Descrizione

Comune collinare di origini alto-medievali; l’economia locale, da sempre legata alle tradizionali attività rurali, è oggi proiettata verso l’industria e il turismo. I sassofeltresi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, risiedono in gran parte nella località di Fratte; il resto della comunità è invece distribuito nel capoluogo comunale, nella località di Gesso, in alcune case sparse sui fondi nonché negli aggregati urbani elementari di Farneto e Molino Renzini. L’abitato sorge su uno sperone di roccia gessosa ed è protetto da una cortina di mura, che funge da belvedere su un’ampia e soleggiata vallata. Nelle zone pianeggianti del territorio comunale, che possiede un’isola amministrativa tra i comuni di San Leo e Montegrimano e la repubblica di San Marino, dilagano i seminativi mentre sulle pendici dei colli prevale una flora endemica composta da carpini neri, cerri, ornielli e faggi. Qua e là, alle quote più elevate, si innalzano torrioni di nuda roccia calcarea, forgiati nei millenni in forme spettacolari dall’azione degli agenti atmosferici. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compaiono una rosa rossa e una torre dello stesso colore merlata “alla guelfa”, separate da un “filetto” azzurro.

Comune collinare di origini alto-medievali; l’economia locale, da sempre legata alle tradizionali attività rurali, è oggi proiettata verso l’industria e il turismo. I sassofeltresi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, risiedono in gran parte nella località di Fratte; il resto della comunità è invece distribuito nel capoluogo comunale, nella località di Gesso, in alcune case sparse sui fondi nonché negli aggregati urbani elementari di Farneto e Molino Renzini. L’abitato sorge su uno sperone di roccia gessosa ed è protetto da una cortina di mura, che funge da belvedere su un’ampia e soleggiata vallata. Nelle zone pianeggianti del territorio comunale, che possiede un’isola amministrativa tra i comuni di San Leo e Montegrimano e la repubblica di San Marino, dilagano i seminativi mentre sulle pendici dei colli prevale una flora endemica composta da carpini neri, cerri, ornielli e faggi. Qua e là, alle quote più elevate, si innalzano torrioni di nuda roccia calcarea, forgiati nei millenni in forme spettacolari dall’azione degli agenti atmosferici. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compaiono una rosa rossa e una torre dello stesso colore merlata “alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GUELFA'>guelfa</a>”, separate da un “filetto” azzurro.

Storia

Citata nell’VIII secolo d.C. nella donazione alla Chiesa del re franco Pipino il Breve con il nome di Serra del Sasso, compare nel secolo successivo, con la denominazione di SASSUM, tra i castelli concessi in feudo a Ulderico di Carpegna da Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero. Divenuta roccaforte dei Malatesta di Rimini tra il XIII e il XIV secolo, passò nei primi anni del Quattrocento a Guidobaldo da Montefeltro, signore di Urbino. Nel 1631, con la devoluzione del ducato di Urbino alla Chiesa, iniziò il lungo periodo di governo dello Stato Pontificio: interrotta soltanto dall’invasione francese (XVIII-XIX secolo), la sovranità della Chiesa si protrasse, infatti, fino alla proclamazione del regno d’Italia. Il toponimo è composto dal termine “sasso”, nel senso di ‘roccia, luogo roccioso’, e dall’aggettivo “feltrio”, derivante da “Montefeltro”, nome della sub-regione dell’Appennino marchigiano. Caratterizzato da un aspetto prevalentemente moderno, l’abitato conserva il medievale centro storico, ben ristrutturato, e la piccola chiesa di Valle Sant’Anastasio; restano invece solo poche tracce della rocca quattrocentesca commissionata dai Montefeltro all’architetto militare senese Francesco di Giorgio Martini.

