Descrizione

Centro montano di origine medievale, la cui economia si presenta varia e dinamica: una delle attività peculiari consiste nella produzione artigianale di scope e sedie in legno ma risultano predominanti l'agricoltura, la zootecnia e il commercio, vivace il turismo estivo. I gregoriani, con un indice di vecchiaia nella media, si raccolgono quasi completamente nel capoluogo comunale, che ingloba anche aree destinate ai senza tetto e intorno al quale si distribuiscono i due piccoli aggregati urbani di Lavanghe e Teglia; l'abitato, situato al margine di un vasto pianoro carsico, tende ad espandersi con notevole velocità, probabilmente dovuta alle conseguenze del terremoto del 1980 e non ad una fisiologica necessità di crescita. Il profilo geometrico del territorio comunale è irregolare: le appendici collinari dei monti Eremita e Marzano, protese verso l'abitato, sono caratterizzate dalla varietà di forme e colori della vegetazione che le ricopre (aceri, carpini bianchi e neri, faggi e ontani), unita all'abbondanza di pascoli e di coltivazioni.  

Centro montano di origine medievale, la cui economia si presenta varia e dinamica: una delle attività peculiari consiste nella produzione artigianale di scope e sedie in legno ma risultano predominanti l'agricoltura, la zootecnia e il commercio, vivace il turismo estivo. I gregoriani, con un indice di vecchiaia nella media, si raccolgono quasi completamente nel capoluogo comunale, che ingloba anche aree destinate ai senza tetto e intorno al quale si distribuiscono i due piccoli aggregati urbani di Lavanghe e Teglia; l'abitato, situato al margine di un vasto pianoro carsico, tende ad espandersi con notevole velocità, probabilmente dovuta alle conseguenze del terremoto del 1980 e non ad una fisiologica necessità di crescita. Il profilo geometrico del territorio comunale è irregolare: le appendici collinari dei monti Eremita e Marzano, protese verso l'abitato, sono caratterizzate dalla varietà di forme e colori della vegetazione che le ricopre (aceri, carpini bianchi e neri, faggi e ontani), unita all'abbondanza di pascoli e di coltivazioni.  

Storia

Il toponimo testimonia l'importanza del culto di San Gregorio Magno, Patrono della comunità. Non ci sono testimonianze storiche o documentazione superstite sull'origine dell'abitato ma studi recenti attendibili ne fanno risalire il primo nucleo alla fine del XII secolo, quando un piccolo gruppo di contadini si trasferì in questo luogo per coltivare nuove terre, costituendosi come casale di Buccino. L'attuale denominazione compare per la prima volta in una bolla di papa Innocenzo III all'arcivescovo di Conza, del XIII secolo. Ingranditosi per aver accolto nel 1429 i rifugiati del distrutto borgo di San Zaccaria, il borgo divenne poi feudo della famiglia D'Anna, dei Caracciolo e infine dei Costanzo nel XVIII secolo. Il violento terremoto del 1980, pur avendo avuto conseguenze disastrose, ha tuttavia risparmiato alcuni beni architettonici di rilievo: la chiesa parrocchiale dedicata a San Gregorio Magno, di epoca barocca, che conserva nella facciata alcune iscrizioni latine; il palazzo comunale recentemente restaurato; i palazzi Tozzi, Meccia e Calabrese; il monumento ai caduti realizzato nel 1929 dallo scultore Gaetano Chiaromonte; una torre del distrutto borgo di San Zaccaria e alcune cantine perfettamente funzionanti. Dalla fine della seconda guerra mondiale ha conosciuto una costante flessione demografica.  

Il toponimo testimonia l'importanza del culto di San Gregorio Magno, Patrono della comunità. Non ci sono testimonianze storiche o documentazione superstite sull'origine dell'abitato ma studi recenti attendibili ne fanno risalire il primo nucleo alla fine del XII secolo, quando un piccolo gruppo di contadini si trasferì in questo luogo per coltivare nuove terre, costituendosi come casale di Buccino. L'attuale denominazione compare per la prima volta in una bolla di papa Innocenzo III all'arcivescovo di Conza, del XIII secolo. Ingranditosi per aver accolto nel 1429 i rifugiati del distrutto borgo di San Zaccaria, il borgo divenne poi feudo della famiglia D'Anna, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> e infine dei Costanzo nel XVIII secolo. Il violento terremoto del 1980, pur avendo avuto conseguenze disastrose, ha tuttavia risparmiato alcuni beni architettonici di rilievo: la chiesa parrocchiale dedicata a San Gregorio Magno, di epoca barocca, che conserva nella facciata alcune iscrizioni latine; il palazzo comunale recentemente restaurato; i palazzi Tozzi, Meccia e Calabrese; il monumento ai caduti realizzato nel 1929 dallo scultore Gaetano Chiaromonte; una torre del distrutto borgo di San Zaccaria e alcune cantine perfettamente funzionanti. Dalla fine della seconda guerra mondiale ha conosciuto una costante flessione demografica.  

