Descrizione

Comune collinare di origine molto antica; tra le attività economiche che lo sostengono prevalgono quelle agricole. Gli ischiani, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiedono quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; solo una piccolissima fetta della comunità è distribuita in case sparse sui fondi. L’abitato sorge su uno sperone di tufo delimitato da due piccole valli e ha conservato nella parte antica, raggruppata intorno alla rocca, un suggestivo aspetto di altri tempi. Il territorio comunale si estende su un pianoro di origine vulcanica mosso da dolci ondulazioni ed è ricoperto da una densa e a tratti impenetrabile cortina verde di querce e macchia mediterranea, sotto la quale si nascondono animali selvatici e suggestive testimonianze del passato; nelle aree più favorevoli si addensano i seminativi, i vigneti e gli oliveti, a mostrare la presenza dell’uomo e la dolcezza del clima. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono raffigurati tre gigli dorati in campo azzurro.

Comune collinare di origine molto antica; tra le attività economiche che lo sostengono prevalgono quelle agricole. Gli ischiani, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiedono quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; solo una piccolissima fetta della comunità è distribuita in case sparse sui fondi. L’abitato sorge su uno sperone di tufo delimitato da due piccole valli e ha conservato nella parte antica, raggruppata intorno alla rocca, un suggestivo aspetto di altri tempi. Il territorio comunale si estende su un pianoro di origine vulcanica mosso da dolci ondulazioni ed è ricoperto da una densa e a tratti impenetrabile cortina verde di querce e macchia mediterranea, sotto la quale si nascondono animali selvatici e suggestive testimonianze del passato; nelle aree più favorevoli si addensano i seminativi, i vigneti e gli oliveti, a mostrare la presenza dell’uomo e la dolcezza del clima. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono raffigurati tre gigli dorati in campo azzurro.

Storia

Di origine molto antica, come confermato dal rinvenimento di tombe nei pressi della distrutta Castro e in altri punti del territorio comunale, fece parte nel Medioevo dei possedimenti della Chiesa e nel Duecento passò a Orvieto, che la concesse ai Farnese; inserita nel ducato di Castro durante il Cinquecento, dopo il 1649, anno della dissoluzione del ducato da parte di papa Innocenzo X, tornò alla Chiesa e tra alterne vicende ne seguì le sorti fino all’unità d’Italia. Nel 1816 fu concessa da papa Pio VII al marchese Antonio Canova, per compensarlo del recupero di numerose opere d’arte trafugate dalle armate napoleoniche. Il toponimo deriva dal latino INSULA, ‘isola’, attraverso una fase “iscla”; la specificazione è stata aggiunta nel 1871 per distinguere l’abitato da altre località omonime. Illustre testimonianza del passato è la cinquecentesca rocca o palazzo Farnese, forse iniziata dal Sangallo ma rimasta incompiuta; il patrimonio storico-architettonico comprende anche alcuni interessanti edifici religiosi, come le chiese della Madonna del Carmine e di San Rocco, la parrocchiale di Sant’Ermete, nella quale è custodito un prezioso fonte battesimale del Cinquecento, e la chiesetta rupestre dedicata alla Madonna del Giglio.

Di origine molto antica, come confermato dal rinvenimento di tombe nei pressi della distrutta Castro e in altri punti del territorio comunale, fece parte nel Medioevo dei possedimenti della Chiesa e nel Duecento passò a Orvieto, che la concesse ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>; inserita nel ducato di Castro durante il Cinquecento, dopo il 1649, anno della dissoluzione del ducato da parte di papa Innocenzo X, tornò alla Chiesa e tra alterne vicende ne seguì le sorti fino all’unità d’Italia. Nel 1816 fu concessa da papa Pio VII al marchese Antonio Canova, per compensarlo del recupero di numerose opere d’arte trafugate dalle armate napoleoniche. Il toponimo deriva dal latino INSULA, ‘isola’, attraverso una fase “iscla”; la specificazione è stata aggiunta nel 1871 per distinguere l’abitato da altre località omonime. Illustre testimonianza del passato è la cinquecentesca rocca o palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>, forse iniziata dal Sangallo ma rimasta incompiuta; il patrimonio storico-architettonico comprende anche alcuni interessanti edifici religiosi, come le chiese della Madonna del Carmine e di San Rocco, la parrocchiale di Sant’Ermete, nella quale è custodito un prezioso fonte battesimale del Cinquecento, e la chiesetta rupestre dedicata alla Madonna del Giglio.

