Descrizione

Centro di pianura di cui si hanno notizie dall'epoca medievale, caratterizzato da una struttura economica nella quale convivono l'agricoltura ed attività del settore secondario. I sanrocchini, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, abitano il capoluogo comunale e le località Mezzana Casati, Alberelle, Berghente, Campagna, Case Corvi, Contesse, Lizzarda, Moientina, Pontini-Pozzola, San Disasio, San Francesco-San Pietro, San Sisto e Zappellone. Il territorio comunale, in gran parte coperto di boschi, si caratterizza per il profilo geometrico regolare, quasi privo di variazioni altimetriche. L'abitato, dall'andamento plano-altimetrico pianeggiante, presenta un curioso contrasto tra abitazioni dalle caratteristiche architettoniche antiche, seppur ben conservate, e i moderni fabbricati della periferia. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un marinaio in piedi su una barca verde munita di albero e di tre sartie, sostenuta su smalto azzurro, rappresentante il fiume Po, e con una stella d'oro. Il tutto accompagnato nei cantoni del capo da due gabbiani azzurri.

Centro di pianura di cui si hanno notizie dall'epoca medievale, caratterizzato da una struttura economica nella quale convivono l'agricoltura ed attività del settore secondario. I sanrocchini, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, abitano il capoluogo comunale e le località Mezzana Casati, Alberelle, Berghente, Campagna, Case Corvi, Contesse, Lizzarda, Moientina, Pontini-Pozzola, San Disasio, San Francesco-San Pietro, San Sisto e Zappellone. Il territorio comunale, in gran parte coperto di boschi, si caratterizza per il profilo geometrico regolare, quasi privo di variazioni altimetriche. L'abitato, dall'andamento plano-altimetrico pianeggiante, presenta un curioso contrasto tra abitazioni dalle caratteristiche architettoniche antiche, seppur ben conservate, e i moderni fabbricati della periferia. Nello stemma comunale, argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un marinaio in piedi su una barca verde munita di albero e di tre sartie, sostenuta su smalto azzurro, rappresentante il fiume Po, e con una stella d'oro. Il tutto accompagnato nei cantoni del capo da due gabbiani azzurri.

Storia

Le prime notizie storiche certe risalgono all'ottavo secolo ed indicano come alla base dello sviluppo dell'odierno abitato vi fosse un importante porto fluviale, probabilmente attivo già in epoca romana, di collegamento con Piacenza, lungo il fiume Po; nel XVI secolo vi fu fondata una chiesa dedicata a S. Rocco: da quella chiesa e dall'antico porto fluviale deriva l'attuale toponimo. Tra i soggetti che esercitarono diritti sui possedimenti della zona figurano il monastero piacentino di S. Sisto, retto dai benedettini e dalla famiglia Visconti; a questa si aggiunse quella dei Casati, dal XV secolo proprietari dell'abitato di Mezzana, che da loro prese il nome, costituendo un comune autonomo; dal 1869 sarebbe stata aggregata al capoluogo comunale. Il centro appartenne al ducato di Piacenza fino al 1797 quando, con la proclamazione della Repubblica Cisalpina, si unì ai territori di Lodi. Dopo il Congresso di Vienna la zona rappresentò una terra di confine tra il Regno Lombardo-Veneto ed il ducato di Parma e Piacenza. La sua storia è stata segnata dalle frequenti piene del Po, che hanno indotto la popolazione ad erigere opere di difesa contro le inondazioni; l'ultima in ordine di tempo, tra le più disastrose, risale al 1956. L'unico elemento di rilievo nel patrimonio architettonico è costituito dalla chiesa parrocchiale cinquecentesca, ampiamente rimaneggiata nella prima metà dell'Ottocento. Alle originarie attività portuali e commerciali si è affiancata, nel dopoguerra, una discreta crescita industriale, incentivata dalle misure legislative a sostegno delle aree depresse.

