Descrizione
Comune collinare di origine molto antica; culla di un fiorente artigianato, specializzato nella produzione di stuoie, vive delle tradizionali attività rurali ma manifesta un buon dinamismo anche nel settore secondario. La comunità dei sampietresi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, vive concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale ma risiede anche nella località di San Cataldo, nel piccolo aggregato urbano di Colle Apone e in diverse case sparse sui fondi. L’abitato, in fase di sensibile espansione edilizia, è posto in bella posizione panoramica su uno sperone calcareo. Il territorio comunale presenta forti oscillazioni altimetriche e un profilo geometrico vario e irregolare: occupato un tempo da un lago ritiratosi nell’età quaternaria, racchiude una vasta conca pianeggiante, bagnata da alcuni affluenti del fiume Peccia e intensamente coltivata; sui rilievi che occupano la zona settentrionale del comprensorio sampietrese lo scenario naturale è invece dominato dal verde cupo dei boschi di lecci, roverelle, carpini e ornielli, habitat ideale di specie faunistiche rare altrove, come il gatto selvatico, il cinghiale e la volpe. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano due chiavi d’argento con gli ingegni all’ingiù, poste in “decusse” e sormontate da una mitra papale, anch’essa d’argento.
Storia
Fu abitata dai sanniti e in seguito ospitò un insediamento romano. Nel Medioevo appare nei documenti per la prima volta nel 953 d.C., anno in cui viene menzionata una chiesa dedicata a San Pietro, fermatosi, secondo la leggenda, in questi luoghi mentre si recava a Roma; altre notizie datano alla metà dell’XI secolo, epoca in cui Pandolfo IV tentava di riconquistare il principato di Capua, preso dall’imperatore Corrado II. Più volte saccheggiata e incendiata, conobbe una certa tranquillità con l’avvento della dinastia angioina; tuttavia, le frequenti inondazioni costrinsero la comunità ad abbandonarla e a insediarsi nell’attuale posizione. Nel 1815 fu teatro dello scontro decisivo tra le truppe di Gioacchino Murat e quelle austriache; la sconfitta del sovrano francese aprì la strada al ritorno sul trono napoletano di Ferdinando IV di Borbone. Il toponimo è di chiara origine agionimica; la specificazione, che significa ‘al confine’, deriva da un originario AD FLEXUM, ‘presso la curva’: la posizione dell’abitato, situato al confine dei domini dell’abbazia di Montecassino, determinò probabilmente l’errata interpretazione della denominazione. Autentica perla del patrimonio storico-architettonico locale è rappresentata dal vecchio abitato, che conserva elementi architettonici romani e medievali; vale la pena di menzionare anche alcuni edifici religiosi: la moderna chiesa di San Nicola, la chiesa di San Michele Arcangelo, situata nel vecchio insediamento, quella di San Sebastiano, risalente al Duecento, e la cappella di Maria Santissima dell’Acqua, di origine molto antica ma rimaneggiata nel Novecento. A ridosso del vecchio abitato si trova inoltre il sito archeologico di Santa Maria del Piano.
Economia
L’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, frutta, uva e olive, rappresenta ancora una fondamentale risorsa economica e una generosa fonte di indotto; è largamente praticata anche la zootecnia, alla quale si collega una pregiata produzione di formaggi. Il settore secondario, pur essendo caratterizzato da dimensioni artigianali esigue, manifesta una certa vivacità e comprende i comparti alimentare, edile, della lavorazione della pietra e della gomma e della plastica; il terziario include un adeguato numero di esercizi commerciali e, tra i servizi, la consulenza informatica. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, dispone delle scuole dell’obbligo e di una biblioteca comunale ma è priva di strutture per il soggiorno e per quanto riguarda l’assistenza sanitaria può fare affidamento soltanto sulla farmacia.
Relazioni
Il suggestivo centro storico, la fontana di Santa Maria dell’Acqua, coperta da un portico e ombreggiata da giganteschi platani, e le rigogliose zone boschive, meta ideale per rilassanti camminate all’aria aperta, rappresentano i suoi principali elementi di richiamo. Varie manifestazioni si susseguono in modo particolare nel periodo estivo: tra esse figura la “Settimana sampietrese”, che anima il periodo compreso tra il 15 e il 21 agosto. La festa della Patrona, Maria Santissima dell’Acqua, si celebra il 12 settembre.
Località
San Cataldo
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Pietro Infine rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 944
- Lat 41° 26' 42,11'' 41.44503056
- Long 13° 57' 35,18'' 13.95977222
- CAP 81050
- Prefisso 0823
- Codice ISTAT 061079
- Codice Catasto I113
- Altitudine slm 140 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1324 - Superficie 14.1 Km2
- Densità 66,95 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:33
- Tramonto 16:38
- Mariano Fuoco
- Piazza Risorgimento
- 81049 (CE) Campania
- prot.sanpietroinfine@asmepec.it
- comunesanpietroinfine@virgilio.it
- www.comune.sanpietroinfine.ce.it
- 80008930614