Descrizione

Centro di pianura, di antica origine, che basa la propria economia sulla coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. La comunità degli scanzanesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, abita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosissime case sparse e nelle località Recoleta, Terzo Caracciolo, Terzo Cavone e Terzo Marzoccolo. Il territorio, dal profilo geometrico regolare, mostra variazioni di quota appena accennate. L’abitato, che sta attraversando una fase di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale è costituito da uno scudo turrito, suddiviso in due parti. Nel primo campo spicca un cavalluccio marino, dorato, simbolo di vitalità e sviluppo; nella seconda sezione, a sfondo verde, si raffigura un albero d’ulivo, anch’esso dorato, che richiama la fertilità della terra e il progresso agricolo. Al centro dello scudo campeggia la lettera S, iniziale del toponimo. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Centro di pianura, di antica origine, che basa la propria economia sulla coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. La comunità degli scanzanesi, che presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media, abita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerosissime case sparse e nelle località Recoleta, Terzo Caracciolo, Terzo Cavone e Terzo Marzoccolo. Il territorio, dal profilo geometrico regolare, mostra variazioni di quota appena accennate. L’abitato, che sta attraversando una fase di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale è costituito da uno scudo turrito, suddiviso in due parti. Nel primo campo spicca un cavalluccio marino, dorato, simbolo di vitalità e sviluppo; nella seconda sezione, a sfondo verde, si raffigura un albero d’ulivo, anch’esso dorato, che richiama la fertilità della terra e il progresso agricolo. Al centro dello scudo campeggia la lettera S, iniziale del toponimo. Lo stemma usato dal comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Alcuni ritrovamenti archeologici avvenuti a poca distanza dall’abitato hanno dimostrato la presenza di un originario insediamento risalente al XIII-XI secolo a.C., corrispondente all’epoca micenea. Ebbe anche rapporti con la cultura greca e romana, come attestano le opere di bonifica realizzate a cavallo tra le due epoche. Il toponimo deriva da un nome di persona latino SCANTIUS, secondo un’interpretazione avanzata dal Flechia. Risulta poco attendibile invece l’ipotesi proposta dal Raccioppi, che lo fa discendere da ISCA e da SANIA, ossia ‘erba palustre’. Sul finire del XIII secolo il borgo fu vittima di un assalto da parte di Ruggiero di Lauria, il quale, servendosi di mercenari senza scrupoli di origine spagnola, incendiò l’abitato e fece molti prigionieri oltre a raccogliere un ingente bottino. Nel secolo successivo il territorio comunale entrò a far parte dei possedimenti della regina Sancia ma, in seguito ad alcuni contrasti sorti con la nobil-donna Martuccia di Capua, il feudo passò nelle mani di quest’ultima. Quindi fu la volta dei Sanseverino, principi di Salerno, dai quali passò a Garzia de Toledo, che ottenne il titolo di duca. Gli ultimi feudatari furono gli Alvarez de Medina, ai quali fu riconosciuto il titolo di principi. La struttura architettonica più importante del centro storico è il palazzo baronale detto “il Palazzaccio”, cui si affianca la chiesa medievale che conserva sul portale un dipinto raffigurante l’Annunciazione di fattura cinquecentesca.

Alcuni ritrovamenti archeologici avvenuti a poca distanza dall’abitato hanno dimostrato la presenza di un originario insediamento risalente al XIII-XI secolo a.C., corrispondente all’epoca micenea. Ebbe anche rapporti con la cultura greca e romana, come attestano le opere di bonifica realizzate a cavallo tra le due epoche. Il toponimo deriva da un nome di persona latino SCANTIUS, secondo un’interpretazione avanzata dal Flechia. Risulta poco attendibile invece l’ipotesi proposta dal Raccioppi, che lo fa discendere da ISCA e da SANIA, ossia ‘erba palustre’. Sul finire del XIII secolo il borgo fu vittima di un assalto da parte di Ruggiero di Lauria, il quale, servendosi di mercenari senza scrupoli di origine spagnola, incendiò l’abitato e fece molti prigionieri oltre a raccogliere un ingente bottino. Nel secolo successivo il territorio comunale entrò a far parte dei possedimenti della regina Sancia ma, in seguito ad alcuni contrasti sorti con la nobil-donna Martuccia di Capua, il feudo passò nelle mani di quest’ultima. Quindi fu la volta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, principi di Salerno, dai quali passò a Garzia de Toledo, che ottenne il titolo di duca. Gli ultimi feudatari furono gli Alvarez de Medina, ai quali fu riconosciuto il titolo di principi. La struttura architettonica più importante del centro storico è il palazzo baronale detto “il Palazzaccio”, cui si affianca la chiesa medievale che conserva sul portale un dipinto raffigurante l’Annunciazione di fattura cinquecentesca.