Le prime notizie storiche certe risalgono all'ottavo secolo ed indicano come alla base dello sviluppo dell'odierno abitato vi fosse un importante porto fluviale, probabilmente attivo già in epoca romana, di collegamento con Piacenza, lungo il fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>; nel XVI secolo vi fu fondata una chiesa dedicata a S. Rocco: da quella chiesa e dall'antico porto fluviale deriva l'attuale toponimo. Tra i soggetti che esercitarono diritti sui possedimenti della zona figurano il monastero piacentino di S. Sisto, retto dai benedettini e dalla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>; a questa si aggiunse quella dei Casati, dal XV secolo proprietari dell'abitato di Mezzana, che da loro prese il nome, costituendo un comune autonomo; dal 1869 sarebbe stata aggregata al capoluogo comunale. Il centro appartenne al ducato di Piacenza fino al 1797 quando, con la proclamazione della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=REPUBBLICACISALPINA'>Repubblica Cisalpina</a>, si unì ai territori di Lodi. Dopo il Congresso di Vienna la zona rappresentò una terra di confine tra il Regno <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LOMBARDOVENETO'>Lombardo-Veneto</a> ed il ducato di Parma e Piacenza. La sua storia è stata segnata dalle frequenti piene del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a>, che hanno indotto la popolazione ad erigere opere di difesa contro le inondazioni; l'ultima in ordine di tempo, tra le più disastrose, risale al 1956. L'unico elemento di rilievo nel patrimonio architettonico è costituito dalla chiesa parrocchiale cinquecentesca, ampiamente rimaneggiata nella prima metà dell'Ottocento. Alle originarie attività portuali e commerciali si è affiancata, nel dopoguerra, una discreta crescita industriale, incentivata dalle misure legislative a sostegno delle aree depresse.

Economia

L'economia locale si basa sulla coltivazione di cereali, ortaggi e foraggi e sull'allevamento suino e bovino; all'agricoltura si aggiungono imprese industriali attive nei comparti alimentare, edile, metallurgico e cartario, della produzione di carrozzerie per autoveicoli e articoli in plastica nonché della produzione e distribuzione di gas. Il terziario comprende, oltre alla rete commerciale di normali dimensioni, il servizio bancario. Il comune è dotato di un asilo nido e di strutture scolastiche che permettono di frequentare tutte le classi dell'obbligo; l'approfondimento culturale è affidato al locale servizio di biblioteca. Le strutture ricettive consentono la ristorazione; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

L'economia locale si basa sulla coltivazione di cereali, ortaggi e foraggi e sull'allevamento suino e bovino; all'agricoltura si aggiungono imprese industriali attive nei comparti alimentare, edile, metallurgico e cartario, della produzione di carrozzerie per autoveicoli e articoli in plastica nonché della produzione e distribuzione di gas. Il terziario comprende, oltre alla rete commerciale di normali dimensioni, il servizio bancario. Il comune è dotato di un asilo nido e di strutture scolastiche che permettono di frequentare tutte le classi dell'obbligo; l'approfondimento culturale è affidato al locale servizio di biblioteca. Le strutture ricettive consentono la ristorazione; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non vi sono elementi suscettibili di essere sfruttati per uno sviluppo turistico dell'area; ben altri sono i motivi su cui si fondano i rapporti con i centri vicini: primo fra tutti è la presenza di un discreto agglomerato industriale, capace di assorbire la manodopera non solo locale contenendo al minimo il fenomeno del pendolarismo. Per i servizi non disponibili e per incontrare una maggiore varietà di proposte commerciali è necessario spostarsi: a questo proposito la popolazione conserva intense relazioni con Piacenza, perché sensibilmente più vicina del capoluogo di provincia e per un legame antico, mai venuto meno. Non sono organizzate manifestazioni né eventi di particolare rilievo, che richiamino gli abitanti del circondario. Le tradizionali feste e sagre che si tengono in molti paesi e che rappresentano momento di incontro e di recupero del patrimonio folclorico non costituiscono caratteristica del posto. La festa in onore del Patrono, S. Rocco, si celebra il 16 agosto.

Non vi sono elementi suscettibili di essere sfruttati per uno sviluppo turistico dell'area; ben altri sono i motivi su cui si fondano i rapporti con i centri vicini: primo fra tutti è la presenza di un discreto agglomerato industriale, capace di assorbire la manodopera non solo locale contenendo al minimo il fenomeno del pendolarismo. Per i servizi non disponibili e per incontrare una maggiore varietà di proposte commerciali è necessario spostarsi: a questo proposito la popolazione conserva intense relazioni con Piacenza, perché sensibilmente più vicina del capoluogo di provincia e per un legame antico, mai venuto meno. Non sono organizzate manifestazioni né eventi di particolare rilievo, che richiamino gli abitanti del circondario. Le tradizionali feste e sagre che si tengono in molti paesi e che rappresentano momento di incontro e di recupero del patrimonio folclorico non costituiscono caratteristica del posto. La festa in onore del Patrono, S. Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Alberelle, Campagna, Case Corvi, Casino, Contesse, Mezzana Casati, Moientina, Mortizzola, Pontini, San Disasio Est, San Disasio Ovest, San Francesco-San Pietro, San Sisto, Zappellone

Alberelle, Campagna, Case Corvi, Casino, Contesse, Mezzana Casati, Moientina, Mortizzola, Pontini, San Disasio Est, San Disasio Ovest, San Francesco-San Pietro, San Sisto, Zappellone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Rocco al Porto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.