Economia

Il forte e radicato attaccamento alle tradizioni induce i gregoriani ad una vita tranquilla, con un moderato interesse per il progresso. Il territorio offre una grande quantità di prodotti all'agricoltura, in sensibile contrazione ma pur sempre risorsa economica essenziale, ed è utilizzato in particolare per la coltivazione di viti e olivi, da cui si ricavano oli e vini pregiati, distintivi del luogo. Il commercio è attivo nella diffusione dei prodotti della terra e degli allevamenti ovo-caprini; l'industria, invece, non riveste un ruolo di primo piano ed è presente solo con piccole imprese alimentari, metallurgiche e per la lavorazione del legno; infine è da segnalare un discreto movimento turistico in estate. Nel complesso delle infrastrutture e dei servizi disponibili spicca la presenza di un circolo culturale, di una biblioteca comunale e di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; tuttavia il comune, che non possiede importanti sedi burocratiche, si rivela piuttosto carente di strutture ricettive, nonostante l'interesse turistico dei luoghi: assenti gli alberghi o altre strutture per il soggiorno mentre la ristorazione fa leva su un congruo numero di ristoranti; l'unica forma di assistenza sanitaria garantita è quella farmaceutica.  

Il forte e radicato attaccamento alle tradizioni induce i gregoriani ad una vita tranquilla, con un moderato interesse per il progresso. Il territorio offre una grande quantità di prodotti all'agricoltura, in sensibile contrazione ma pur sempre risorsa economica essenziale, ed è utilizzato in particolare per la coltivazione di viti e olivi, da cui si ricavano oli e vini pregiati, distintivi del luogo. Il commercio è attivo nella diffusione dei prodotti della terra e degli allevamenti ovo-caprini; l'industria, invece, non riveste un ruolo di primo piano ed è presente solo con piccole imprese alimentari, metallurgiche e per la lavorazione del legno; infine è da segnalare un discreto movimento turistico in estate. Nel complesso delle infrastrutture e dei servizi disponibili spicca la presenza di un circolo culturale, di una biblioteca comunale e di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; tuttavia il comune, che non possiede importanti sedi burocratiche, si rivela piuttosto carente di strutture ricettive, nonostante l'interesse turistico dei luoghi: assenti gli alberghi o altre strutture per il soggiorno mentre la ristorazione fa leva su un congruo numero di ristoranti; l'unica forma di assistenza sanitaria garantita è quella farmaceutica.  

Relazioni

La vegetazione e la fauna rigogliose e varie -la prima è caratterizzata dalla presenza del giglio di San Giuseppe, la seconda di qualche esemplare di lupo- rappresentano una forte attrattiva per amanti della natura ed escursionisti. Le numerose sagre estive costituiscono poi le occasioni di festa e di contatto con l'esterno più caratteristiche del luogo: si segnalano le sagre del vino, del fusillo e del formaggio, che abbracciano la prima metà di agosto, e quella della pasta fatta in casa, organizzata tra la fine di agosto e i primi di settembre. La festa del Patrono San Gregorio Magno si celebra la prima domenica di settembre.

La vegetazione e la fauna rigogliose e varie -la prima è caratterizzata dalla presenza del giglio di San Giuseppe, la seconda di qualche esemplare di lupo- rappresentano una forte attrattiva per amanti della natura ed escursionisti. Le numerose sagre estive costituiscono poi le occasioni di festa e di contatto con l'esterno più caratteristiche del luogo: si segnalano le sagre del vino, del fusillo e del formaggio, che abbracciano la prima metà di agosto, e quella della pasta fatta in casa, organizzata tra la fine di agosto e i primi di settembre. La festa del Patrono San Gregorio Magno si celebra la prima domenica di settembre.

Località

Lavanghe, Teglia

Lavanghe, Teglia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Gregorio Magno rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.