Descrizione

Centro di pianura, di presunte origini medievali, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo di quelle industriali. I sanstefanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte espansione edilizia. Il territorio, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su campo verde diviso a metà da un filetto d'argento, il campanile della chiesa di Santo Stefano e un toro passante.

Centro di pianura, di presunte origini medievali, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo di quelle industriali. I sanstefanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale, che fa registrare una forte espansione edilizia. Il territorio, attraversato da più canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su campo verde diviso a metà da un filetto d'argento, il campanile della chiesa di Santo Stefano e un toro passante.

Storia

Inserita nel corso del Medioevo nella pieve di Corbetta, nella seconda metà del XIII secolo fu assegnata da Ottone e Matteo Visconti ai conti Borri e probabilmente nacque come corte agricola sul modello delle cascine che, a quei tempi, i monaci cistercensi stavano creando in varie parti del milanese. La prima parte del toponimo viene ricondotta all'esistenza in questi luoghi di un'antica cappella intitolata a Santo Stefano Protomartire, mentre la seconda fu aggiunta per meglio individuarla, distinguendola dagli omonimi. Le sua storia ha seguito le vicende del ducato di Milano, assoggettato, al termine delle signorie viscontea e sforzesca, a più dominazioni straniere, tra cui quelle francese, spagnola e austriaca. Fu a metà del Seicento, durante l'esoso governo degli spagnoli, che si riscattò dai vincoli feudali, pagando una somma allora esorbitante; non riuscendo tuttavia ad adempiere tutti gli obblighi assunti, nella seconda metà del XVII secolo finì nuovamente tra le proprietà dei Borri, che ne conservarono il possesso fino all'estinzione della loro casata. Nel 1861 entrò a far parte della provincia di Milano, staccandosi da quella pavese. Nell'ambito dell'architettura civile si segnala il palazzo Citterio, risalente al periodo fascista, e fra gli edifici sacri la chiesa di Santo Stefano Protomartire, costruita con forme neoclassiche agli inizi del Novecento, al posto di un precedente edificio di culto che era stato edificato a sua volta sull'antica cappella di Santo Stefano.

Inserita nel corso del Medioevo nella pieve di Corbetta, nella seconda metà del XIII secolo fu assegnata da Ottone e Matteo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> ai conti Borri e probabilmente nacque come corte agricola sul modello delle cascine che, a quei tempi, i monaci cistercensi stavano creando in varie parti del milanese. La prima parte del toponimo viene ricondotta all'esistenza in questi luoghi di un'antica cappella intitolata a Santo Stefano Protomartire, mentre la seconda fu aggiunta per meglio individuarla, distinguendola dagli omonimi. Le sua storia ha seguito le vicende del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>, assoggettato, al termine delle signorie viscontea e sforzesca, a più dominazioni straniere, tra cui quelle francese, spagnola e austriaca. Fu a metà del Seicento, durante l'esoso governo degli spagnoli, che si riscattò dai vincoli feudali, pagando una somma allora esorbitante; non riuscendo tuttavia ad adempiere tutti gli obblighi assunti, nella seconda metà del XVII secolo finì nuovamente tra le proprietà dei Borri, che ne conservarono il possesso fino all'estinzione della loro casata. Nel 1861 entrò a far parte della provincia di Milano, staccandosi da quella pavese. Nell'ambito dell'architettura civile si segnala il palazzo Citterio, risalente al periodo fascista, e fra gli edifici sacri la chiesa di Santo Stefano Protomartire, costruita con forme neoclassiche agli inizi del Novecento, al posto di un precedente edificio di culto che era stato edificato a sua volta sull'antica cappella di Santo Stefano.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, vengono svolte dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura che, pur con un forte calo degli addetti al settore, continua ad essere praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano essenzialmente cereali e foraggi; sviluppato è l'allevamento di bovini. L'industria, di modeste dimensioni, è rappresentata da più aziende che operano nei comparti edile, del mobile e dell'oreficeria. Il terziario si compone di una piccola rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, sono presenti il servizio bancario e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo; è possibile invece frequentare le scuole dell'obbligo e usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, vengono svolte dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura che, pur con un forte calo degli addetti al settore, continua ad essere praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano essenzialmente cereali e foraggi; sviluppato è l'allevamento di bovini. L'industria, di modeste dimensioni, è rappresentata da più aziende che operano nei comparti edile, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILE'>mobile</a> e dell'oreficeria. Il terziario si compone di una piccola rete distributiva e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli forniti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, sono presenti il servizio bancario e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo; è possibile invece frequentare le scuole dell'obbligo e usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il vicino Parco della Valle del Ticino, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno raggiunto un livello tale da consentire un cospicuo assorbimento di manodopera; diffuso è invece il pendolarismo verso aree più industrializzate. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni consuete, quali il carnevale, lo "Stefanino d'oro", con esibizioni musicali di giovani artisti in erba, la festa sull'aia, che si svolge a maggio, il palio delle contrade, che ha luogo a giugno, e la festa dell'uva, che si tiene a ottobre. La Patrona è Sant'Anna, la cui festa viene celebrata il 26 luglio.

Oltre a non registrare un significativo movimento turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il vicino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PARCODELLAVALLEDELTICINO'>Parco della Valle del Ticino</a>, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno raggiunto un livello tale da consentire un cospicuo assorbimento di manodopera; diffuso è invece il pendolarismo verso aree più industrializzate. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni consuete, quali il carnevale, lo "Stefanino d'oro", con esibizioni musicali di giovani artisti in erba, la festa sull'aia, che si svolge a maggio, il palio delle contrade, che ha luogo a giugno, e la festa dell'uva, che si tiene a ottobre. La Patrona è Sant'Anna, la cui festa viene celebrata il 26 luglio.

Località

Cascina Barera, Cascina Ranteghetta, Cascina Ripoldo, Cascina Vaiana, Cascina Villa Buon Pastore

Cascina Barera, Cascina Ranteghetta, Cascina Ripoldo, Cascina Vaiana, Cascina Villa Buon Pastore

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santo Stefano Ticino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.