Descrizione

Comune di montagna fondato in epoca medievale, che, potendo contare quasi esclusivamente sulle residue attività rurali, tenta la strada della valorizzazione delle proprie risorse turistiche. Il capoluogo comunale, scenograficamente stretto nella morsa dei rilievi, ospita per intero la comunità dei santangiolesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato. La catena dei monti Alburni, interessata da cospicui fenomeni carsici, determina l'irregolare andamento plano-altimetrico del comprensorio comunale, occupato da colline medio-alte e da rilievi montani ammantati di boschi cedui e ad alto fusto, con prevalenza di faggi e cerri. In questo scenario di grande impatto visivo si fanno strada i fiumi Fasanella e Calore. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Michele Arcangelo, con le ali d'argento e il mantello e i coturni rossi; l'angelo impugna con la sinistra uno scudo ovale rosso su cui è impresso un fagiano d'argento e con la destra una lancia terminante con una crocetta, con cui trafigge il Demonio.  

Comune di montagna fondato in epoca medievale, che, potendo contare quasi esclusivamente sulle residue attività rurali, tenta la strada della valorizzazione delle proprie risorse turistiche. Il capoluogo comunale, scenograficamente stretto nella morsa dei rilievi, ospita per intero la comunità dei santangiolesi, che presenta un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato. La catena dei monti Alburni, interessata da cospicui fenomeni carsici, determina l'irregolare andamento plano-altimetrico del comprensorio comunale, occupato da colline medio-alte e da rilievi montani ammantati di boschi cedui e ad alto fusto, con prevalenza di faggi e cerri. In questo scenario di grande impatto visivo si fanno strada i fiumi Fasanella e Calore. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia San Michele Arcangelo, con le ali d'argento e il mantello e i coturni rossi; l'angelo impugna con la sinistra uno scudo ovale rosso su cui è impresso un fagiano d'argento e con la destra una lancia terminante con una crocetta, con cui trafigge il Demonio.  

Storia

Il vivo culto di San Michele Arcangelo, Patrono della comunità, si riflette sul toponimo, citato nel Catalogus Baronum (1150-1168) e specificato dal nome dell'antico abitato di Fasanella. Si narra che il principe di Fasanella, inseguendo durante una battuta di caccia il suo falcone sparito alla vista, si sia spinto fino all'imboccatura dell'attuale grotta di San Michele Arcangelo e che ne sia rimasto a tal punto affascinato da condurvi il giorno dopo il popolo e il clero. Il borgo originario sorgeva a circa 3Km dall'attuale abitato, in località San Manfredi, e fu distrutto da Federico II di Svevia nel 1246. Appartenuto ai Sanseverino, ai Capece-Galeota, ai Giovine e ai Caracciolo, nel 1860 si coprì di gloria per aver dato origine alla rivolta salernitana. Da ammirare in particolare sono il guerriero di Costa Palomba, scultura rupestre del IV-V secolo a.C., e la grotta di San Michele Arcangelo, con portale sorretto da due leoni -all'interno spiccano un'edicola gotica, la tomba di Francesco Caracciolo, un altare sormontato da una tela del XVII secolo e, nella parte più profonda, un altare seicentesco con la statua marmorea di San Michele Arcangelo; la grotta ospitò, nell'XI secolo, una comunità benedettina-. Il patrimonio storico-architettonico del comune annovera inoltre la chiesa di Santa Maria Maggiore, ampliata nel 1518 e nel 1712, il convento di San Francesco, fondato nel 1588, con annessa la chiesa della Madonna della Pietà, e il castello di origine normanna, danneggiato dal terremoto del 1980.  

Il vivo culto di San Michele Arcangelo, Patrono della comunità, si riflette sul toponimo, citato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168) e specificato dal nome dell'antico abitato di Fasanella. Si narra che il principe di Fasanella, inseguendo durante una battuta di caccia il suo falcone sparito alla vista, si sia spinto fino all'imboccatura dell'attuale grotta di San Michele Arcangelo e che ne sia rimasto a tal punto affascinato da condurvi il giorno dopo il popolo e il clero. Il borgo originario sorgeva a circa 3Km dall'attuale abitato, in località San Manfredi, e fu distrutto da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a> nel 1246. Appartenuto ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CAPECEGALEOTA'>Capece-Galeota</a>, ai Giovine e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, nel 1860 si coprì di gloria per aver dato origine alla rivolta salernitana. Da ammirare in particolare sono il guerriero di Costa Palomba, scultura rupestre del IV-V secolo a.C., e la grotta di San Michele Arcangelo, con portale sorretto da due leoni -all'interno spiccano un'edicola gotica, la tomba di Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, un altare sormontato da una tela del XVII secolo e, nella parte più profonda, un altare seicentesco con la statua marmorea di San Michele Arcangelo; la grotta ospitò, nell'XI secolo, una comunità <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=BENEDETTINA'>benedettina</a>-. Il patrimonio storico-architettonico del comune annovera inoltre la chiesa di Santa Maria Maggiore, ampliata nel 1518 e nel 1712, il convento di San Francesco, fondato nel 1588, con annessa la chiesa della Madonna della Pietà, e il castello di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a>, danneggiato dal terremoto del 1980.  

