Descrizione

Centro collinare di origine probabilmente antica, la cui popolazione trae sostentamento dalle attività rurali, dal commercio e da alcuni comparti industriali. Solo una piccola parte dei sermonetani, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, in fase di forte espansione edilizia; la maggior parte della comunità si distribuisce in un gran numero di case sparse e nelle località di Bivio di Doganella, Carrara, Doganella, Monticchio e Sermoneta Scalo. L’incantevole nucleo antico dell’abitato sorge su un balcone naturale di origine calcarea che domina la pianura pontina; raccolto all’interno di solide mura, conserva l’inconfondibile impronta urbanistica medievale, con anguste e tortuose stradine, ripide scalinate e case addossate le une alle altre, sulle quali incombe la tetragona e possente mole del castello. Lo stemma comunale raffigura un’aquila con le ali spiegate su fondo oro e azzurro.

Centro collinare di origine probabilmente antica, la cui popolazione trae sostentamento dalle attività rurali, dal commercio e da alcuni comparti industriali. Solo una piccola parte dei sermonetani, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, in fase di forte espansione edilizia; la maggior parte della comunità si distribuisce in un gran numero di case sparse e nelle località di Bivio di Doganella, Carrara, Doganella, Monticchio e Sermoneta Scalo. L’incantevole nucleo antico dell’abitato sorge su un balcone naturale di origine calcarea che domina la pianura pontina; raccolto all’interno di solide mura, conserva l’inconfondibile impronta urbanistica medievale, con anguste e tortuose stradine, ripide scalinate e case addossate le une alle altre, sulle quali incombe la tetragona e possente mole del castello. Lo stemma comunale raffigura un’aquila con le ali spiegate su fondo oro e azzurro.

Storia

Il toponimo deriverebbe dal latino SULMO, nome dell’antico insediamento volsco che sorgeva nel territorio comunale. Il borgo fu probabilmente sede episcopale (V secolo), poiché le fonti citano un Palladius SULMONTINUS EPISCOPUS; tuttavia, secondo alcuni studiosi, costui sarebbe stato vescovo di Sulmona (AQ), in Abruzzo. Nel 1222 venne infeudato agli Annibaldi (1222), che lo fortificarono. Poco dopo fu acquistato da papa Bonifacio VIII (1297) per il nipote Pietro Caetani, la cui famiglia, tra alterne vicende, ne mantenne il possesso fino al XIX secolo; tra il 1499 e il 1504 fu loro temporaneamente sottratto da papa Alessandro VI. Nel 1798 fu devastato dalle truppe francesi. Nell’ambito del ricco patrimonio storico-architettonico spiccano lo spettacolare castello Caetani (XIII secolo), il trecentesco palazzo comunale e la cattedrale, di impianto romanico-gotico, che conserva uno splendido campanile e, all’interno, una preziosa tavola di Benozzo Gozzoli. Sul territorio comunale sorgono inoltre l’abbazia di Valvisciolo, fondata nel secolo VIII da monaci basiliani e in seguito passata ai cistercensi (XIII secolo), e la suggestiva città morta di Ninfa, oggetto di contesa con la vicina Cisterna di Latina.

Il toponimo deriverebbe dal latino SULMO, nome dell’antico insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=VOLSCO'>volsco</a> che sorgeva nel territorio comunale. Il borgo fu probabilmente sede episcopale (V secolo), poiché le fonti citano un Palladius SULMONTINUS EPISCOPUS; tuttavia, secondo alcuni studiosi, costui sarebbe stato vescovo di Sulmona (AQ), in Abruzzo. Nel 1222 venne infeudato agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANNIBALDI'>Annibaldi</a> (1222), che lo fortificarono. Poco dopo fu acquistato da papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BONIFACIOVIII'>Bonifacio VIII</a> (1297) per il nipote Pietro <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a>, la cui famiglia, tra alterne vicende, ne mantenne il possesso fino al XIX secolo; tra il 1499 e il 1504 fu loro temporaneamente sottratto da papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROVI'>Alessandro VI</a>. Nel 1798 fu devastato dalle truppe francesi. Nell’ambito del ricco patrimonio storico-architettonico spiccano lo spettacolare castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a> (XIII secolo), il trecentesco palazzo comunale e la cattedrale, di impianto romanico-gotico, che conserva uno splendido campanile e, all’interno, una preziosa tavola di Benozzo Gozzoli. Sul territorio comunale sorgono inoltre l’abbazia di Valvisciolo, fondata nel secolo VIII da monaci basiliani e in seguito passata ai cistercensi (XIII secolo), e la suggestiva città morta di Ninfa, oggetto di contesa con la vicina Cisterna di Latina.

