Descrizione
Piccola comunità collinare, di origini medievali, con un’economia basata essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I seborghini, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e la località Fascia Piana. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 920 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo rosso, una mitra vescovile d’argento accompagnata, in cima, da un pastorale d’oro, posto in palo, e, sui fianchi, da due palme verdi.
Storia
Il toponimo, che in un documento della seconda metà del secolo XI compare nella forma Sobolcaro e successivamente come Suburcaro e Seburco, deriva dal termine latino SEPULCRUM, ossia ‘sepolcro’. Non si conoscono però né l’epoca alla quale risale la denominazione né la tomba cui essa fa riferimento. Possedimento dei conti di Ventimiglia che, verso la metà del X secolo, la donarono ai monaci dell’abbazia di Lerins, acquistò ben presto una grande importanza. Dotata di fortificazioni, si mantenne autonoma per molto tempo, vedendosi riconosciuto, nel Seicento, perfino il diritto di coniare una propria moneta. Acquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia, nella prima metà del XVIII secolo, condivise poi le sorti dei territori circostanti, assoggettati alla dominazione napoleonica, dalla fine del Settecento. Singolare fu la lacuna del congresso di Vienna, che dimenticò di annettere formalmente la località al regno di Sardegna. Povera è la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino: costruita nel XVII secolo, venne rifatta sul finire degli anni Venti.
Economia
Non è sede di particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio. Sul posto manca una stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Il quadro economico non è dei più floridi: esso risente dell’impronta rurale della zona, con un’agricoltura articolata in più produzioni, delle quali le maggiori riguardano l’olivo, vari tipi di uva, gli agrumi e altra frutta; diffusa è la floricoltura. Parte della popolazione si dedica pure alla zootecnia, prediligendo l’allevamento avicolo. Le attività industriali sono pressoché inesistenti. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia rende necessario spostarsi altrove anche per i servizi sanitari di base.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e godere del clima mite e delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata per lavoro, in quanto il modesto livello delle sue attività produttive non consente di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per usufruire dei servizi non forniti localmente, oltre che per motivi di studio. Non si segnalano particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero animare la comunità, richiamando numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre.
Località
Fascia Piana
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Seborga rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 315
- Lat 43° 49' 33,48'' 43.82596667
- Long 7° 41' 36,1'' 7.69333611
- CAP 18012
- Prefisso 0184
- Codice ISTAT 008057
- Codice Catasto I556
- Altitudine slm 500 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2342 - Superficie 4.91 Km2
- Densità 64,15 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:06
- Tramonto 16:55
- Enrico Ilariuzzi
- Via Della Zecca 2
- 18012 (IM) Liguria
- protocollo@pec.comuneseborga.it
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- 00245920087