Economia

È sede di Pro Loco. Il punto di forza dell’economia locale è l’agricoltura, basata sulla coltivazione dei cereali, in particolare il frumento, di ortaggi, di foraggio, di uva, di olivo, di agrumi e di frutta. Nelle varie aziende agricole sparse sul territorio comunale si pratica anche l’allevamento del bestiame, soprattutto avicoli, bovini e ovini ma anche suini, caprini ed equini. Il settore industriale è presente con i comparti adibiti alla produzione alimentare, in particolar modo quella lattiero-casearia e per la conservazione della frutta e degli ortaggi, metallurgica, dell’abbigliamento e dell’edilizia. Il servizio bancario vivificale attività del terziario. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione dell’obbligo, mentre la biblioteca comunale garantisce l’approfondimento culturale. La capacità ricettiva assicura il soggiorno e la ristorazione. Per l’assistenza sanitaria di base ci si può rivolgere alla farmacia.

È sede di Pro Loco. Il punto di forza dell’economia locale è l’agricoltura, basata sulla coltivazione dei cereali, in particolare il frumento, di ortaggi, di foraggio, di uva, di olivo, di agrumi e di frutta. Nelle varie aziende agricole sparse sul territorio comunale si pratica anche l’allevamento del bestiame, soprattutto avicoli, bovini e ovini ma anche suini, caprini ed equini. Il settore industriale è presente con i comparti adibiti alla produzione alimentare, in particolar modo quella lattiero-casearia e per la conservazione della frutta e degli ortaggi, metallurgica, dell’abbigliamento e dell’edilizia. Il servizio bancario vivificale attività del terziario. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione dell’obbligo, mentre la biblioteca comunale garantisce l’approfondimento culturale. La capacità ricettiva assicura il soggiorno e la ristorazione. Per l’assistenza sanitaria di base ci si può rivolgere alla farmacia.

Relazioni

Il turismo nella zona è una realtà molto presente, grazie alla vicinanza della costa ionica, in particolare il lido di Scanzano, meta ogni estate di un notevole flusso di villeggianti. La mancanza di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e di altre strutture sul posto provoca invece una forte tendenza centrifuga nella popolazione locale, il che determina rapporti particolarmente intensi con il circondario. Le ricorrenze di carattere ricreativo e folcloristico si concentrano essenzialmente in estate: nel mese di giugno si celebra la festa di S. Giulio, mentre il 15 agosto si organizza la suggestiva “festa del mare”, con processione e fuochi d’artificio sul mare. La festa patronale, dedicata all’Annunciazione di Maria Vergine, si celebra il 25 marzo.

Il turismo nella zona è una realtà molto presente, grazie alla vicinanza della costa ionica, in particolare il lido di Scanzano, meta ogni estate di un notevole flusso di villeggianti. La mancanza di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e di altre strutture sul posto provoca invece una forte tendenza centrifuga nella popolazione locale, il che determina rapporti particolarmente intensi con il circondario. Le ricorrenze di carattere ricreativo e folcloristico si concentrano essenzialmente in estate: nel mese di giugno si celebra la festa di S. Giulio, mentre il 15 agosto si organizza la suggestiva “festa del mare”, con processione e fuochi d’artificio sul mare. La festa patronale, dedicata all’Annunciazione di Maria Vergine, si celebra il 25 marzo.

Località

Azienda Andriace, Recoleta, Terzo Caracciolo, Terzo Cavone, Terzo Marzoccolo

Azienda Andriace, Recoleta, Terzo Caracciolo, Terzo Cavone, Terzo Marzoccolo

Fondi europei 2021-2027

Comune di Scanzano Jonico in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.