Citata nell’VIII secolo d.C. nella donazione alla Chiesa del re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCOPIPINOILBREVE'>franco Pipino il Breve</a> con il nome di Serra del Sasso, compare nel secolo successivo, con la denominazione di SASSUM, tra i castelli concessi in feudo a Ulderico di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CARPEGNA'>Carpegna</a> da Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero. Divenuta roccaforte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MALATESTA'>Malatesta</a> di Rimini tra il XIII e il XIV secolo, passò nei primi anni del Quattrocento a Guidobaldo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=DAMONTEFELTRO'>da Montefeltro</a>, signore di Urbino. Nel 1631, con la devoluzione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=DUCATODIURBINO'>ducato di Urbino</a> alla Chiesa, iniziò il lungo periodo di governo dello Stato Pontificio: interrotta soltanto dall’invasione francese (XVIII-XIX secolo), la sovranità della Chiesa si protrasse, infatti, fino alla proclamazione del regno d’Italia. Il toponimo è composto dal termine “sasso”, nel senso di ‘roccia, luogo roccioso’, e dall’aggettivo “feltrio”, derivante da “Montefeltro”, nome della sub-regione dell’Appennino marchigiano. Caratterizzato da un aspetto prevalentemente moderno, l’abitato conserva il medievale centro storico, ben ristrutturato, e la piccola chiesa di Valle Sant’Anastasio; restano invece solo poche tracce della rocca quattrocentesca commissionata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MONTEFELTRO'>Montefeltro</a> all’architetto militare senese <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FRANCESCODIGIORGIOMARTINI'>Francesco di Giorgio Martini</a>.

Economia

L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali e foraggi, ha intrapreso da tempo un lento ma irreversibile processo di contrazione, che è stato però bilanciato dalla crescita degli altri settori produttivi. Gran parte della popolazione attiva sassofeltrese è oggi occupata in un discreto numero di piccole imprese industriali, attive prevalentemente nei comparti delle confezioni, delle calzature, dei materiali da costruzione, del legno e metallurgico; per quanto riguarda il terziario, il movimento turistico, particolarmente vivace nel periodo estivo, ha determinato la creazione di un apparato ricettivo di buon livello, comprendente ristoranti e strutture per il soggiorno, ma non ha per ora dato impulso all’ampliamento della rete commerciale; il comparto dei servizi annovera comunque il credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne ed elementari; è inoltre privo di strutture culturali di rilievo, quali musei e biblioteche, e per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento sulla farmacia.

L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali e foraggi, ha intrapreso da tempo un lento ma irreversibile processo di contrazione, che è stato però bilanciato dalla crescita degli altri settori produttivi. Gran parte della popolazione attiva sassofeltrese è oggi occupata in un discreto numero di piccole imprese industriali, attive prevalentemente nei comparti delle confezioni, delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a>, dei materiali da costruzione, del legno e metallurgico; per quanto riguarda il terziario, il movimento turistico, particolarmente vivace nel periodo estivo, ha determinato la creazione di un apparato ricettivo di buon livello, comprendente ristoranti e strutture per il soggiorno, ma non ha per ora dato impulso all’ampliamento della rete commerciale; il comparto dei servizi annovera comunque il credito. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone soltanto di scuole materne ed elementari; è inoltre privo di strutture culturali di rilievo, quali musei e biblioteche, e per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento sulla farmacia.

Relazioni

La bellezza e la varietà del paesaggio circostante, che si può ammirare dai belvedere dei giardini pubblici o dalle finestre delle abitazioni poste a ridosso della cinta muraria, ne fanno una tranquilla meta di villeggiatura. Un’ulteriore attrattiva è costituita dalla presenza nel territorio comunale di sorgenti di acque sulfuree e alcaline, indicate nella cura degli apparati digestivo, urinario, ginecologico e respiratorio: circondate dal verde, le fonti sono una frequentata meta di scampagnate e picnic. La festa del Patrono San Biagio si celebra il 3 febbraio.

La bellezza e la varietà del paesaggio circostante, che si può ammirare dai belvedere dei giardini pubblici o dalle finestre delle abitazioni poste a ridosso della cinta muraria, ne fanno una tranquilla meta di villeggiatura. Un’ulteriore attrattiva è costituita dalla presenza nel territorio comunale di sorgenti di acque sulfuree e alcaline, indicate nella cura degli apparati digestivo, urinario, ginecologico e respiratorio: circondate dal verde, le fonti sono una frequentata meta di scampagnate e picnic. La festa del Patrono San Biagio si celebra il 3 febbraio.

Località

Ca' Crudi, Ca' Fatrano, Ca' Gostino, Ca' Micci, Castello, Farneto, Fratte, Gesso, Molino Renzini, Valle Sant'Anastasio, Ville di Gesso

Ca' Crudi, Ca' Fatrano, Ca' Gostino, Ca' Micci, Castello, Farneto, Fratte, Gesso, Molino Renzini, Valle Sant'Anastasio, Ville di Gesso