Descrizione

Comune collinare, fondato in epoca medievale; la sua economia è imperniata su un dinamico settore industriale, oltre che sulle tradizionali attività agricole. La maggior parte dei sanvittoresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale; il resto della comunità è distribuito nelle località di Bivio-Casilina e San Cesareo, in diversi aggregati urbani minori e in numerose case sparse. L’abitato è posto su una collina, da cui sovrasta l’ultima parte della valle del fiume Liri, e conserva un interessante centro storico, con pittoresche stradine, scorci suggestivi e antichi palazzi. Il comprensorio comunale presenta accentuate oscillazioni altimetriche e raggiunge la massima elevazione con il monte Sammucro, situato al confine tra Lazio, Campania e Molise; il verde mantello boschivo che prospera alle quote più elevate lascia il posto, in basso, allo scenario tipico della pianura coltivata intensivamente.

Comune collinare, fondato in epoca medievale; la sua economia è imperniata su un dinamico settore industriale, oltre che sulle tradizionali attività agricole. La maggior parte dei sanvittoresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale; il resto della comunità è distribuito nelle località di Bivio-Casilina e San Cesareo, in diversi aggregati urbani minori e in numerose case sparse. L’abitato è posto su una collina, da cui sovrasta l’ultima parte della valle del fiume Liri, e conserva un interessante centro storico, con pittoresche stradine, scorci suggestivi e antichi palazzi. Il comprensorio comunale presenta accentuate oscillazioni altimetriche e raggiunge la massima elevazione con il monte Sammucro, situato al confine tra Lazio, Campania e Molise; il verde mantello boschivo che prospera alle quote più elevate lascia il posto, in basso, allo scenario tipico della pianura coltivata intensivamente.

Storia

La sua fondazione risale sicuramente al X secolo e si deve ai coloni inviati dagli abati di Montecassino a ripopolare le terre devastate dalle incursioni saracene; tuttavia, il rinvenimento di mura megalitiche di origine sannitica e di varie rovine di epoca romana ha provato in modo inconfutabile l’antichità del primo popolamento. Appartenne per lungo tempo all’abbazia di Montecassino, dal cui dominio cercò varie volte, ma senza successo, di liberarsi. Subì spesso occupazioni e distruzioni: da parte di Ruggero II nel 1139, di Marcualdo, condottiero dell’imperatore Enrico VI, nel 1199 e della compagnia di Braccio da Montone nel 1421. Alla fine del Settecento subì gravi danni in seguito all’invasione delle truppe repubblicane francesi e durante il secondo conflitto mondiale, essendosi trovata sul fronte di Cassino, venne coinvolta nei combattimenti tra l’esercito americano e quello tedesco (1943-1944). Il toponimo, che è stato San Vito fino al 1862, è di chiara origine agionimica e richiama al culto del Patrono. I danni subiti nel corso del secondo conflitto mondiale e a causa dei terremoti del 1915 e del 1984 non hanno compromesso irrimediabilmente il prezioso e ampio patrimonio storico-architettonico. Si possono ancora ammirare gli interessanti resti della cinta muraria medievale, un tempo comprendente ben 23 torri, nonché numerosi e pregevoli edifici religiosi: la chiesa di Santa Maria delle Rose, di architettura settecentesca, nella quale si trova un antico e originale pergamo del XIII secolo; la chiesa medievale di San Nicola, che conserva preziosi affreschi; la chiesa di Santa Croce e quella di Santa Maria del Soccorso. Nel territorio comunale, inoltre, sono sparsi i resti della massiccia cinta muraria che circondava un insediamento di origine sannitica, forse quello di Aquilonia.