Economia

I sermonetani traggono il proprio reddito da una pluralità di attività produttive: l’agricoltura, seppure in regresso, appare ancora molto vitale e produce soprattutto olive, uva e ortaggi; nell’ambito del settore secondario, assai sviluppato e diversificato, spiccano i comparti dei prodotti farmaceutici e dell’elettronica, accanto a quelli meno rilevanti della metallurgia, dei prodotti alimentari, delle confezioni e dei materiali da costruzione; si registra inoltre un costante incremento del turismo e anche il commercio risulta molto dinamico, al pari del comparto dei servizi, che include quelli bancari. Il comune, provvisto degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede scuole materne ed elementari, una biblioteca comunale, un centro culturale, un orfanotrofio e una casa di riposo; la farmacia, un laboratorio di patologia clinica accreditato e la centrale operativa di continuità assistenziale di Latina provvedono all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo, di buon livello, è in grado di fornire adeguata ospitalità.

I sermonetani traggono il proprio reddito da una pluralità di attività produttive: l’agricoltura, seppure in regresso, appare ancora molto vitale e produce soprattutto olive, uva e ortaggi; nell’ambito del settore secondario, assai sviluppato e diversificato, spiccano i comparti dei prodotti farmaceutici e dell’elettronica, accanto a quelli meno rilevanti della metallurgia, dei prodotti alimentari, delle confezioni e dei materiali da costruzione; si registra inoltre un costante incremento del turismo e anche il commercio risulta molto dinamico, al pari del comparto dei servizi, che include quelli bancari. Il comune, provvisto degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, possiede scuole materne ed elementari, una biblioteca comunale, un centro culturale, un orfanotrofio e una casa di riposo; la farmacia, un laboratorio di patologia clinica accreditato e la centrale operativa di continuità assistenziale di Latina provvedono all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo, di buon livello, è in grado di fornire adeguata ospitalità.

Relazioni

Attrae un gran numero di visitatori grazie al suo vasto patrimonio storico-architettonico e alle spettacolari rovine di Ninfa, attorno alle quali Gelasio Caetani ha creato, nel 1921, un’oasi naturale con un orto botanico ricco di specie esotiche e rare, affidata ora al Wwf e alla Lega italiana per la protezione degli uccelli. La bellezza dei suoi monumenti fa da sfondo a diverse manifestazioni di carattere sacro e profano, tra le quali spiccano il palio di San Michele (secondo fine settimana di settembre), con un corteo in splendidi costumi del Quattrocento e varie prove di abilità equestre, e quello della Madonna della Vittoria (secondo fine settimana di ottobre), che rievoca la vittoria di Onorato IV Caetani, signore del luogo, sui turchi nella battaglia di Lepanto (1571). La festa del Patrono San Giuseppe si celebra il 19 marzo ed è chiamata anche “Festa dei fauni”, nome degli enormi falò accesi nei vari rioni, attorno ai quali si raduna la popolazione. Ha dato i natali al pittore Gerolamo Siciolante, detto il Sermoneta (1521-1580).

Attrae un gran numero di visitatori grazie al suo vasto patrimonio storico-architettonico e alle spettacolari rovine di Ninfa, attorno alle quali Gelasio Caetani ha creato, nel 1921, un’oasi naturale con un orto botanico ricco di specie esotiche e rare, affidata ora al Wwf e alla Lega italiana per la protezione degli uccelli. La bellezza dei suoi monumenti fa da sfondo a diverse manifestazioni di carattere sacro e profano, tra le quali spiccano il palio di San Michele (secondo fine settimana di settembre), con un corteo in splendidi costumi del Quattrocento e varie prove di abilità equestre, e quello della Madonna della Vittoria (secondo fine settimana di ottobre), che rievoca la vittoria di Onorato IV Caetani, signore del luogo, sui turchi nella battaglia di Lepanto (1571). La festa del Patrono San Giuseppe si celebra il 19 marzo ed è chiamata anche “Festa dei fauni”, nome degli enormi falò accesi nei vari rioni, attorno ai quali si raduna la popolazione. Ha dato i natali al pittore Gerolamo Siciolante, detto il Sermoneta (1521-1580).

Località

Abbadia di Valvisciolo, Bivio di Doganella, Carrara, Doganella, Monticchio, Ninfa, Orfanotrofio Rosa, Sermoneta Scalo, Tufette

Abbadia di Valvisciolo, Bivio di Doganella, Carrara, Doganella, Monticchio, Ninfa, Orfanotrofio Rosa, Sermoneta Scalo, Tufette

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sermoneta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.