Descrizione

Comune montano sorto nell'alto Medioevo in un territorio popolato fin dalla preistoria; l'economia che lo sostiene si basa essenzialmente sull'industria calzaturiera e sul turismo estivo e invernale. La comunità dei serrani, che fa registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, presenta un buon grado di dispersione, risiedendo nel capoluogo comunale, nelle località di Leccia, Montevecchio, Petrara e Poggetto, in numerosi aggregati urbani elementari e in alcune case sparse sui fondi. L'abitato, sovrastato da un'altura ammantata da fitti boschi di lecci, querce e noccioli, conserva un nucleo antico dall'aspetto tipicamente medievale. Il territorio comunale, dominato dalle alte vette boscose dei monti Catria e Acuto, separate da un'ampia sella di pascoli, si apre a tratti in spettacolari cañon e ripidi canaloni oppure s'innalza in guglie calcaree e archi naturali, che conferiscono al paesaggio un aspetto particolarmente spettacolare e selvaggio. Negli anfratti più impervi vivono la volpe, il tasso, la faina, la puzzola, il cinghiale e il lupo mentre tra le rocce nidificano le aquile, i falchi pellegrini, i gheppi e gli astori.

Comune montano sorto nell'alto Medioevo in un territorio popolato fin dalla preistoria; l'economia che lo sostiene si basa essenzialmente sull'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=INDUSTRIACALZATURIERA'>industria calzaturiera</a> e sul turismo estivo e invernale. La comunità dei serrani, che fa registrare un indice di vecchiaia particolarmente elevato, presenta un buon grado di dispersione, risiedendo nel capoluogo comunale, nelle località di Leccia, Montevecchio, Petrara e Poggetto, in numerosi aggregati urbani elementari e in alcune case sparse sui fondi. L'abitato, sovrastato da un'altura ammantata da fitti boschi di lecci, querce e noccioli, conserva un nucleo antico dall'aspetto tipicamente medievale. Il territorio comunale, dominato dalle alte vette boscose dei monti Catria e Acuto, separate da un'ampia sella di pascoli, si apre a tratti in spettacolari cañon e ripidi canaloni oppure s'innalza in guglie calcaree e archi naturali, che conferiscono al paesaggio un aspetto particolarmente spettacolare e selvaggio. Negli anfratti più impervi vivono la volpe, il tasso, la faina, la puzzola, il cinghiale e il lupo mentre tra le rocce nidificano le aquile, i falchi pellegrini, i gheppi e gli astori.

Storia

Il territorio comunale, abitato sin dall'età del bronzo, fu teatro, durante la prima guerra italica (295 a.C.), degli scontri tra i romani e la coalizione gallo-sannitica nonché, nel 552 d.C., della battaglia tra l'esercito bizantino di Narsete e quello goto di Totila. Nel 754 il borgo compare tra le località donate da Pipino il Breve al pontefice Stefano III; in un documento di papa Innocenzo III del 1139 se ne conferma invece l'appartenenza all'eremo di Fonte Avellana. Castello di grande importanza strategica, passò verso la fine del Trecento dalla famiglia ghibellina dei Beni di Gubbio al comune eugubino e con quest'ultimo, nel 1384, al ducato di Urbino; nel 1631 tornò alla Chiesa. Tra il 1928 e il 1946 ha fatto parte del comune di Fossombrone. Il toponimo è composto dal termine “serra”, ‘altura, monte', e dal nome del Patrono locale. Il centro storico conserva due delle quattro antiche porte d'ingresso. Di notevole interesse architettonico sono una cripta paleocristiana risalente al IV secolo e l'antico eremo camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, fondato probabilmente nel X secolo dal Beato Lodolfo: questo vasto complesso monastico, che fu visitato da Dante Alighieri nel 1313, comprende un chiostro romanico-gotico e uno SCRIPTORIUM dell'XI secolo, una robusta torre campanaria quattrocentesca e alcune sale cinque-seicentesche.

