Descrizione

Città collinare fondata in età medievale, la cui popolazione trae sostentamento dall'intreccio equilibrato di tutti i settori produttivi. I sangiorgesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono concentrati nel capoluogo comunale, coinvolto anch'esso, come la maggior parte dei comuni dell'area metropolitana napoletana, in un rapido processo di espansione edilizia. L'abitato sorge, con pianta grosso modo quadrilatera, su un dolce pendio che preannuncia l'erta del vulcano Somma-Vesuvio e a sud-est si è completamente fuso con i comuni di Portici e Napoli, mentre a sud-ovest e a meridione fa tutt'uno con San Sebastiano al Vesuvio ed Ercolano. Alle spalle dell'abitato si erge isolata la mole del Vesuvio, ai piedi del quale, subitanea, si apre l'immensa distesa della pianura campana, disciplinata dall'uomo ma purtroppo anche involgarita, a tratti, dall'inesorabile avanzata del cemento. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "troncato": nella parte superiore campeggia il Vesuvio, mentre in quella inferiore è raffigurato San Gennaro a cavallo; il Santo stringe con entrambe le mani un'asta munita di gagliardetto, con cui trafigge un drago fiammeggiante in procinto di assalire una giovinetta.  

Città collinare fondata in età medievale, la cui popolazione trae sostentamento dall'intreccio equilibrato di tutti i settori produttivi. I sangiorgesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono concentrati nel capoluogo comunale, coinvolto anch'esso, come la maggior parte dei comuni dell'area metropolitana napoletana, in un rapido processo di espansione edilizia. L'abitato sorge, con pianta grosso modo quadrilatera, su un dolce pendio che preannuncia l'erta del vulcano Somma-Vesuvio e a sud-est si è completamente fuso con i comuni di Portici e Napoli, mentre a sud-ovest e a meridione fa tutt'uno con San Sebastiano al Vesuvio ed Ercolano. Alle spalle dell'abitato si erge isolata la mole del Vesuvio, ai piedi del quale, subitanea, si apre l'immensa distesa della pianura campana, disciplinata dall'uomo ma purtroppo anche involgarita, a tratti, dall'inesorabile avanzata del cemento. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è "troncato": nella parte superiore campeggia il Vesuvio, mentre in quella inferiore è raffigurato San Gennaro a cavallo; il Santo stringe con entrambe le mani un'asta munita di gagliardetto, con cui trafigge un drago fiammeggiante in procinto di assalire una giovinetta.  

Storia

Il toponimo, che negli antichi documenti è citato come Cambrano o Crambano, poi anche come Gramano, riflette il culto di San Giorgio. Nel X secolo designava un vasto territorio, che, dal litorale partenopeo, si estendeva fino alle prime pendici del Vesuvio, dove sorgeva la località denominata Capitiniano. È qui che nacque il primo nucleo del piccolo casale di San Giorgio, attorno a una cappelletta intitolata al Santo. Quando, nel secolo XII, i pochi abitanti si organizzarono in casale, ampliarono la cappelletta primitiva, la fornirono di un solido campanile e diedero al paese il nome di San Giorgio a Capitiniano. Nel Cinquecento si costituì il nucleo urbanistico che diede poi origine all'attuale centro storico. Distrutto dall'eruzione vesuviana del 1631, il borgo fu ricostruito e dal 1645 al 1668 fu feudo di Antonio Caracciolo. L'attenzione del visitatore è attratta dalle numerose ville settecentesche e ottocentesche -villa Vannucchi, l'edificio settecentesco più importante dell'area vesuviana, villa Pignatelli, con elementi ornamentali di chiaro gusto 'rococò', villa Maria, con portale che fa da sfondo a Via Pessina, villa Gian Russo, con finestre dalle sinuose "orecchie" e una stupenda rosta lignea sul portale, villa Faraone, splendido esempio di neoclassico tardo (1855), e ancora le ville Carsana, Leone, Cerbone, Borrelli, e Galante-. Meritano di essere visitate anche la cappella dell'Addolorata, con interno di origine settecentesca a pianta centrale, e la chiesa di Santa Maria del Principio, del Cinquecento.  

Il toponimo, che negli antichi documenti è citato come Cambrano o Crambano, poi anche come Gramano, riflette il culto di San Giorgio. Nel X secolo designava un vasto territorio, che, dal litorale partenopeo, si estendeva fino alle prime pendici del Vesuvio, dove sorgeva la località denominata Capitiniano. È qui che nacque il primo nucleo del piccolo casale di San Giorgio, attorno a una cappelletta intitolata al Santo. Quando, nel secolo XII, i pochi abitanti si organizzarono in casale, ampliarono la cappelletta primitiva, la fornirono di un solido campanile e diedero al paese il nome di San Giorgio a Capitiniano. Nel Cinquecento si costituì il nucleo urbanistico che diede poi origine all'attuale centro storico. Distrutto dall'eruzione vesuviana del 1631, il borgo fu ricostruito e dal 1645 al 1668 fu feudo di Antonio Caracciolo. L'attenzione del visitatore è attratta dalle numerose ville settecentesche e ottocentesche -villa Vannucchi, l'edificio settecentesco più importante dell'area vesuviana, villa Pignatelli, con elementi ornamentali di chiaro gusto 'rococò', villa Maria, con portale che fa da sfondo a Via Pessina, villa Gian Russo, con finestre dalle sinuose "orecchie" e una stupenda rosta lignea sul portale, villa Faraone, splendido esempio di neoclassico tardo (1855), e ancora le ville Carsana, Leone, Cerbone, Borrelli, e Galante-. Meritano di essere visitate anche la cappella dell'Addolorata, con interno di origine settecentesca a pianta centrale, e la chiesa di Santa Maria del Principio, del Cinquecento.  

