Descrizione

Comune collinare le cui origini risalgono al periodo medievale; fonti di reddito e di occupazione sono la produzione agricola e l'allevamento, nonché lo sfruttamento degli estesi boschi. Più della metà dei sammanghesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, mentre la restante parte risiede in minuscoli aggregati urbani (Campo Maiuri, Chiusa, Lauro, Marcigliano, Monticelli, Piedimonte, Roscigno e Trinità) e in case sparse. L'esigenza di una sempre maggiore capacità residenziale prodottasi negli ultimi decenni all'interno dell'affollata conurbazione salernitana ha portato alla fusione dell'abitato con la periferia del capoluogo di provincia. Dalle oscillazioni altimetriche del territorio comunale deriva la varietà di paesaggi: il capoluogo comunale è adagiato nel solco vallivo del torrente Fuorni, tra verdeggianti formazioni di macchia mediterranea e coltivi; distese di boschi di castagno alternati a pascoli erbosi ricoprono, invece, le retrostanti cime dei Monti Picentini, che ricadono in parte entro i confini del comprensorio comunale.  

Comune collinare le cui origini risalgono al periodo medievale; fonti di reddito e di occupazione sono la produzione agricola e l'allevamento, nonché lo sfruttamento degli estesi boschi. Più della metà dei sammanghesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale, mentre la restante parte risiede in minuscoli aggregati urbani (Campo Maiuri, Chiusa, Lauro, Marcigliano, Monticelli, Piedimonte, Roscigno e Trinità) e in case sparse. L'esigenza di una sempre maggiore capacità residenziale prodottasi negli ultimi decenni all'interno dell'affollata conurbazione salernitana ha portato alla fusione dell'abitato con la periferia del capoluogo di provincia. Dalle oscillazioni altimetriche del territorio comunale deriva la varietà di paesaggi: il capoluogo comunale è adagiato nel solco vallivo del torrente Fuorni, tra verdeggianti formazioni di macchia mediterranea e coltivi; distese di boschi di castagno alternati a pascoli erbosi ricoprono, invece, le retrostanti cime dei Monti Picentini, che ricadono in parte entro i confini del comprensorio comunale.  

Storia

Le prime tracce del toponimo risalgono al Catalogus Baronum (1150-1168): qui troviamo per la prima volta la denominazione di San Mango, derivata dal culto del Patrono, cui si deve la fondazione del monastero intorno al quale si sviluppò il borgo medievale; nel 1410 a San Mango fu aggiunta la specificazione CASTRI RICCI. Il feudo, venduto da papa Gregorio XII a Ladislao di Durazzo nel contesto di aspre lotte per la successione al Papato, conobbe diverse signorie, tra cui quella dei Sanseverino, una delle sette casate più potenti del regno di Napoli e una delle più influenti nel salernitano. Risale al 1862 l'attuale toponimo, in cui la specificazione aggiunta non ha niente a che vedere con l'omonima regione italiana, ma si rifà alla posizione geografica dell'abitato, posto a piè del monte Tobenna. Il patrimonio architettonico del comune è stato danneggiato dal terremoto del 1980. Lo sviluppo demografico ha risentito degli effetti della seconda guerra mondiale, alla quale ha fatto seguito una sensibile flessione. La ripresa non ha tardato ad arrivare negli anni Cinquanta e tuttora l'andamento demografico è rimasto in crescita.  

Le prime tracce del toponimo risalgono al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168): qui troviamo per la prima volta la denominazione di San Mango, derivata dal culto del Patrono, cui si deve la fondazione del monastero intorno al quale si sviluppò il borgo medievale; nel 1410 a San Mango fu aggiunta la specificazione CASTRI RICCI. Il feudo, venduto da papa Gregorio XII a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LADISLAODIDURAZZO'>Ladislao di Durazzo</a> nel contesto di aspre lotte per la successione al Papato, conobbe diverse signorie, tra cui quella dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANSEVERINO'>Sanseverino</a>, una delle sette casate più potenti del regno di Napoli e una delle più influenti nel salernitano. Risale al 1862 l'attuale toponimo, in cui la specificazione aggiunta non ha niente a che vedere con l'omonima regione italiana, ma si rifà alla posizione geografica dell'abitato, posto a piè del monte Tobenna. Il patrimonio architettonico del comune è stato danneggiato dal terremoto del 1980. Lo sviluppo demografico ha risentito degli effetti della seconda guerra mondiale, alla quale ha fatto seguito una sensibile flessione. La ripresa non ha tardato ad arrivare negli anni Cinquanta e tuttora l'andamento demografico è rimasto in crescita.  

