Descrizione

Comune agricolo, che si affaccia sulla valle dei torrenti Vivo e Vetra e raccoglie i suoi pochi abitanti tra il borgo antico del capoluogo comunale e la più popolosa frazione di Pescina. La popolazione dei seggianesi è caratterizzata da uno dei più alti indici di vecchiaia della provincia. Lo stemma della comunità riproduce un albero, simbolo tradizionale di fertilità, incorniciato da uno scudo deoo "accartocciato".

Comune agricolo, che si affaccia sulla valle dei torrenti Vivo e Vetra e raccoglie i suoi pochi abitanti tra il borgo antico del capoluogo comunale e la più popolosa frazione di Pescina. La popolazione dei seggianesi è caratterizzata da uno dei più alti indici di vecchiaia della provincia. Lo stemma della comunità riproduce un albero, simbolo tradizionale di fertilità, incorniciato da uno scudo deoo "accartocciato".

Storia

Il nome del borgo, d'antiche origini etrusche, deriva probabilmente dalla figura di Giano, divinità latina rappresentata bifronte, protettrice dei beni della terra, del cielo e dell'agricoltura, il cui culto, ereditato e mediato dalla civiltà contadina, fu assunto dalla tradizione medievale come espressione di gratitudine nei confronti della campagna e di buon auspicio nella speranza di nuove abbondanti messi. L'originario casale di Senganu, di proprietà dell'Abbazia di San Salvatore, è per la prima volta citato in un atto pubblico del 903; ceduto all'Abbazia di Sant'Antimo, nel corso del XIII sec. il borgo comunale passa sotto il controllo del governo di Siena che lo domina sino all'annessione di tutto il territorio al granducato mediceo di Toscana. E' elevato a comune nel 1921, quando si scorpora dal circondario di competenza di Castel del Piano. Il centro e i dintorni sono particolarmente ricchi di testimonianze storiche ed artistiche d'epoca medievale, rinascimentale e barocca. Alla centrale chiesa del patrono San Bartolomeo, che raccoglie un'interessante raccolta di dipinti, si affianca la basilica del Corpus Domini, dove è custodito un prezioso reliquiario appartenuto, secondo la tradizione, a San Bernardino da Siena; sicuramente precedenti i ruderi del Convento del Colombaio e il Castello di Potentino. Alla fine del Quattrocento risale, invece, la chiesetta di San Rocco, mentre tra il XVI e il XVII sec. si colloca il decentrato Santuario della Madonna della Carità.  

Il nome del borgo, d'antiche origini etrusche, deriva probabilmente dalla figura di Giano, divinità latina rappresentata bifronte, protettrice dei beni della terra, del cielo e dell'agricoltura, il cui culto, ereditato e mediato dalla civiltà contadina, fu assunto dalla tradizione medievale come espressione di gratitudine nei confronti della campagna e di buon auspicio nella speranza di nuove abbondanti messi. L'originario casale di Senganu, di proprietà dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=ABBAZIADISANSALVATORE'>Abbazia di San Salvatore</a>, è per la prima volta citato in un atto pubblico del 903; ceduto all'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=ABBAZIADISANTANTIMO'>Abbazia di Sant'Antimo</a>, nel corso del XIII sec. il borgo comunale passa sotto il controllo del governo di Siena che lo domina sino all'annessione di tutto il territorio al granducato mediceo di Toscana. E' elevato a comune nel 1921, quando si scorpora dal circondario di competenza di Castel del Piano. Il centro e i dintorni sono particolarmente ricchi di testimonianze storiche ed artistiche d'epoca medievale, rinascimentale e barocca. Alla centrale chiesa del patrono San Bartolomeo, che raccoglie un'interessante raccolta di dipinti, si affianca la basilica del Corpus Domini, dove è custodito un prezioso reliquiario appartenuto, secondo la tradizione, a San Bernardino da Siena; sicuramente precedenti i ruderi del Convento del Colombaio e il Castello di Potentino. Alla fine del Quattrocento risale, invece, la chiesetta di San Rocco, mentre tra il XVI e il XVII sec. si colloca il decentrato Santuario della Madonna della Carità.  

