Descrizione

Comune collinare, di origini medievali, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I sammartinesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località Santa Maria le Grotte; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e il nucleo Veltri. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.328 metri di quota. L’abitato, circondato da boschi di castagno e faggio, mostra segni di espansione edilizia; situato in pendio, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario.

Comune collinare, di origini medievali, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I sammartinesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località Santa Maria le Grotte; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosissime case sparse e il nucleo Veltri. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.328 metri di quota. L’abitato, circondato da boschi di castagno e faggio, mostra segni di espansione edilizia; situato in pendio, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario.

Storia

Esisteva già sul finire del secolo XI, come si evince da una bolla del papa Urbano II, che ne confermava il possesso all’abate del monastero della Santissima Trinità di Cava. Distrutta da un terremoto, nella seconda metà del Quattrocento fu ripopolata da una colonia di profughi albanesi, costretti ad abbandonare la loro patria, invasa dai turchi, e di cui ancora si conserva la lingua. Il toponimo, in albanese Shenmertì, si richiama al Santo Patrono. La specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1863, si riferisce al torrente che scorre nel territorio e il cui nome deriva dal latino FINITUS, avente il significato di ‘limite, confine, confinato, determinato’. Casale di San Marco Argentano, all’inizio del XVI secolo fu assegnata alla famiglia Rossi, alla quale subentrarono gli Alimena. Questi, ottenuto il titolo di marchesi, la tennero dalla seconda metà del Seicento fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Comune del cantone di Acri, ai tempi della Repubblica Partenopea, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, a principio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di San Marco Argentano e poi tra i comuni del circondario di Montalto Uffugo. I Borboni, tornati sul regno di Napoli, all’indomani del congresso di Vienna, la trasferirono nella giurisdizione di Cerzeto. Annessa all’Italia unita, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra i monumenti figurano: la chiesa parrocchiale di San Martino, di epoca barocca ma più volte rimaneggiata, e il santuario della Beata Vergine della Misericordia, meta di pellegrinaggi, in località San Bartolo.

Esisteva già sul finire del secolo XI, come si evince da una bolla del papa Urbano II, che ne confermava il possesso all’abate del monastero della Santissima Trinità di Cava. Distrutta da un <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a>, nella seconda metà del Quattrocento fu ripopolata da una colonia di profughi albanesi, costretti ad abbandonare la loro patria, invasa dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TURCHI'>turchi</a>, e di cui ancora si conserva la lingua. Il toponimo, in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESE'>albanese</a> Shenmertì, si richiama al Santo Patrono. La specificazione, aggiunta con un regio decreto del 1863, si riferisce al torrente che scorre nel territorio e il cui nome deriva dal latino FINITUS, avente il significato di ‘limite, confine, confinato, determinato’. Casale di San Marco Argentano, all’inizio del XVI secolo fu assegnata alla famiglia Rossi, alla quale subentrarono gli Alimena. Questi, ottenuto il titolo di marchesi, la tennero dalla seconda metà del Seicento fino all’abolizione del feudalesimo, sancita dalle leggi napoleoniche. Comune del cantone di Acri, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, a principio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di San Marco Argentano e poi tra i comuni del circondario di Montalto Uffugo. I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a>, tornati sul regno di Napoli, all’indomani del congresso di Vienna, la trasferirono nella giurisdizione di Cerzeto. Annessa all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> unita, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra i monumenti figurano: la chiesa parrocchiale di San Martino, di epoca barocca ma più volte rimaneggiata, e il santuario della Beata Vergine della Misericordia, meta di pellegrinaggi, in località San Bartolo.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e uva; si allevano bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché irrilevanti. Va segnalata, invece, la produzione artigianale di tessuti lavorati con telai a mano. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non dispone di particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Non vi sono strutture ricettive. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l’assenza sul posto della stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e uva; si allevano bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Le attività industriali, limitate a qualche piccola impresa edile, sono pressoché irrilevanti. Va segnalata, invece, la produzione artigianale di tessuti lavorati con telai a mano. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non dispone di particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Non vi sono strutture ricettive. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di godere dell’aria salubre e di una suggestiva cornice paesaggistica e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, meritano di essere citate: la fiera del 17 gennaio e le feste e le fiere dell’Immacolata e della Madonna della Misericordia, rispettivamente il martedì dopo Pasqua e l’ultima domenica di settembre. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre con l’omonima fiera.

Meta di villeggiatura estiva, registra un significativo movimento di turisti, cui offre la possibilità di godere dell’aria salubre e di una suggestiva cornice paesaggistica e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono molto intensi; a essi la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili localmente. Tra le manifestazioni tradizionali, meritano di essere citate: la fiera del 17 gennaio e le feste e le fiere dell’Immacolata e della Madonna della Misericordia, rispettivamente il martedì dopo Pasqua e l’ultima domenica di settembre. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre con l’omonima fiera.

Località

Santa Maria le Grotte

Santa Maria le Grotte

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Martino di Finita rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.