Descrizione

Centro di pianura, di origini medievali, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I sansecondini, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Castellaicardi, Copezzato, Portone del Pizzo, Ronchetti, Valle e Villa Baroni. Il territorio, attraversato da canali e corsi d’acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, racchiude quattro lance d’argento, poste in croce di Sant’Andrea e legate da un nastro rosso.

Centro di pianura, di origini medievali, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I sansecondini, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Castellaicardi, Copezzato, Portone del Pizzo, Ronchetti, Valle e Villa Baroni. Il territorio, attraversato da canali e corsi d’acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, racchiude quattro lance d’argento, poste in croce di Sant’Andrea e legate da un nastro rosso.

Storia

Sorta in una zona in cui sono ancora visibili le tracce della centuriazione romana del terreno, è citata per la prima volta in documenti del IX secolo, in cui è descritta come un luogo paludoso. Il toponimo, che ha assunto la forma attuale nel 1862, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, deriva dall’omonimo Santo. Possedimento del capitolo dei canonici parmensi che, nella seconda metà del 1100, tornarono a esserne gli unici proprietari, dopo che la contessa Matilde di Canossa era riuscita a ottenere parte del territorio, nel Duecento finì dapprima sotto il controllo di Oberto Pallavicino e poi del comune di Parma. Nella seconda metà del XIV secolo fu infeudata alla nobile famiglia dei Rossi, registrando una grande prosperità sotto la signoria di Pier Maria, famoso condottiero. Questi, nel XV secolo, vi fece costruire una rocca, attorno alla quale si sviluppò l’abitato, estesosi ulteriormente nel corso del Cinquecento, dopo la demolizione della cinta muraria, ordinata dal duca Ottavio Farnese. Rimasta ai Rossi fino all’inizio del XIX secolo, a parte brevi intervalli, partecipò alle successive vicende del resto della provincia. Tra i monumenti spicca il castello, oggi sede municipale; oggetto, nel corso dei secoli, di numerose ristrutturazioni, contiene sale riccamente affrescate, tra le quali merita di essere citata quella delle gesta rossiane, le cui pareti sono decorate con grandi riquadri raffiguranti le imprese più importanti del potente casato. Interessanti sono anche: la chiesa di San Genesio, esistente già nel IX secolo; l’oratorio della Beata Vergine del Serraglio, edificato nella seconda metà del Seicento; la quattrocentesca parrocchiale dell’Annunciata, in cui si possono ammirare pregevoli tele, del XVII e XVIII secolo.

Sorta in una zona in cui sono ancora visibili le tracce della centuriazione romana del terreno, è citata per la prima volta in documenti del IX secolo, in cui è descritta come un luogo paludoso. Il toponimo, che ha assunto la forma attuale nel 1862, quando un regio decreto aggiunse la specificazione, deriva dall’omonimo Santo. Possedimento del capitolo dei canonici parmensi che, nella seconda metà del 1100, tornarono a esserne gli unici proprietari, dopo che la contessa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MATILDEDICANOSSA'>Matilde di Canossa</a> era riuscita a ottenere parte del territorio, nel Duecento finì dapprima sotto il controllo di Oberto Pallavicino e poi del comune di Parma. Nella seconda metà del XIV secolo fu infeudata alla nobile famiglia dei Rossi, registrando una grande prosperità sotto la signoria di Pier Maria, famoso condottiero. Questi, nel XV secolo, vi fece costruire una rocca, attorno alla quale si sviluppò l’abitato, estesosi ulteriormente nel corso del Cinquecento, dopo la demolizione della cinta muraria, ordinata dal duca Ottavio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>. Rimasta ai Rossi fino all’inizio del XIX secolo, a parte brevi intervalli, partecipò alle successive vicende del resto della provincia. Tra i monumenti spicca il castello, oggi sede municipale; oggetto, nel corso dei secoli, di numerose ristrutturazioni, contiene sale riccamente affrescate, tra le quali merita di essere citata quella delle gesta rossiane, le cui pareti sono decorate con grandi riquadri raffiguranti le imprese più importanti del potente casato. Interessanti sono anche: la chiesa di San Genesio, esistente già nel IX secolo; l’oratorio della Beata Vergine del Serraglio, edificato nella seconda metà del Seicento; la quattrocentesca parrocchiale dell’Annunciata, in cui si possono ammirare pregevoli tele, del XVII e XVIII secolo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni: cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uve e olive; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e suini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, dei materiali da costruzione, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di gas. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico industriale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni: cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uve e olive; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e suini. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, dei materiali da costruzione, della fabbricazione di mobili, della produzione e distribuzione di gas. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e un istituto tecnico industriale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni e gustare i genuini prodotti locali, tra cui il culatello e il vino “Fortana”. Molto frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive, e soprattutto il settore agricolo, consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero. Tra le manifestazioni tradizionali vanno ricordati: il mercatino di antiquariato, che si svolge la seconda domenica di ogni mese; il palio delle contrade, a giugno; la sagra di luglio; la fiera della spalla cotta e della fortanina, ad agosto. La festa della Patrona, Santa Maria Annunciata, viene celebrata il 25 marzo.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni e gustare i genuini prodotti locali, tra cui il culatello e il vino “Fortana”. Molto frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive, e soprattutto il settore agricolo, consentono un notevole assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero. Tra le manifestazioni tradizionali vanno ricordati: il mercatino di antiquariato, che si svolge la seconda domenica di ogni mese; il palio delle contrade, a giugno; la sagra di luglio; la fiera della spalla cotta e della fortanina, ad agosto. La festa della Patrona, Santa Maria Annunciata, viene celebrata il 25 marzo.

Località

Castellaicardi, Pizzo, Portone del Pizzo, Ronchetti, Valle

Castellaicardi, Pizzo, Portone del Pizzo, Ronchetti, Valle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Secondo Parmense rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.