Economia

In virtù della forza della tradizione e della disponibilità di aree coltivabili, si producono abbondanti raccolti di cereali, olive e uva; decisamente sviluppata anche la zootecnia mentre l'incidenza dell'industria è limitata a poche imprese artigiane legate alla lavorazione dei prodotti della terra -rinomati il burrino e il caciocavallo degli Alburni-; le iniziative imprenditoriali nei settori del commercio e dei servizi mirano a propiziare il movimento turistico ma sono ancora insufficienti. Il comune ospita gli ordinari uffici municipali e postali e le scuole dell'obbligo; difetta di strutture culturali e ricettive ma possiede un certo numero di seconde case per vacanza e in materia di assistenza sanitaria usufruisce di un ambulatorio comunale, un presidio di guardia medica, un ufficio sanitario e una farmacia.  

In virtù della forza della tradizione e della disponibilità di aree coltivabili, si producono abbondanti raccolti di cereali, olive e uva; decisamente sviluppata anche la zootecnia mentre l'incidenza dell'industria è limitata a poche imprese artigiane legate alla lavorazione dei prodotti della terra -rinomati il burrino e il caciocavallo degli Alburni-; le iniziative imprenditoriali nei settori del commercio e dei servizi mirano a propiziare il movimento turistico ma sono ancora insufficienti. Il comune ospita gli ordinari uffici municipali e postali e le scuole dell'obbligo; difetta di strutture culturali e ricettive ma possiede un certo numero di seconde case per vacanza e in materia di assistenza sanitaria usufruisce di un ambulatorio comunale, un presidio di guardia medica, un ufficio sanitario e una farmacia.  

Relazioni

Le ampie zone di verde estese sulle montagne circostanti l'abitato (Costa Palomba, Coste della Pinna, Difesa, Madonna della Pinna, Porcile, Terra Forte, Valle Gargano e Vallone dei Lupi) e gli spettacolari fenomeni carsici sono senz'altro le principali attrattive di questo comune. Il carsismo che caratterizza il massiccio degli Alburni è infatti all'origine della cascata Auso, con un salto di otto metri, della grotta Fra' Gentile, in località Terre Larghe, e di quella del Fumo, in località Sicchitello, da alcuni decenni oggetto di esplorazioni da parte di gruppi speleologici di rilievo nazionale. Non mancano inoltre occasioni per gustare i buoni sapori della cucina tradizionale santangiolese, come la sagra del vitello montano e dell'olio d'oliva, che si svolge dal 15 al 20 settembre. Il Patrono San Michele Arcangelo si festeggia l'8 maggio.

Le ampie zone di verde estese sulle montagne circostanti l'abitato (Costa Palomba, Coste della Pinna, Difesa, Madonna della Pinna, Porcile, Terra Forte, Valle Gargano e Vallone dei Lupi) e gli spettacolari fenomeni carsici sono senz'altro le principali attrattive di questo comune. Il carsismo che caratterizza il massiccio degli Alburni è infatti all'origine della cascata Auso, con un salto di otto metri, della grotta Fra' Gentile, in località Terre Larghe, e di quella del Fumo, in località Sicchitello, da alcuni decenni oggetto di esplorazioni da parte di gruppi speleologici di rilievo nazionale. Non mancano inoltre occasioni per gustare i buoni sapori della cucina tradizionale santangiolese, come la sagra del vitello montano e dell'olio d'oliva, che si svolge dal 15 al 20 settembre. Il Patrono San Michele Arcangelo si festeggia l'8 maggio.

Località

Montagna, Vucculo di Rupe

Montagna, Vucculo di Rupe

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sant'Angelo a Fasanella rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.