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Descrizione

Comune di pianura, di antiche origini, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali. I sammartinesi presentano un indice di vecchiaia piuttosto elevato e sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Costeggiato dalla riva sinistra del fiume Tagliamento, il territorio, comprendente anche i nuclei Comunali e Sant’Osvaldo nonché varie case sparse, ha un profilo geometrico molto regolare, con lievi differenze di altitudine, che imprimono all’abitato, che non fa registrare segni di espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante.

Storia

Chiamata San Martino fino al 1867, quando fu aggiunta la specificazione “al Tagliamento”, con chiaro riferimento alla sua ubicazione, fu abitata fin da epoca romana, come testimoniato da diversi reperti archeologici rinvenuti in zona. Dopo la caduta dell’impero romano fu sottoposta alle invasioni barbariche e si sviluppò sotto i franchi, cui probabilmente si deve l’introduzione del culto del Santo Patrono. Assegnata, prima del X secolo, dagli imperatori tedeschi al patriarcato di Aquileia, nel Duecento fece parte del feudo di Valvasone, passando poi ai signori di Spilimbergo, cui subentrarono i conti Cucagna-Valvasone, che ne mantennero il possesso anche durante la dominazione veneziana e fino all’inizio dell’Ottocento, quando, durante il periodo napoleonico, furono soppressi tutti i privilegi feudali. Annessa al Regno d’Italia nel 1866, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Nel 1929 fu aggregata a Valvasone, recuperando l’autonomia amministrativa nel 1947. Il patrimonio storico-architettonico annovera alcuni edifici di culto, tra i quali spicca la parrocchiale di San Martino che, sul finire dell’Ottocento, ha sostituito la precedente, di origini cinquecentesche, di cui si può ancora ammirare il campanile romanico, costruito forse sui resti di una torre medievale. Interessanti sono anche l’oratorio dei Santi Filippo e Giacomo, con l’interno tutto affrescato, nella località di Arzenutto; la chiesa di Santa Maria di Postoncicco, già esistente all’inizio del Settecento, e la chiesetta di Sant’Osvaldo, risalente alla fine del XVII secolo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio e, non essendovi la stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Trattandosi di una zona fondamentalmente rurale, l’economia locale è ancora in gran parte legata all’agricoltura, favorita dalle caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, foraggi, ortaggi, vigneti e frutteti (tipici prodotti sono i kiwi e le mele); è praticato anche l’allevamento di bovini, ovini e avicoli. L’industria è costituita da piccole e medie aziende che operano nei comparti alimentare, edile e della fabbricazione di mobili, articoli in plastica, motocicli e biciclette. Più modesta è la presenza del terziario: mancano servizi più qualificati, come quello bancario; una rete commerciale appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione completa il quadro delle risorse economiche. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico, mentre per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto un livello tale da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I rapporti con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili localmente, sono piuttosto intensi. Nella seconda metà di giugno si svolge la manifestazione ippica; a metà luglio si tiene la mostra ornitologica e le prime due domeniche di agosto vedono animarsi la località Sant’Osvaldo, in occasione della sagra. La festa del Patrono, San Martino, viene celebrata l’11 novembre.

Località

Comunali, Sant'Osvaldo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Martino al Tagliamento rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 1.468
  • Lat 46° 0' 56,27'' 46.01563056
  • Long 12° 51' 55,41'' 12.86539167
  • CAP 33096
  • Prefisso 0434
  • Codice ISTAT 093039
  • Codice Catasto H999
  • Altitudine slm 71 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2517
  • Superficie 17.83 Km2
  • Densità 82,33 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 07:23
  • Tramonto 16:26
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