Il territorio comunale, abitato sin dall'età del bronzo, fu teatro, durante la prima guerra italica (295 a.C.), degli scontri tra i romani e la coalizione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GALLO'>gallo</a>-sannitica nonché, nel 552 d.C., della battaglia tra l'esercito <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=BIZANTINO'>bizantino</a> di Narsete e quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GOTO'>goto</a> di Totila. Nel 754 il borgo compare tra le località donate da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PIPINOILBREVE'>Pipino il Breve</a> al pontefice Stefano III; in un documento di papa Innocenzo III del 1139 se ne conferma invece l'appartenenza all'eremo di Fonte Avellana. Castello di grande importanza strategica, passò verso la fine del Trecento dalla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GHIBELLINA'>ghibellina</a> dei Beni di Gubbio al comune eugubino e con quest'ultimo, nel 1384, al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=DUCATODIURBINO'>ducato di Urbino</a>; nel 1631 tornò alla Chiesa. Tra il 1928 e il 1946 ha fatto parte del comune di Fossombrone. Il toponimo è composto dal termine “serra”, ‘altura, monte', e dal nome del Patrono locale. Il centro storico conserva due delle quattro antiche porte d'ingresso. Di notevole interesse architettonico sono una cripta paleocristiana risalente al IV secolo e l'antico eremo camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, fondato probabilmente nel X secolo dal Beato Lodolfo: questo vasto complesso monastico, che fu visitato da Dante Alighieri nel 1313, comprende un chiostro romanico-gotico e uno SCRIPTORIUM dell'XI secolo, una robusta torre campanaria quattrocentesca e alcune sale cinque-seicentesche.

Economia

Le tradizionali attività rurali, che si articolano nella produzione di cereali e foraggi e nell'allevamento del bestiame, si stanno contraendo a vantaggio degli altri settori produttivi: l'industria è dominata dal comparto delle calzature ma annovera anche piccole imprese alimentari, edili e metallurgiche; il terziario, trainato dal discreto afflusso turistico estivo e invernale, comprende una rete commerciale commisurata alle esigenze della comunità e servizi qualificati, come il credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone di scuole elementari e medie e di una biblioteca, quella dell'eremo di Fonte Avellana, specializzata in teologia e studi danteschi. L'assistenza sanitaria è garantita dalla farmacia; l'apparato ricettivo comprende sia esercizi di ristoro sia strutture per il soggiorno.

Le tradizionali attività rurali, che si articolano nella produzione di cereali e foraggi e nell'allevamento del bestiame, si stanno contraendo a vantaggio degli altri settori produttivi: l'industria è dominata dal comparto delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a> ma annovera anche piccole imprese alimentari, edili e metallurgiche; il terziario, trainato dal discreto afflusso turistico estivo e invernale, comprende una rete commerciale commisurata alle esigenze della comunità e servizi qualificati, come il credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone di scuole elementari e medie e di una biblioteca, quella dell'eremo di Fonte Avellana, specializzata in teologia e studi danteschi. L'assistenza sanitaria è garantita dalla farmacia; l'apparato ricettivo comprende sia esercizi di ristoro sia strutture per il soggiorno.

Relazioni

Frequentata stazione sciistica, è anche meta di pellegrinaggi religiosi all'eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, dove coloro che desiderano trascorrere un soggiorno all'insegna del riposo, della tranquillità e della riflessione hanno la possibilità di condividere i pasti con i frati stessi. Contribuiscono a richiamare visitatori alcune interessanti manifestazioni all'insegna delle antiche tradizioni, come il “Carnevale serrano”, con la sfilata di carri allegorici e l'esibizione di gruppi mascherati, il “Palio della rocca”, rievocazione storica medievale, e la sagra della “crescia”, tipica pizza bianca cotta nel forno a legna. Il Patrono Sant'Abbondio si festeggia il 13 settembre.

Frequentata stazione sciistica, è anche meta di pellegrinaggi religiosi all'eremo di Santa Croce di Fonte Avellana, dove coloro che desiderano trascorrere un soggiorno all'insegna del riposo, della tranquillità e della riflessione hanno la possibilità di condividere i pasti con i frati stessi. Contribuiscono a richiamare visitatori alcune interessanti manifestazioni all'insegna delle antiche tradizioni, come il “Carnevale serrano”, con la sfilata di carri allegorici e l'esibizione di gruppi mascherati, il “Palio della rocca”, rievocazione storica medievale, e la sagra della “crescia”, tipica pizza bianca cotta nel forno a legna. Il Patrono Sant'Abbondio si festeggia il 13 settembre.

Località

Bivio Coldorso, Catornaro, Coldorso, Colombrara, Foce Alta, Foce Bassa, Fonte Avellana, Fosso, Lago, Leccia, Montevecchietto, Montevecchio, Petrara, Pianello, Piccione, Podere, Poggetto, Torricella

Bivio Coldorso, Catornaro, Coldorso, Colombrara, Foce Alta, Foce Bassa, Fonte Avellana, Fosso, Lago, Leccia, Montevecchietto, Montevecchio, Petrara, Pianello, Piccione, Podere, Poggetto, Torricella