Descrizione

Comune di origine tardo-romana, legato particolarmente all'agricoltura e alla pastorizia, marginalmente al turismo. La comunità dei sestinati, caratterizzata da un indice di vecchiaia particolarmente alto, è distribuita in numerose località, quali: Martigliano, Monteromano, Petrella Massana, Ponte Presale, S. Donato, Valenzano. Nel secondo dopoguerra ha registrato una modesta espansione edilizia nella zona periferica. Il paesaggio è tipicamente montano con prevalenza di boschi di faggio e abete che fanno da cornice al corso del torrente Presale, al confine con Badia Tedalda e del fiume Foglia. L'andamento plano-altimetrico del centro abitato, tipico montano, è aspro e irregolare. Il profilo geometrico del territorio presenta un carattere tortuoso, con estremi che vanno dall'altitudine minima di 351 metri sul livello del mare ad una massima di 1204 metri, sul confine regionale (zona nord). Lo stemma, partito d'oro e di verde, rappresenta la figura di un idolo poggiante su un tronco di legno che tiene nella mano destra un compasso e nella sinistra un globo.  

Comune di origine tardo-romana, legato particolarmente all'agricoltura e alla pastorizia, marginalmente al turismo. La comunità dei sestinati, caratterizzata da un indice di vecchiaia particolarmente alto, è distribuita in numerose località, quali: Martigliano, Monteromano, Petrella Massana, Ponte Presale, S. Donato, Valenzano. Nel secondo dopoguerra ha registrato una modesta espansione edilizia nella zona periferica. Il paesaggio è tipicamente montano con prevalenza di boschi di faggio e abete che fanno da cornice al corso del torrente Presale, al confine con Badia Tedalda e del fiume Foglia. L'andamento plano-altimetrico del centro abitato, tipico montano, è aspro e irregolare. Il profilo geometrico del territorio presenta un carattere tortuoso, con estremi che vanno dall'altitudine minima di 351 metri sul livello del mare ad una massima di 1204 metri, sul confine regionale (zona nord). Lo stemma, partito d'oro e di verde, rappresenta la figura di un idolo poggiante su un tronco di legno che tiene nella mano destra un compasso e nella sinistra un globo.  

Storia

Secondo alcuni storici è stata una zona di insediamento romano che aveva la funzione di difendere il territorio durante il periodo delle guerre puniche. Nel XII secolo era parte dell'esarcato di Ravenna e del ducato di Spoleto, successivamente appartenne ai Carpegna. Nel novembre del 1520 il comprensorio passò alla Repubblica fiorentina per volere di papa Leone X. Nel XIV secolo appartenne anche ai Malatesta di Rimini. Nella zona vi sono resti di epoca romana e in particolar modo quelli di una villa patrizia, la pieve romanica di San Pancrazio costruita sui resti di un tempio pagano, riedificata nell'XI secolo e poi restaurata in seguito al forte terremoto del 1781, e la chiesetta di Santa Maria del Piego, vicino all'attuale Monterone.  

Secondo alcuni storici è stata una zona di insediamento romano che aveva la funzione di difendere il territorio durante il periodo delle guerre puniche. Nel XII secolo era parte dell'esarcato di Ravenna e del ducato di Spoleto, successivamente appartenne ai Carpegna. Nel novembre del 1520 il comprensorio passò alla Repubblica fiorentina per volere di papa Leone X. Nel XIV secolo appartenne anche ai Malatesta di Rimini. Nella zona vi sono resti di epoca romana e in particolar modo quelli di una villa patrizia, la pieve romanica di San Pancrazio costruita sui resti di un tempio pagano, riedificata nell'XI secolo e poi restaurata in seguito al forte terremoto del 1781, e la chiesetta di Santa Maria del Piego, vicino all'attuale Monterone.  

