Descrizione

Centro collinare di fondazione medievale, sorretto da un dinamico apparato industriale e, in misura minore, dal settore primario. I santeliani, con un indice di vecchiaia nella media, vivono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale ma risiedono anche in alcune altre località (Olivella, Portella e Valleluce), in diversi aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio comunale si caratterizza per il profilo geometrico vario e discontinuo: l’abitato, infatti, è situato su un’altura ai margini settentrionali di una conca; quest’ultima, solcata dalle acque tumultuose del fiume Rapido e percorsa da importanti vie di comunicazione, è a sua volta incorniciata da una serie di rilievi montuosi, tra cui i contrafforti del monte Cairo. Il verde mantello boschivo di faggi, querce e lecci che copre le zone elevate del comprensorio comunale è stato completamente rimosso nella fascia altimetrica più bassa, per far posto alle coltivazioni. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare un albero di olivo, sradicato, munito di sei frutti d’oro e sormontato da tre stelle d’argento; sul tronco è raffigurata, inoltre, una ruota dentata a sfondo rosso, sulla quale è sovrapposta una mano d’argento che impugna un martello, anch’esso argentato.

Centro collinare di fondazione medievale, sorretto da un dinamico apparato industriale e, in misura minore, dal settore primario. I santeliani, con un indice di vecchiaia nella media, vivono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale ma risiedono anche in alcune altre località (Olivella, Portella e Valleluce), in diversi aggregati urbani minori e in case sparse. Il territorio comunale si caratterizza per il profilo geometrico vario e discontinuo: l’abitato, infatti, è situato su un’altura ai margini settentrionali di una conca; quest’ultima, solcata dalle acque tumultuose del fiume Rapido e percorsa da importanti vie di comunicazione, è a sua volta incorniciata da una serie di rilievi montuosi, tra cui i contrafforti del monte Cairo. Il verde mantello boschivo di faggi, querce e lecci che copre le zone elevate del comprensorio comunale è stato completamente rimosso nella fascia altimetrica più bassa, per far posto alle coltivazioni. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare un albero di olivo, sradicato, munito di sei frutti d’oro e sormontato da tre stelle d’argento; sul tronco è raffigurata, inoltre, una ruota dentata a sfondo rosso, sulla quale è sovrapposta una mano d’argento che impugna un martello, anch’esso argentato.

Storia

Sorse, per iniziativa degli abati di Montecassino, nel X secolo, intorno a una chiesa dedicata a Sant’Elia, edificata prima dell’anno 867 d.C. in un sito popolato anticamente da sanniti e romani. Seguì sempre le sorti dell’abbazia di Montecassino, alla cui autorità cercò talvolta di sottrarsi, senza successo. Nel corso dei secoli conobbe numerose occupazioni e devastazioni: particolarmente disastrosa fu quella subita nel 1192, nell’ambito delle lotte tra l’imperatore Enrico VI e il re normanno Tancredi. A partire dal XVI secolo, grazie ad alcune fabbriche per la lavorazione della lana e a una cartiera, che utilizzava le acque del fiume Rapido, divenne il più importante centro economico del territorio abbaziale dopo Cassino. Il toponimo, che è stato semplicemente Sant’Elia fino al 1862, ripete il nome del Santo Patrono. Nonostante gli ingenti danni subiti nel corso del secondo conflitto mondiale e i disastrosi terremoti del 1915 e del 1984, possiede un ricco patrimonio storico-architettonico, nel quale spiccano: la medievale chiesa di Santa Maria Maggiore, più volte danneggiata dai terremoti, che conserva il bellissimo pavimento originario di tipo cosmatesco; la chiesa di Sant’Elia o di Santa Maria Nuova, del Duecento; la chiesetta di Ognissanti, dei secoli XI-XII, dichiarata monumento nazionale; le chiese di San Sebastiano e Santa Maria delle Grazie, situate in località Olivella.

Sorse, per iniziativa degli abati di Montecassino, nel X secolo, intorno a una chiesa dedicata a Sant’Elia, edificata prima dell’anno 867 d.C. in un sito popolato anticamente da sanniti e romani. Seguì sempre le sorti dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a>, alla cui autorità cercò talvolta di sottrarsi, senza successo. Nel corso dei secoli conobbe numerose occupazioni e devastazioni: particolarmente disastrosa fu quella subita nel 1192, nell’ambito delle lotte tra l’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ENRICOVI'>Enrico VI</a> e il re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=NORMANNO'>normanno</a> Tancredi. A partire dal XVI secolo, grazie ad alcune fabbriche per la lavorazione della lana e a una cartiera, che utilizzava le acque del fiume Rapido, divenne il più importante centro economico del territorio abbaziale dopo Cassino. Il toponimo, che è stato semplicemente Sant’Elia fino al 1862, ripete il nome del Santo Patrono. Nonostante gli ingenti danni subiti nel corso del secondo conflitto mondiale e i disastrosi terremoti del 1915 e del 1984, possiede un ricco patrimonio storico-architettonico, nel quale spiccano: la medievale chiesa di Santa Maria Maggiore, più volte danneggiata dai terremoti, che conserva il bellissimo pavimento originario di tipo cosmatesco; la chiesa di Sant’Elia o di Santa Maria Nuova, del Duecento; la chiesetta di Ognissanti, dei secoli XI-XII, dichiarata monumento nazionale; le chiese di San Sebastiano e Santa Maria delle Grazie, situate in località Olivella.

