distrutta, sul finire del IX secolo, dall’invasione degli ungari, fu subito riedificata e dotata di fortificazioni, assumendo l’aspetto di un castello medievale. Seguendo le sorti del patriarcato, con cui i rapporti divennero sempre più difficili, tanto che, verso la fine del 1100, l’abate riconobbe come suoi diretti superiori solo il pontefice e l’imperatore, fu coinvolta nelle lotte che, tra i secoli XI e XV, travagliarono tutto il Friuli. Con l’avvento della signoria veneziana, nel 1420, iniziò il declino del cenobio sestese, trasformato in commenda nel 1441 e rimasto tale fino al 1786. Annessa all’Italia nel 1866, ha partecipato attivamente agli ultimi conflitti mondiali. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre a tutto il centro storico, che ha conservato il suo originario assetto urbanistico, spicca il complesso abbaziale, cui si accede da un torrione, del X secolo. Di esso fanno parte: il campanile, altro resto delle fortificazioni medievali; l’edificio della cancelleria; l’antica residenza degli abati, ora sede del municipio, e la basilica, del secolo XI, con pregevoli cicli di affreschi. Interessanti sono anche: la settecentesca villa Zanardini; la villa Freschi-Piccolomini, a Ramuscello, e la villa Braida, a Bagnarola.

Economia

L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, di proficue coltivazioni di cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, vite e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’altra fonte di reddito, l’industria, è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cartario, edile, metalmeccanico, tessile e dei materiali da costruzione (vetro e suoi derivati). Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, di proficue coltivazioni di cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, vite e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’altra fonte di reddito, l’industria, è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), cartario, edile, metalmeccanico, tessile e dei materiali da costruzione (vetro e suoi derivati). Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, anche se un’indubbia attrattiva è costituita dal suo complesso abbaziale, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti, alquanto rilevanti, con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui meritano di essere citati: la rassegna di arte contemporanea “Hic et nunc”, ad aprile; la rassegna “Estate musicale”, che si svolge a luglio, con concerti e spettacoli nell’abbazia, e il presepe vivente, a dicembre. La festa patronale, in onore dell’Assunzione della Vergine, viene celebrata il 15 agosto.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, anche se un’indubbia attrattiva è costituita dal suo complesso abbaziale, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza delle industrie, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. I rapporti, alquanto rilevanti, con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, tra cui meritano di essere citati: la rassegna di arte contemporanea “Hic et nunc”, ad aprile; la rassegna “Estate musicale”, che si svolge a luglio, con concerti e spettacoli nell’abbazia, e il presepe vivente, a dicembre. La festa patronale, in onore dell’Assunzione della Vergine, viene celebrata il 15 agosto.

Località

Bagnarola, Borgo Siega, Casette, Confine Settimo, Fraticelle, I Platani, Levada, Madonna di Campagna, Marignana, Melmosa Alta, Mure, Piramidi, Ramuscello, Ramuscello Vecchio, Stalis, Stazione, Vitali

Bagnarola, Borgo Siega, Casette, Confine Settimo, Fraticelle, I Platani, Levada, Madonna di Campagna, Marignana, Melmosa Alta, Mure, Piramidi, Ramuscello, Ramuscello Vecchio, Stalis, Stazione, Vitali

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sesto al Reghena rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.