Economia

Caratterizzata da un ritmo di vita calmo e piuttosto appartata rispetto ai centri vicini, mantiene una tradizione socio-culturale ancorata al passato. La popolazione attiva vive principalmente di agricoltura e pastorizia ma un discreto flusso di visitatori e di turisti alimenta il terziario. Fra i prodotti agricoli vengono coltivati in misura rilevante soprattutto cereali, uva e foraggi per l'allevamento. Vengono espletati i servizi pubblici comunali, postali e bancari e questi ultimi possono contare sulla tendenza della popolazione a risparmiare molto; vi hanno inoltre sede gli uffici locali dell'Associazione provinciale dell'artigianato. Non ospita particolarmente importanti. Le strutture sanitarie si presentano modeste: viene espletato il servizio ambulatoriale ordinario ma manca un centro di pronto intervento. Dato il basso numero degli abitanti anche le strutture scolastiche sono povere: quelle esistenti consentono esclusivamente la frequenza delle classi dell'obbligo ma, pur non essendoci istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado, sia il museo che il "Centro studi e ricerche civiltà appenniniche" mostrano di saper dare un notevole impulso alla vita culturale. Più carenti sono invece le strutture sportive, che danno la possibilità di usufruire esclusivamente di un campo da tennis.  

Caratterizzata da un ritmo di vita calmo e piuttosto appartata rispetto ai centri vicini, mantiene una tradizione socio-culturale ancorata al passato. La popolazione attiva vive principalmente di agricoltura e pastorizia ma un discreto flusso di visitatori e di turisti alimenta il terziario. Fra i prodotti agricoli vengono coltivati in misura rilevante soprattutto cereali, uva e foraggi per l'allevamento. Vengono espletati i servizi pubblici comunali, postali e bancari e questi ultimi possono contare sulla tendenza della popolazione a risparmiare molto; vi hanno inoltre sede gli uffici locali dell'Associazione provinciale dell'artigianato. Non ospita particolarmente importanti. Le strutture sanitarie si presentano modeste: viene espletato il servizio ambulatoriale ordinario ma manca un centro di pronto intervento. Dato il basso numero degli abitanti anche le strutture scolastiche sono povere: quelle esistenti consentono esclusivamente la frequenza delle classi dell'obbligo ma, pur non essendoci istituti per l'istruzione secondaria di secondo grado, sia il museo che il "Centro studi e ricerche civiltà appenniniche" mostrano di saper dare un notevole impulso alla vita culturale. Più carenti sono invece le strutture sportive, che danno la possibilità di usufruire esclusivamente di un campo da tennis.  

Relazioni

Essendo un centro appartato tipicamente montano, non vi sono le condizioni adatte che favoriscano uno stile di vita dinamico ed aperto all'esterno; il continuo spopolamento contribuisce ad accentuare ancora di più questa tendenza. È tuttavia una meta turistica largamente ambita, grazie al patrimonio di risorse paesaggistiche che consente di trascorrere giornate rilassanti e, per i più appassionati, di dedicarsi alla caccia e alla raccolta dei funghi. Tra gli eventi di maggior rilievo nella vita della comunità si segnala la sagra dell'agnello che ha luogo in maggio. Questa è una delle poche occasioni in cui i centri vicini allacciano rapporti con il paese poiché normalmente essi risultano particolarmente scarsi a causa della posizione geografica decentrata del comune. Il patrono S. Pancrazio si festeggia il 12 maggio.

Essendo un centro appartato tipicamente montano, non vi sono le condizioni adatte che favoriscano uno stile di vita dinamico ed aperto all'esterno; il continuo spopolamento contribuisce ad accentuare ancora di più questa tendenza. È tuttavia una meta turistica largamente ambita, grazie al patrimonio di risorse paesaggistiche che consente di trascorrere giornate rilassanti e, per i più appassionati, di dedicarsi alla caccia e alla raccolta dei funghi. Tra gli eventi di maggior rilievo nella vita della comunità si segnala la sagra dell'agnello che ha luogo in maggio. Questa è una delle poche occasioni in cui i centri vicini allacciano rapporti con il paese poiché normalmente essi risultano particolarmente scarsi a causa della posizione geografica decentrata del comune. Il patrono S. Pancrazio si festeggia il 12 maggio.

Località

Calucaccia, Capanni, Casale, Colcellalto, La Villa, Lucemburgo, Martigliano, Mirardella, Monteromano, Monterone, Motolano, Palazzi, Petrella Massana, Piego, Ponte Presale, Presciano, San Donato, San Gianni, Valdiceci, Valenzano, Ville di Sopra

Calucaccia, Capanni, Casale, Colcellalto, La Villa, Lucemburgo, Martigliano, Mirardella, Monteromano, Monterone, Motolano, Palazzi, Petrella Massana, Piego, Ponte Presale, Presciano, San Donato, San Gianni, Valdiceci, Valenzano, Ville di Sopra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sestino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.