Descrizione
Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Villa-Valbuona. Di origine medievale, la sua economia si basa su attività agricole, affiancate da un crescente sviluppo del turismo. I scagnellesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in aggregati urbani minori e case sparse. Il territorio, classificato montano, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Esso copre una parte del pendìo alla destra del torrente Mongia e risale sul declivio opposto sino a raggiungere la sua massima elevazione a Bric Blin, metri 1.048; questo displuvio è coperto quasi interamente da boschi cedui e da essenze miste, una caratteristica d’altronde di tutta la Val Mongia. L’abitato, interessato da un fenomeno di espansione edilizia, sorge su una dorsale collinare, quasi a ridosso di Battifollo, di cui in parte ne assume le caratteristiche. Le case appaiono allineate, quasi a godersi il superbo panorama, sullo stretto crinale che continua verso nord sino a raggiungere l’antica torre in rovina. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella parte superiore, a sfondo azzurro, spiccano tre sgabelli rossi; quella inferiore è costituita da fasce dorate e nere.
Storia
Il toponimo compare nella documentazione medievale con “Scagnellum”, denominazione perfettamente giustificata dalla posizione dell’insediamento. Le origini del borgo risalgono al Medioevo. La prima notizia certa reca la data del 20 aprile 1241, anno in cui avvenne la divisione tra i marchesi di Ceva. In quell’occasione fu stabilito che il territorio, già in possesso del marchese Pagano di Ceva, figlio di Guglielmo, spettasse ai fratelli Manuele e Giorgio, a condizione che chiedessero l’investitura al vescovo di Alba. La famiglia dei Ceva ne fece poi, nel 1295, omaggio feudale al vescovo di Asti e, nel 1381, a Galeazzo Visconti. Il feudo, nel corso dei secoli, fu smembrato e soggetto a molti signori. Dell’antico castello costruito nel XIV secolo, restano solo alcuni ruderi e una torre in rovina, sbrecciata dal fulmine. Merita un’attenta visita l’antica chiesa parrocchiale romanica di San Giovanni Battista, patrono del comune, situata in posizione panoramica. Al suo interno si può ammirare una statua della Madonna, opera del Roasio. Vicino sorge la chiesa settecentesca di Santa Caterina. Un’altra cappella si trova in località Valbuona ed è dedicata a Sant’Antonio. Apparteneva a un oratorio e al suo interno conserva pregevoli affreschi di scuola monregalese.
Economia
Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, uva, castagne e altra frutta e con l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano fabbriche che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli), della metallurgia e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva di cui si compone è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione elementare. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie necessitano anche della farmacia.
Relazioni
La zona panoramica, il luogo tranquillo e l’aria salubre richiamano nel periodo estivo un buon numero di villeggianti. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra gli appuntamenti si segnala la mostra canina che si tiene nel mese di maggio. La festa del Patrono, San Giovanni, si celebra il 24 giugno.
Località
Astirezzi, Fabbrica, Roata, Vallebuona, Villa, Villa-Valbuona
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Scagnello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 194
- Lat 44° 20' 0,99'' 44.33360833
- Long 7° 59' 7,67'' 7.98546389
- CAP 12070
- Prefisso 0174
- Codice ISTAT 004216
- Codice Catasto I484
- Altitudine slm 748 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: nessun limite F/3243 - Superficie 8.98 Km2
- Densità 21,60 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 07:37
- Tramonto 16:51
- Ivo Borgna
- Piazza Giovanni XXIII, 1
- 12070 (CN) Piemonte
- scagnello@cert.ruparpiemonte.it
- www.comune.scagnello.cn.it
- 00541470043
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