La sua fondazione risale sicuramente al X secolo e si deve ai coloni inviati dagli abati di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=MONTECASSINO'>Montecassino</a> a ripopolare le terre devastate dalle incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SARACENE'>saracene</a>; tuttavia, il rinvenimento di mura megalitiche di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANNITICA'>sannitica</a> e di varie rovine di epoca romana ha provato in modo inconfutabile l’antichità del primo popolamento. Appartenne per lungo tempo all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a>, dal cui dominio cercò varie volte, ma senza successo, di liberarsi. Subì spesso occupazioni e distruzioni: da parte di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=RUGGEROII'>Ruggero II</a> nel 1139, di Marcualdo, condottiero dell’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ENRICOVI'>Enrico VI</a>, nel 1199 e della compagnia di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a> nel 1421. Alla fine del Settecento subì gravi danni in seguito all’invasione delle truppe repubblicane francesi e durante il secondo conflitto mondiale, essendosi trovata sul fronte di Cassino, venne coinvolta nei combattimenti tra l’esercito americano e quello tedesco (1943-1944). Il toponimo, che è stato San Vito fino al 1862, è di chiara origine agionimica e richiama al culto del Patrono. I danni subiti nel corso del secondo conflitto mondiale e a causa dei terremoti del 1915 e del 1984 non hanno compromesso irrimediabilmente il prezioso e ampio patrimonio storico-architettonico. Si possono ancora ammirare gli interessanti resti della cinta muraria medievale, un tempo comprendente ben 23 torri, nonché numerosi e pregevoli edifici religiosi: la chiesa di Santa Maria delle Rose, di architettura settecentesca, nella quale si trova un antico e originale pergamo del XIII secolo; la chiesa medievale di San Nicola, che conserva preziosi affreschi; la chiesa di Santa Croce e quella di Santa Maria del Soccorso. Nel territorio comunale, inoltre, sono sparsi i resti della massiccia cinta muraria che circondava un insediamento di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANNITICA'>sannitica</a>, forse quello di Aquilonia.

Economia

Grazie al vivace spirito di iniziativa che la caratterizza, la comunità è riuscita a coniugare il progresso con un sano attaccamento alle tradizioni. Le attività rurali occupano comunque solo una piccola parte della popolazione locale: foraggio, ortaggi, frutta, uva e olive rappresentano le principali produzioni agricole. Il quadro delle risorse economiche è dominato dal vivace settore industriale: spicca il comparto dei materiali da costruzione, affiancato da quelli, meno rilevanti, dei prodotti chimici e della metallurgia. Anche il commercio denota una certa vivacità e tra i servizi figurano il credito e le assicurazioni. Il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità evidenzia invece qualche carenza: il comune possiede gli ordinari uffici postali e municipali nonché scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di rilevanti strutture culturali, come biblioteche e musei, e per l’assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Cassino –sul posto si trovano solo la farmacia e un punto di vaccinazione–; adeguato è invece l’apparato ricettivo.

Grazie al vivace spirito di iniziativa che la caratterizza, la comunità è riuscita a coniugare il progresso con un sano attaccamento alle tradizioni. Le attività rurali occupano comunque solo una piccola parte della popolazione locale: foraggio, ortaggi, frutta, uva e olive rappresentano le principali produzioni agricole. Il quadro delle risorse economiche è dominato dal vivace settore industriale: spicca il comparto dei materiali da costruzione, affiancato da quelli, meno rilevanti, dei prodotti chimici e della metallurgia. Anche il commercio denota una certa vivacità e tra i servizi figurano il credito e le assicurazioni. Il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità evidenzia invece qualche carenza: il comune possiede gli ordinari uffici postali e municipali nonché scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di rilevanti strutture culturali, come biblioteche e musei, e per l’assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Cassino –sul posto si trovano solo la farmacia e un punto di vaccinazione–; adeguato è invece l’apparato ricettivo.

Relazioni

Il centro storico perfettamente conservato merita senz’altro di essere visitato; è inoltre possibile effettuare interessanti escursioni sul vicino monte Sammucro, da cui si gode di una meravigliosa veduta sulla conca di Venafro e sul massiccio del Matese, in Molise. Una considerevole affluenza di visitatori si registra in agosto, in occasione della sagra del formaggio, che offre l’opportunità di assaggiare i saporiti prodotti locali –particolarmente rinomate le ricottine–. La festa Patrono San Vittore si celebra l’8 maggio.

Il centro storico perfettamente conservato merita senz’altro di essere visitato; è inoltre possibile effettuare interessanti escursioni sul vicino monte Sammucro, da cui si gode di una meravigliosa veduta sulla conca di Venafro e sul massiccio del Matese, in Molise. Una considerevole affluenza di visitatori si registra in agosto, in occasione della sagra del formaggio, che offre l’opportunità di assaggiare i saporiti prodotti locali –particolarmente rinomate le ricottine–. La festa Patrono San Vittore si celebra l’8 maggio.

Località

Bivio-Casilina, Convento Santissima Purità, Fontana dell'Olmo, Granarelli, Muraglie, Porchio, Radicosa, San Cesareo, Santa Giusta, Stazione, Taverna

Bivio-Casilina, Convento Santissima Purità, Fontana dell'Olmo, Granarelli, Muraglie, Porchio, Radicosa, San Cesareo, Santa Giusta, Stazione, Taverna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Vittore del Lazio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.