Economia

Dediti in piccola parte e per antica tradizione alla coltivazione di frutta e ortaggi, nonché alla silvicoltura, da alcuni decenni i sangiorgesi si sforzano soprattutto di potenziare il settore secondario e il terziario, all'unisono con tutta l'area metropolitana partenopea. L'industria è presente con una vasta gamma di attività (cartotecnica, calzature, pelletteria, serramenti, infissi, abbigliamento, elettronica, metallurgia e metalmeccanica) e il dinamismo del commercio ha contribuito a sviluppare il settore degli autotrasporti. Le attività culturali, promosse fra l'altro da alcune radio private, e l'impegno profuso nel volontariato costituiscono il fiore all'occhiello della comunità, che per la formazione delle nuove leve può contare sulle scuole dell'obbligo, su istituti di istruzione secondaria di secondo grado (licei scientifico e linguistico, scuola e istituto magistrale, istituti tecnico commerciale e tecnico industriale), sul dipartimento di economia e politica agraria dell'Università degli Studi di Napoli e su una scuola militare specializzata in trasmissioni. Oltre che degli ordinari uffici municipali e postali, il comune, sede di distretto sanitario, dispone di un poliambulatorio, un consultorio familiare, un presidio di guardia medica, un Sert, un servizio di riabilitazione e uno di veterinaria; l'efficienza delle strutture ricettive è in grado di garantire al visitatore un piacevole soggiorno.  

Dediti in piccola parte e per antica tradizione alla coltivazione di frutta e ortaggi, nonché alla silvicoltura, da alcuni decenni i sangiorgesi si sforzano soprattutto di potenziare il settore secondario e il terziario, all'unisono con tutta l'area metropolitana partenopea. L'industria è presente con una vasta gamma di attività (cartotecnica, calzature, pelletteria, serramenti, infissi, abbigliamento, elettronica, metallurgia e metalmeccanica) e il dinamismo del commercio ha contribuito a sviluppare il settore degli autotrasporti. Le attività culturali, promosse fra l'altro da alcune radio private, e l'impegno profuso nel volontariato costituiscono il fiore all'occhiello della comunità, che per la formazione delle nuove leve può contare sulle scuole dell'obbligo, su istituti di istruzione secondaria di secondo grado (licei scientifico e linguistico, scuola e istituto magistrale, istituti tecnico commerciale e tecnico industriale), sul dipartimento di economia e politica agraria dell'Università degli Studi di Napoli e su una scuola militare specializzata in trasmissioni. Oltre che degli ordinari uffici municipali e postali, il comune, sede di distretto sanitario, dispone di un poliambulatorio, un consultorio familiare, un presidio di guardia medica, un Sert, un servizio di riabilitazione e uno di veterinaria; l'efficienza delle strutture ricettive è in grado di garantire al visitatore un piacevole soggiorno.  

Relazioni

È celebre per le sue splendide ville, immerse nel verde di giardini e parchi. Notevoli sono gli sforzi compiuti per valorizzare questo ingente patrimonio artistico attraverso eventi speciali, come i concerti di musica classica, gli spettacoli teatrali itineranti del periodo natalizio e soprattutto il "Festival delle ville vesuviane", che si tiene in luglio e consiste in una rassegna di spettacoli ambientati nella cornice delle ville che si ergono superbe all'ombra del Vesuvio. Il Patrono San Giorgio si celebra il 23 aprile. Ha dato i natali a Massimo Troisi, giovane e geniale talento comico del cinema italiano recentemente scomparso.

È celebre per le sue splendide ville, immerse nel verde di giardini e parchi. Notevoli sono gli sforzi compiuti per valorizzare questo ingente patrimonio artistico attraverso eventi speciali, come i concerti di musica classica, gli spettacoli teatrali itineranti del periodo natalizio e soprattutto il "Festival delle ville vesuviane", che si tiene in luglio e consiste in una rassegna di spettacoli ambientati nella cornice delle ville che si ergono superbe all'ombra del Vesuvio. Il Patrono San Giorgio si celebra il 23 aprile. Ha dato i natali a Massimo Troisi, giovane e geniale talento comico del cinema italiano recentemente scomparso.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giorgio a Cremano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.