Descrizione

Comune medievale sorto su un colle. Pianeggiante nei pressi di due corso d'acqua, collinare in prossimità del capoluogo, il territorio comunale degrada verso il Tirreno includendo un tratto della costa, con spiagge basse e sabbiose alle spalle del Tombolo di Follonica, dove un tempo c'era l'omonima palude, e rocce alte e scoscese all'altezza di Poggio la Guardia, in direzione di Punta Ala. Il comune non è in espansione edilizia ma il movimento naturale degli scarlinesi, suddivisi tra il capoluogo, l'abitato di Scarlino Scalo, quello di Portiglio e la frazione costiera di Puntone, nell'ultimo decennio ha registrato un lieve incremento. L'indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media nazionale. Il più antico emblema della comunità riproduce una grande stella d'oro su un campo azzurro con otto piccole stelle, anch'esse dorate, sulle punte; questo scudo  fu successivamente diviso in diciotto losanghe, argentee e rosse, con una piccola inquadratura al centro contenente una stella d'oro su fondo azzurro: lo stemma attuale ha ripreso questa composizione aggiungendo, in cima allo scudo, una seconda stella. Il gonfalone, su cui lo stemma è riprodotto, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica.  

Comune medievale sorto su un colle. Pianeggiante nei pressi di due corso d'acqua, collinare in prossimità del capoluogo, il territorio comunale degrada verso il Tirreno includendo un tratto della costa, con spiagge basse e sabbiose alle spalle del Tombolo di Follonica, dove un tempo c'era l'omonima palude, e rocce alte e scoscese all'altezza di Poggio la Guardia, in direzione di Punta Ala. Il comune non è in espansione edilizia ma il movimento naturale degli scarlinesi, suddivisi tra il capoluogo, l'abitato di Scarlino Scalo, quello di Portiglio e la frazione costiera di Puntone, nell'ultimo decennio ha registrato un lieve incremento. L'indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media nazionale. Il più antico emblema della comunità riproduce una grande stella d'oro su un campo azzurro con otto piccole stelle, anch'esse dorate, sulle punte; questo scudo  fu successivamente diviso in diciotto losanghe, argentee e rosse, con una piccola inquadratura al centro contenente una stella d'oro su fondo azzurro: lo stemma attuale ha ripreso questa composizione aggiungendo, in cima allo scudo, una seconda stella. Il gonfalone, su cui lo stemma è riprodotto, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica.  

Storia

Per la prima volta citato in un documento del 973, il feudo dell'antica Scabri è ceduto agli Aldobrandeschi alla giurisdizione del Vescovado di Roselle, per passare successivamente alla signoria degli Alberti di Mangona e di nuovo degli Aldobrandeschi, che ne detengono le sorti sino 1278 quando il comune soggiace all'espansione pisana. Nel 1339 il borgo entra a far parte dello stato di Piombino dei principi Appiani, cui subentrano i Ludovisi, i Boncompagni e i Baciocchi. Con la Restaurazione del 1815 tutta la contea viene infine annessa al granducato di Toscana e nel 1860 al regno d'Italia. Il comune ha acquisito autonomia amministrativa solo nel 1960, scorporandosi da Gavorrano. La parte alta del paese, che corrisponde al borgo antico, è tuttora sovrastata dalla rocca medievale e alla stessa epoca risalgono la Pieve di San Donato e il convento di Montedurino sulle pendici di Poggio Scodella. Romani, invece, i ruderi rinvenuti sul litorale di Puntone, punto d'approdo naturale noto sin dall'antichità come tutte le insenature della costa tirrenica.  

