Descrizione

Centro montano, di origine antica, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza del settore industriale. I sampietrini, con un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Santa Maria, in numerosi nuclei urbani minori, nonché in numerosissime case sparse. Il territorio, ricco di sorgive e di rigogliosa vegetazione, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.267 metri di quota. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge su una dolce collina, da dove si può godere di un ampio panorama. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo riquadro, d’oro, sono raffigurati due leoni combattenti, neri; il secondo campo, smaltato di rosso, rappresenta un leone coronato, d’argento, rampante contro un monte d’oro a tre cime; nel terzo quarto, a sfondo azzurro, figura un fascio di spighe “al naturale”, sostenuto da due leoni d’oro, controrampanti; nella quarta sezione, infine, campeggiano otto bisanti d’oro su fondo rosso.

Centro montano, di origine antica, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza del settore industriale. I sampietrini, con un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Santa Maria, in numerosi nuclei urbani minori, nonché in numerosissime case sparse. Il territorio, ricco di sorgive e di rigogliosa vegetazione, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 1.267 metri di quota. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, sorge su una dolce collina, da dove si può godere di un ampio panorama. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nel primo riquadro, d’oro, sono raffigurati due leoni combattenti, neri; il secondo campo, smaltato di rosso, rappresenta un leone coronato, d’argento, rampante contro un monte d’oro a tre cime; nel terzo quarto, a sfondo azzurro, figura un fascio di spighe “al naturale”, sostenuto da due leoni d’oro, controrampanti; nella quarta sezione, infine, campeggiano otto bisanti d’oro su fondo rosso.

Storia

Il toponimo, fino al 1912 San Pietro Sopra Patti, ha alla base un’originaria forma “Pactae”, derivata dal greco dorico “paktós”, corrispondente a “pektós”, dal significato di ‘formato, stabilito, infisso’. L’origine antica dell’insediamento è testimoniata dai reperti archeologici greci. Molto probabilmente fu fondata dai cittadini della vicina Tindari, che fu distrutta nell’VIII secolo a.C., ma le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue. Intorno all’anno Mille fu conquistata e abitata dagli arabi, cacciati, poi, nell’XI secolo, dalle truppe di Ruggero I il Normanno. Successivamente, la giurisdizione dell’antico feudo fu esercitata dal giudice De Manna e dai suoi eredi. In seguito, Federico II d’Aragona, assunta la proprietà del borgo, ne affidò l’amministrazione al barone Berengario Orioles. L’ultimo feudatario del casale, prima dell’abolizione dei diritti feudali nel 1812, fu il nobile Gerolamo Corvino Filangieri. La storia successiva è quella che accomuna tutta la zona: dalla conclusione della vicenda borbonica fino all’unificazione d’Italia, dalla proclamazione della repubblica all’autonomia regionale della Sicilia. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: la chiesa madre, edificata nel 1500, che presenta un pregevole portale rinascimentale, un ricco soffitto e un notevole crocifisso ligneo; la meravigliosa fontana di San Vito, in stile barocco, e la fontana del Tocco, costruita verso la fine dell’Ottocento.

Il toponimo, fino al 1912 San Pietro Sopra Patti, ha alla base un’originaria forma “Pactae”, derivata dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> dorico “paktós”, corrispondente a “pektós”, dal significato di ‘formato, stabilito, infisso’. L’origine antica dell’insediamento è testimoniata dai reperti archeologici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECI'>greci</a>. Molto probabilmente fu fondata dai cittadini della vicina Tindari, che fu distrutta nell’VIII secolo a.C., ma le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue. Intorno all’anno Mille fu conquistata e abitata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>, cacciati, poi, nell’XI secolo, dalle truppe di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=RUGGEROIILNORMANNO'>Ruggero I il Normanno</a>. Successivamente, la giurisdizione dell’antico feudo fu esercitata dal giudice De Manna e dai suoi eredi. In seguito, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FEDERICOII'>Federico II</a> d’Aragona, assunta la proprietà del borgo, ne affidò l’amministrazione al barone Berengario Orioles. L’ultimo feudatario del casale, prima dell’abolizione dei diritti feudali nel 1812, fu il nobile Gerolamo Corvino Filangieri. La storia successiva è quella che accomuna tutta la zona: dalla conclusione della vicenda borbonica fino all’unificazione d’Italia, dalla proclamazione della repubblica all’autonomia regionale della Sicilia. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: la chiesa madre, edificata nel 1500, che presenta un pregevole portale rinascimentale, un ricco soffitto e un notevole crocifisso ligneo; la meravigliosa fontana di San Vito, in stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a>, e la fontana del Tocco, costruita verso la fine dell’Ottocento.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, favorito dalla fertilità del terreno e dal clima mite, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche locali permettono di frequentare le classi dell’obbligo e il liceo scientifico. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario, favorito dalla fertilità del terreno e dal clima mite, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche locali permettono di frequentare le classi dell’obbligo e il liceo scientifico. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Il magnifico panorama che si gode dall’alto del centro storico rappresenta uno dei principali motivi di interesse per i visitatori. Motivo di richiamo costituiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, quali il formaggio, le provole, le salsicce “frittuli” e l’olio d’oliva. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche all’insegna della tradizione e gli altri eventi ricorrenti meritano di essere segnalati: il carnevale; i suggestivi riti della Settimana Santa; la festa della Madonna della Catena, dopo la Pasqua; la fiera del bestiame, a ottobre. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio. Altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la prima domenica di ottobre.

Il magnifico panorama che si gode dall’alto del centro storico rappresenta uno dei principali motivi di interesse per i visitatori. Motivo di richiamo costituiscono anche alcune specialità gastronomiche locali, quali il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=FORMAGGIO'>formaggio</a>, le provole, le salsicce “frittuli” e l’olio d’oliva. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni folcloristiche all’insegna della tradizione e gli altri eventi ricorrenti meritano di essere segnalati: il carnevale; i suggestivi riti della Settimana Santa; la festa della Madonna della Catena, dopo la Pasqua; la fiera del bestiame, a ottobre. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio. Altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la prima domenica di ottobre.

Località

Balze, Castagnero, Ciurciumì, Fiumara, Fondachello, Linazza, Malaborsa, Martinello, Ramondino, Santa Lucia, Santa Maria, Spaditta, Tesoriero, Valdoria, Verdù

Balze, Castagnero, Ciurciumì, Fiumara, Fondachello, Linazza, Malaborsa, Martinello, Ramondino, Santa Lucia, Santa Maria, Spaditta, Tesoriero, Valdoria, Verdù

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Piero Patti rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.