Economia

Legata alla tradizione locale, la comunità sammanghese si mostra aperta e ricettiva verso gli stimoli che si irradiano soprattutto dalla vicina Salerno ma questa vivacità non riesce ancora a tradursi concretamente in una spinta imprenditoriale. L'economia fa perno sull'agricoltura, che rappresenta una fondamentale fonte di reddito, occupazione e indotto per la popolazione locale -la maggior parte del terreno agricolo viene destinato alla coltivazione di cereali, olive, uva e frutta-; favorite dall'abbondanza di risorse naturali sono anche la silvicoltura, che si giova dei boschi vicini, e la zootecnia. Parte della produzione del settore primario viene trasformata sul posto ma nel complesso l'industria è ancora poco sviluppata e consiste prevalentemente in imprese di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare; la rete distributiva è attrezzata in modo da soddisfare le esigenze dei sammanghesi mentre il sistema delle infrastrutture e dei servizi disponibili fa registrare ancora qualche lacuna: per quanto riguarda il settore burocratico-amministrativo il comune è provvisto di uffici municipali e postali, per l'istruzione dispone di scuole elementari e medie; appaiono carenti, invece, le infrastrutture ricettive e quelle culturali; più che sufficiente l'assistenza sanitaria offerta da un poliambulatorio, un consultorio familiare e una farmacia.  

Legata alla tradizione locale, la comunità sammanghese si mostra aperta e ricettiva verso gli stimoli che si irradiano soprattutto dalla vicina Salerno ma questa vivacità non riesce ancora a tradursi concretamente in una spinta imprenditoriale. L'economia fa perno sull'agricoltura, che rappresenta una fondamentale fonte di reddito, occupazione e indotto per la popolazione locale -la maggior parte del terreno agricolo viene destinato alla coltivazione di cereali, olive, uva e frutta-; favorite dall'abbondanza di risorse naturali sono anche la silvicoltura, che si giova dei boschi vicini, e la zootecnia. Parte della produzione del settore primario viene trasformata sul posto ma nel complesso l'industria è ancora poco sviluppata e consiste prevalentemente in imprese di piccole dimensioni, spesso a conduzione familiare; la rete distributiva è attrezzata in modo da soddisfare le esigenze dei sammanghesi mentre il sistema delle infrastrutture e dei servizi disponibili fa registrare ancora qualche lacuna: per quanto riguarda il settore burocratico-amministrativo il comune è provvisto di uffici municipali e postali, per l'istruzione dispone di scuole elementari e medie; appaiono carenti, invece, le infrastrutture ricettive e quelle culturali; più che sufficiente l'assistenza sanitaria offerta da un poliambulatorio, un consultorio familiare e una farmacia.  

Relazioni

La ricchezza della vegetazione, ingentilita da profumati mirti, corbezzoli e ginestre, rende particolarmente gradite escursioni e passeggiate; d'estate, inoltre, il comune è scelto come località di soggiorno da molti salernitani, che vi cercano sollievo dal clima più afoso della costa e una salubre immersione nella natura.  La ricorrenza più importante è la festa del Patrono San Mango (cioè San Magno), che ha luogo il 19 agosto e comprende, accanto alle celebrazioni sacre, la caratteristica sagra del soffritto.

La ricchezza della vegetazione, ingentilita da profumati mirti, corbezzoli e ginestre, rende particolarmente gradite escursioni e passeggiate; d'estate, inoltre, il comune è scelto come località di soggiorno da molti salernitani, che vi cercano sollievo dal clima più afoso della costa e una salubre immersione nella natura.  La ricorrenza più importante è la festa del Patrono San Mango (cioè San Magno), che ha luogo il 19 agosto e comprende, accanto alle celebrazioni sacre, la caratteristica sagra del soffritto.

Località

Masseria la Trinità, Piedimonte, Rosciano

Masseria la Trinità, Piedimonte, Rosciano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Mango Piemonte rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.