Per la prima volta citato in un documento del 973, il feudo dell'antica Scabri è ceduto agli Aldobrandeschi alla giurisdizione del Vescovado di Roselle, per passare successivamente alla signoria degli Alberti di Mangona e di nuovo degli Aldobrandeschi, che ne detengono le sorti sino 1278 quando il comune soggiace all'espansione pisana. Nel 1339 il borgo entra a far parte dello stato di Piombino dei principi Appiani, cui subentrano i Ludovisi, i Boncompagni e i Baciocchi. Con la Restaurazione del 1815 tutta la contea viene infine annessa al granducato di Toscana e nel 1860 al regno d'Italia. Il comune ha acquisito autonomia amministrativa solo nel 1960, scorporandosi da Gavorrano. La parte alta del paese, che corrisponde al borgo antico, è tuttora sovrastata dalla rocca medievale e alla stessa epoca risalgono la Pieve di San Donato e il convento di Montedurino sulle pendici di Poggio Scodella. Romani, invece, i ruderi rinvenuti sul litorale di Puntone, punto d'approdo naturale noto sin dall'antichità come tutte le insenature della costa tirrenica.  

Economia

Lo sviluppo della piccola e media industria chimica, manifatturiera ed edilizia ha accompagnato la modernizzazione delle aziende agricole, specializzate nella coltura della vite, dell'ulivo, dei cereali e nell'allevamento del bestiame. Modesto nel terziario turistico, localizzato sulla costa in prossimità di Puntone, porticciolo per natanti di piccolo tonnellaggio, e dell'insenatura di Cla Violina, riserva naturale al Tombolo di Follonica. A fronte di un indubbio potenziale economico del comune, la cui industria è parte integrante della regione maremmana, non risulta altrettanto soddisfacente l'organizzazione interna dei servizi: modesto il livello delle strutture sanitarie e scolastiche (mancano gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado), quasi inesistenti quelle per il tempo libero.  

Lo sviluppo della piccola e media industria chimica, manifatturiera ed edilizia ha accompagnato la modernizzazione delle aziende agricole, specializzate nella coltura della vite, dell'ulivo, dei cereali e nell'allevamento del bestiame. Modesto nel terziario turistico, localizzato sulla costa in prossimità di Puntone, porticciolo per natanti di piccolo tonnellaggio, e dell'insenatura di Cla Violina, riserva naturale al Tombolo di Follonica. A fronte di un indubbio potenziale economico del comune, la cui industria è parte integrante della regione maremmana, non risulta altrettanto soddisfacente l'organizzazione interna dei servizi: modesto il livello delle strutture sanitarie e scolastiche (mancano gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado), quasi inesistenti quelle per il tempo libero.  

Relazioni

La maggior parte degli scambi con i centri limitrofi è legata all'attività della locale industria chimica ed edilizia ma per la sua particolare localizzazione, all'estremità settentrionale della Maremma, è soprattutto area di transito turistico e commerciale. Oltre alle attrattive naturali delle riserve costiere, i boschi dell'interno sono ricchi di itinerari escursionistici battuti in tutte le stagioni da esperti di trekking e cacciatori. L'11 novembre si celebrano il Patrono San Martino, ottima occasione festiva per gustare le tipiche specialità gastronomiche della Maremma come la celebre Acqua cotta (minestra di verdura con cipolla, erbe aromatiche, pane abbrustolito, un uovo e pecorino grattugiato) e le pietanze a base di cacciagione, soprattutto cinghiale.

La maggior parte degli scambi con i centri limitrofi è legata all'attività della locale industria chimica ed edilizia ma per la sua particolare localizzazione, all'estremità settentrionale della Maremma, è soprattutto area di transito turistico e commerciale. Oltre alle attrattive naturali delle riserve costiere, i boschi dell'interno sono ricchi di itinerari escursionistici battuti in tutte le stagioni da esperti di trekking e cacciatori. L'11 novembre si celebrano il Patrono San Martino, ottima occasione festiva per gustare le tipiche specialità gastronomiche della Maremma come la celebre Acqua cotta (minestra di verdura con cipolla, erbe aromatiche, pane abbrustolito, un uovo e pecorino grattugiato) e le pietanze a base di cacciagione, soprattutto cinghiale.

Località

Imposto, Le Case, Palazzo Guelfi, Palude di Scarlino, Portiglioni, Puntone, Scarlino Scalo, Vetricella

Imposto, Le Case, Palazzo Guelfi, Palude di Scarlino, Portiglioni, Puntone, Scarlino Scalo, Vetricella

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Scarlino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.