Descrizione

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I sampaolesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è interzato, suddiviso, cioè, in tre sezioni. Nella prima sezione si raffigura San Paolo; nella seconda parte campeggia l’immagine di una quercia, simbolo di forza e tenacia, con una civetta su un ramo (la civetta di Civitate), simbolo di sapienza, accostata da una mucca, da alcune pecore al pascolo e da spighe di grano per ricordare le attività e le ricchezze del paese. Nella terza sezione, infine, si rappresenta un’aquila con le ali aperte appoggiata sul mondo. Sotto lo scudo, due nastri recano il motto in latino: SIGNUM OPPIDI S. PAULI IN DAUNIA EX RUINIS TEANI CAESAR APPELLATUM TEANON APULON IMPERIUM AUGUSTUM.

Centro di pianura, di antiche origini, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I sampaolesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è interzato, suddiviso, cioè, in tre sezioni. Nella prima sezione si raffigura San Paolo; nella seconda parte campeggia l’immagine di una quercia, simbolo di forza e tenacia, con una civetta su un ramo (la civetta di Civitate), simbolo di sapienza, accostata da una mucca, da alcune pecore al pascolo e da spighe di grano per ricordare le attività e le ricchezze del paese. Nella terza sezione, infine, si rappresenta un’aquila con le ali aperte appoggiata sul mondo. Sotto lo scudo, due nastri recano il motto in latino: SIGNUM OPPIDI S. PAULI IN DAUNIA EX RUINIS TEANI CAESAR APPELLATUM TEANON APULON IMPERIUM AUGUSTUM.

Storia

Abitata fin da tempi antichi, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona e risalenti al VI secolo a.C., deriva la prima parte del toponimo dall’omonimo Santo; la specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1862, ricorda la medievale Civitate che, sorta non lontano dal luogo della Teanum Apulum dei romani, venne devastata, nel Medioevo, da Guglielmo il Normanno e dai turco-saraceni. Seguendo le sorti dei territori circostanti, al termine della dominazione normanna passò agli svevi, agli angioini e agli aragonesi. A questi subentrarono, all’inizio del XVI secolo, gli spagnoli, il cui malgoverno portò l’intera regione alla decadenza. Una ripresa si ebbe soltanto con le riforme borboniche e napoleoniche, che sancirono la fine del feudalesimo. Annessa al regno d’Italia dopo la caduta dei Borboni, sotto il cui dominio era tornata all’indomani del congresso di Vienna, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra gli elementi di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico figurano: il palazzo dei Gonzaga, del Cinquecento, con un torrione quadrato; le chiese di San Paolo, Sant’Antonio, San Nicola e Santa Maria Luterana. Interessanti sono anche i ruderi di un ponte romano e di un antico oratorio, presenti nei dintorni dell’abitato.

Abitata fin da tempi antichi, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nella zona e risalenti al VI secolo a.C., deriva la prima parte del toponimo dall’omonimo Santo; la specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1862, ricorda la medievale Civitate che, sorta non lontano dal luogo della Teanum Apulum dei romani, venne devastata, nel Medioevo, da Guglielmo il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNO'>Normanno</a> e dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TURCO'>turco</a>-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENI'>saraceni</a>. Seguendo le sorti dei territori circostanti, al termine della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNA'>normanna</a> passò agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVI'>svevi</a>, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a> e agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESI'>aragonesi</a>. A questi subentrarono, all’inizio del XVI secolo, gli spagnoli, il cui malgoverno portò l’intera regione alla decadenza. Una ripresa si ebbe soltanto con le riforme <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONICHE'>borboniche</a> e napoleoniche, che sancirono la fine del feudalesimo. Annessa al regno d’Italia dopo la caduta dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONI'>Borboni</a>, sotto il cui dominio era tornata all’indomani del congresso di Vienna, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra gli elementi di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico figurano: il palazzo dei Gonzaga, del Cinquecento, con un torrione quadrato; le chiese di San Paolo, Sant’Antonio, San Nicola e Santa Maria Luterana. Interessanti sono anche i ruderi di un ponte romano e di un antico oratorio, presenti nei dintorni dell’abitato.

Economia

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, i foraggi, gli ortaggi, vari tipi di uva, l’olivo, gli agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini ed equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello per la lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), chimico, edile, estrattivo, metalmeccanico, dell’abbigliamento, della fabbricazione di mobili, della gioielleria e oreficeria; non manca una centrale elettrica. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non vi sono strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

L’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali, il frumento, i foraggi, gli ortaggi, vari tipi di uva, l’olivo, gli agrumi e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini ed equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello per la lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), chimico, edile, estrattivo, metalmeccanico, dell’abbigliamento, della fabbricazione di mobili, della gioielleria e oreficeria; non manca una centrale elettrica. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non vi sono strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire della biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo foggiano, registra un significativo movimento di visitatori, cui offre la possibilità di gustare i piatti tipici della cucina locale, tra cui: le orecchiette e i “cicatelli” con sugo di carne mista; i torcinelli e le “nevole” (cartellate). Vino del posto è il “San Severo” bianco, rosso, rosato e spumante. È molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citati: la festa della Madonna Belmonte, il lunedì dell’Angelo; quella della Madonna del Carmelo, la seconda domenica di Pasqua; la sagra della salsiccia, della “pampanella”, della porchetta e dei torcinelli, a luglio-agosto; i festeggiamenti in onore di San Paolo, la seconda metà di agosto, e il trofeo dei tre comuni, con raduno di cavalieri, ciclisti e boy-scaut, a metà settembre. Il mercato settimanale si svolge il martedì. La festa del Patrono, Sant’Antonio da Padova, viene celebrata il 13 giugno.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo foggiano, registra un significativo movimento di visitatori, cui offre la possibilità di gustare i piatti tipici della cucina locale, tra cui: le orecchiette e i “cicatelli” con sugo di carne mista; i torcinelli e le “nevole” (cartellate). Vino del posto è il “San Severo” bianco, rosso, rosato e spumante. È molto frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e in particolare alla presenza delle industrie. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citati: la festa della Madonna Belmonte, il lunedì dell’Angelo; quella della Madonna del Carmelo, la seconda domenica di Pasqua; la sagra della salsiccia, della “pampanella”, della porchetta e dei torcinelli, a luglio-agosto; i festeggiamenti in onore di San Paolo, la seconda metà di agosto, e il trofeo dei tre comuni, con raduno di cavalieri, ciclisti e boy-scaut, a metà settembre. Il mercato settimanale si svolge il martedì. La festa del Patrono, Sant’Antonio da Padova, viene celebrata il 13 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Paolo di Civitate rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.