Economia

L’economia locale vede ancora prevalere le attività rurali: una vasta area del comprensorio comunale è adibita, infatti, alla produzione di cereali, uva e olive nonché all’allevamento di ovini e bovini, attività cui si dedica una larga percentuale della popolazione attiva. Il settore secondario, poco sviluppato, comprende aziende artigianali alimentari, estrattive, metallurgiche, del legno ed edili; il terziario, con un discreto numero di esercizi commerciali e un’adeguata dotazione di servizi, inclusi il credito e le assicurazioni, appare commisurato alle esigenze della comunità. La presenza di squadre sportive e l’insieme di infrastrutture danno ulteriore prova della vivacità e dello spirito d’iniziativa che animano gli ischiani: sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, scuole materne, elementari e medie, una biblioteca comunale e ben tre musei, il museo delle arti contadine, il museo civico e quello archeologico; la farmacia provvede all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo, che non include strutture per il soggiorno, necessita di potenziamento.

L’economia locale vede ancora prevalere le attività rurali: una vasta area del comprensorio comunale è adibita, infatti, alla produzione di cereali, uva e olive nonché all’allevamento di ovini e bovini, attività cui si dedica una larga percentuale della popolazione attiva. Il settore secondario, poco sviluppato, comprende aziende artigianali alimentari, estrattive, metallurgiche, del legno ed edili; il terziario, con un discreto numero di esercizi commerciali e un’adeguata dotazione di servizi, inclusi il credito e le assicurazioni, appare commisurato alle esigenze della comunità. La presenza di squadre sportive e l’insieme di infrastrutture danno ulteriore prova della vivacità e dello spirito d’iniziativa che animano gli ischiani: sono presenti gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, scuole materne, elementari e medie, una biblioteca comunale e ben tre musei, il museo delle arti contadine, il museo civico e quello archeologico; la farmacia provvede all’assistenza sanitaria; l’apparato ricettivo, che non include strutture per il soggiorno, necessita di potenziamento.

Relazioni

Richiama visitatori grazie al suo raro patrimonio archeologico e naturale, che è possibile scoprire e apprezzare camminando o compiendo escursioni a cavallo. I contatti con l’esterno vengono favoriti anche da alcune manifestazioni miste di sacro e profano, quali la suggestiva processione del Cristo morto in costume d’epoca che si svolge nel periodo di Pasqua, la fiera di merci e bestiame della Maremma, che si tiene il 9 giugno, e la festa di Sant’Ermete (28 agosto), accompagnata da una solenne processione e da vari eventi collaterali, come la giostra del gallinaccio e il gran premio delle “carrettelle”. La Patrona, Santa Maria del Giglio, viene festeggiata l’8 settembre.

Richiama visitatori grazie al suo raro patrimonio archeologico e naturale, che è possibile scoprire e apprezzare camminando o compiendo escursioni a cavallo. I contatti con l’esterno vengono favoriti anche da alcune manifestazioni miste di sacro e profano, quali la suggestiva processione del Cristo morto in costume d’epoca che si svolge nel periodo di Pasqua, la fiera di merci e bestiame della Maremma, che si tiene il 9 giugno, e la festa di Sant’Ermete (28 agosto), accompagnata da una solenne processione e da vari eventi collaterali, come la giostra del gallinaccio e il gran premio delle “carrettelle”. La Patrona, Santa Maria del Giglio, viene festeggiata l’8 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ischia di Castro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.