Economia

Un moderno apparato industriale, particolarmente dinamico nei comparti delle confezioni, della metallurgia, del legno e dei materiali da costruzione, costituisce il perno dell’economia santeliana; le tradizionali attività agricole, tuttavia, sono ancora fiorenti, pur occupando ormai un’esigua fetta della comunità –si producono cereali e olive–. Il commercio e il comparto dei servizi, che comprende il credito e le assicurazioni, appaiono commisurati alle esigenze della comunità. Il comune è dotato di una stazione dei carabinieri, delle scuole dell’obbligo e di una biblioteca comunale; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Cassino –sul posto si trovano comunque la farmacia e un punto di vaccinazione–; vanta inoltre un buon apparato ricettivo: i diversi ristoranti presenti offrono l’opportunità di gustare due rinomate specialità gastronomiche locali, i “canascioni” e il “panemollo”.

Un moderno apparato industriale, particolarmente dinamico nei comparti delle confezioni, della metallurgia, del legno e dei materiali da costruzione, costituisce il perno dell’economia santeliana; le tradizionali attività agricole, tuttavia, sono ancora fiorenti, pur occupando ormai un’esigua fetta della comunità –si producono cereali e olive–. Il commercio e il comparto dei servizi, che comprende il credito e le assicurazioni, appaiono commisurati alle esigenze della comunità. Il comune è dotato di una stazione dei carabinieri, delle scuole dell’obbligo e di una biblioteca comunale; per quanto riguarda l’assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Cassino –sul posto si trovano comunque la farmacia e un punto di vaccinazione–; vanta inoltre un buon apparato ricettivo: i diversi ristoranti presenti offrono l’opportunità di gustare due rinomate specialità gastronomiche locali, i “canascioni” e il “panemollo”.

Relazioni

La ricchezza del patrimonio storico-architettonico locale e le attrattive naturalistiche del circondario costituiscono i suoi principali motivi di interesse. Tra le manifestazioni che si succedono nel corso dell’anno spicca la festa della Madonna delle Indulgenze, che si protrae per tre giorni a partire dalla terza domenica di aprile: nel corso della prima giornata di festeggiamenti si svolgono due processioni mentre il lunedì è animato da giochi popolari, tra cui la gara del saracino, che premia il più abile nel conficcare un punteruolo nel legno. Nel periodo estivo si svolgono una rinomata fiera di bestiame (13 luglio) e la rassegna intitolata “Estate santeliana”; l’8 dicembre, inoltre, una lunga processione si snoda dall’abitato fino al fiume Rapido. Il Patrono Sant’Elia si festeggia il 20 luglio.

La ricchezza del patrimonio storico-architettonico locale e le attrattive naturalistiche del circondario costituiscono i suoi principali motivi di interesse. Tra le manifestazioni che si succedono nel corso dell’anno spicca la festa della Madonna delle Indulgenze, che si protrae per tre giorni a partire dalla terza domenica di aprile: nel corso della prima giornata di festeggiamenti si svolgono due processioni mentre il lunedì è animato da giochi popolari, tra cui la gara del saracino, che premia il più abile nel conficcare un punteruolo nel legno. Nel periodo estivo si svolgono una rinomata fiera di bestiame (13 luglio) e la rassegna intitolata “Estate santeliana”; l’8 dicembre, inoltre, una lunga processione si snoda dall’abitato fino al fiume Rapido. Il Patrono Sant’Elia si festeggia il 20 luglio.

Località

Casale Olivella, Casalucense, Colle Chiavico, Croce, La Pila, Olivella, Pecorile, Pedicate, Pietrelunghe, Portella, Salauca, Santa Maria Maggiore, Santo Janni, Valleluce, Villa degli Ulivi

Casale Olivella, Casalucense, Colle Chiavico, Croce, La Pila, Olivella, Pecorile, Pedicate, Pietrelunghe, Portella, Salauca, Santa Maria Maggiore, Santo Janni, Valleluce, Villa degli Ulivi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sant'Elia Fiumerapido rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.