Descrizione

Comune collinare, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I santacristinesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito nel nucleo urbano minore di Pianetto e in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.023 metri di quota. L’abitato, che sorge arroccato su un irto colle, è interessato da una forte espansione edilizia, giustificata solo in parte dall’incremento demografico, per quanto significativo: il numero delle stanze non occupate, infatti, è davvero rilevante.

Comune collinare, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I santacristinesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito nel nucleo urbano minore di Pianetto e in numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.023 metri di quota. L’abitato, che sorge arroccato su un irto colle, è interessato da una forte espansione edilizia, giustificata solo in parte dall’incremento demografico, per quanto significativo: il numero delle stanze non occupate, infatti, è davvero rilevante.

Storia

Nel 1864 si decise di ampliare la sua denominazione –fino ad allora limitata al nome della Santa Patrona– con il determinante Gela, tratto dal nome dell’omonimo fiume, citato in fonti greche come “Gélas potamós”, ‘fiume Gela’, appunto. Il nucleo abitato fu fondato nel XVII secolo, e precisamente nell’anno 1691, da una colonia di profughi albanesi. Fu Monsignor Ferdinando Bazan che concesse agli esuli albanesi la “licentia populandi”, perché potessero costruire le loro dimore nella zona. Le attestazioni documentate certe a tal proposito sono, quindi, molto attendibili ma le vicende storiche che contraddistinsero in seguito il borgo sono prive di avvenimenti e pagine memorabili. Successivamente, la giurisdizione del casale fu esercitata dalla nobile famiglia dei Naselli, duchi di Gela, che s’impegnarono per dargli lustro e decoro. Nei tre secoli della sua storia la comunità locale si è dimostrata sempre ben integrata in quella dell’intera area, di cui ha seguito le sorti attraverso i vari passaggi da una dinastia all’altra, fino all’unificazione dell’Italia e, dopo le due guerre mondiali, alla proclamazione della repubblica e all’autonomia regionale siciliana. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, merita di essere segnalata la chiesa madre, dedicata alla Patrona del paese, Santa Cristina, che fu edificata nel Settecento, al cui interno sono custodite pregevoli opere d’arte dello scultore Begnasco, tra cui una statua lignea che rappresenta S. Giuseppe, restaurata nell’Ottocento, e notevoli suppellettili donate dai duchi di Gela.

Nel 1864 si decise di ampliare la sua denominazione –fino ad allora limitata al nome della Santa Patrona– con il determinante Gela, tratto dal nome dell’omonimo fiume, citato in fonti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECHE'>greche</a> come “Gélas potamós”, ‘fiume Gela’, appunto. Il nucleo abitato fu fondato nel XVII secolo, e precisamente nell’anno 1691, da una colonia di profughi albanesi. Fu Monsignor Ferdinando Bazan che concesse agli esuli albanesi la “licentia populandi”, perché potessero costruire le loro dimore nella zona. Le attestazioni documentate certe a tal proposito sono, quindi, molto attendibili ma le vicende storiche che contraddistinsero in seguito il borgo sono prive di avvenimenti e pagine memorabili. Successivamente, la giurisdizione del casale fu esercitata dalla nobile famiglia dei Naselli, duchi di Gela, che s’impegnarono per dargli lustro e decoro. Nei tre secoli della sua storia la comunità locale si è dimostrata sempre ben integrata in quella dell’intera area, di cui ha seguito le sorti attraverso i vari passaggi da una dinastia all’altra, fino all’unificazione dell’Italia e, dopo le due guerre mondiali, alla proclamazione della repubblica e all’autonomia regionale siciliana. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, merita di essere segnalata la chiesa madre, dedicata alla Patrona del paese, Santa Cristina, che fu edificata nel Settecento, al cui interno sono custodite pregevoli opere d’arte dello scultore Begnasco, tra cui una statua lignea che rappresenta S. Giuseppe, restaurata nell’Ottocento, e notevoli suppellettili donate dai duchi di Gela.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore economico primario, che conserva un ruolo importante nell’ambito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Quello industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, dell’editoria e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Mentre non si registrano strutture di rilievo nel campo del sociale nonché dello sport e del tempo libero, sono disponibili sul posto, invece, sia la scuola materna che le elementari; per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado bisogna spostarsi nei centri vicini; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un periodico locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore economico primario, che conserva un ruolo importante nell’ambito dell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Quello industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, dell’editoria e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Mentre non si registrano strutture di rilievo nel campo del sociale nonché dello sport e del tempo libero, sono disponibili sul posto, invece, sia la scuola materna che le elementari; per accedere agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado bisogna spostarsi nei centri vicini; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Alla diffusione dell’informazione e della cultura provvede anche un periodico locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

L’aria salubre, la suggestiva cornice paesaggistica, la genuinità dei prodotti del luogo uniti alla sua favorevole posizione geografica, che permette di effettuare interessanti escursioni nei dintorni, costituiscono valide risorse, che incrementano la presenza turistica nella zona, che si avvale, evidentemente, anche dell’esistenza delle cosiddette seconde case. I rapporti con i comuni vicini non sono, comunque, molto intensi ma si limitano alle relazioni determinate da motivi di studio o sanitari oltre che burocratici. Fatta eccezione per la festa di San Giuseppe, a marzo, non si registrano eventi ricorrenti, civili o religiosi, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni. La festa della Patrona, Santa Cristina, si celebra il 24 luglio.

L’aria salubre, la suggestiva cornice paesaggistica, la genuinità dei prodotti del luogo uniti alla sua favorevole posizione geografica, che permette di effettuare interessanti escursioni nei dintorni, costituiscono valide risorse, che incrementano la presenza turistica nella zona, che si avvale, evidentemente, anche dell’esistenza delle cosiddette seconde case. I rapporti con i comuni vicini non sono, comunque, molto intensi ma si limitano alle relazioni determinate da motivi di studio o sanitari oltre che burocratici. Fatta eccezione per la festa di San Giuseppe, a marzo, non si registrano eventi ricorrenti, civili o religiosi, in grado non solo di coinvolgere la comunità locale ma anche di richiamare visitatori dai dintorni. La festa della Patrona, Santa Cristina, si celebra il 24 luglio.

Località

Lago di Piana degli Albanesi

Lago di Piana degli Albanesi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Santa Cristina Gela rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.