Economia

Il comune è dedito principalmente all'agricoltura, in particolare alla coltura dell'ulivo e della silvicoltura, con abbondanti raccolti di castagne e legname, nonché all'allevamento di ovini e suini; discretamente sviluppata anche la piccola impresa manifatturiera dell'alimentare, legata naturalmente all'attività delle numerose aziende agricole. Nel complesso, però, alla luce di un quadro economico stazionario e di un movimento demografico passivo, si possono ragionevolmente escludere alternative prospettive di sviluppo, a breve termine. Sguarnita del tutto dal punto di vista infrastrutturale, la popolazione dipende strettamente dai vicini centri di Castel del Piano e Arcidosso sia per quanto riguarda i servizi d'assistenza sanitaria e l'istruzione secondaria di secondo grado, sia per il commercio e il terziario in genere. Toccato marginalmente dal turismo della regione dell'Amiata, il paese dispone comunque di alcune strutture alberghiere e di due aziende agrituristiche.  

Il comune è dedito principalmente all'agricoltura, in particolare alla coltura dell'ulivo e della silvicoltura, con abbondanti raccolti di castagne e legname, nonché all'allevamento di ovini e suini; discretamente sviluppata anche la piccola impresa manifatturiera dell'alimentare, legata naturalmente all'attività delle numerose aziende agricole. Nel complesso, però, alla luce di un quadro economico stazionario e di un movimento demografico passivo, si possono ragionevolmente escludere alternative prospettive di sviluppo, a breve termine. Sguarnita del tutto dal punto di vista infrastrutturale, la popolazione dipende strettamente dai vicini centri di Castel del Piano e Arcidosso sia per quanto riguarda i servizi d'assistenza sanitaria e l'istruzione secondaria di secondo grado, sia per il commercio e il terziario in genere. Toccato marginalmente dal turismo della regione dell'Amiata, il paese dispone comunque di alcune strutture alberghiere e di due aziende agrituristiche.  

Relazioni

Dai comuni limitrofi del massiccio dell'Amiata molti villeggiando o semplici gitanti domenicali si spingono sin qui a visitare i boschi dei dintorni o i monumenti immersi nel silenzio e nel verde; il paese non è, però, particolarmente frequentato né per turismo né per ragioni di commercio e le sole iniziative, ricorrenti, che organizza e che lo hanno reso famoso in tutta la zona sono le sagre: il 6 agosto è allestita la sagra del Picio, il 14 agosto la Sagra della Scottiglia in località Pescina e il 14 dicembre la più celebre Sagra dell'Olio nel centro storico. Tra la primavera e l'estate, inoltre, si tengono diverse fiere commerciali dei prodotti tipici della regione. Il Patrono S. Bartolomeo si celebra il 25 agosto.

Dai comuni limitrofi del massiccio dell'Amiata molti villeggiando o semplici gitanti domenicali si spingono sin qui a visitare i boschi dei dintorni o i monumenti immersi nel silenzio e nel verde; il paese non è, però, particolarmente frequentato né per turismo né per ragioni di commercio e le sole iniziative, ricorrenti, che organizza e che lo hanno reso famoso in tutta la zona sono le sagre: il 6 agosto è allestita la sagra del Picio, il 14 agosto la Sagra della Scottiglia in località Pescina e il 14 dicembre la più celebre Sagra dell'Olio nel centro storico. Tra la primavera e l'estate, inoltre, si tengono diverse fiere commerciali dei prodotti tipici della regione. Il Patrono S. Bartolomeo si celebra il 25 agosto.

Località

Altore, Casa la Bruca, Le Capanne, Pescina, Piagge, Poggioferro, Poggiolo, Trefonti

Altore, Casa la Bruca, Le Capanne, Pescina, Piagge, Poggioferro, Poggiolo, Trefonti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Seggiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.