Descrizione

Cittadina montana, di origini medievali, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. Una piccolissima percentuale dei sangiovannesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce in aggregati urbani minori: Fantino, Lorica, Rovale, Serrisi, Acquafredda, Cagno, Ceraso, Germano e Torre Garga. Il territorio, comprendente anche parte dei laghi Arvo e Ampollino, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.880 metri di quota. L’abitato, con pregevoli testimonianze del passato, mostra segni di espansione edilizia; situato su un dosso granitico, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Cittadina montana, di origini medievali, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. Una piccolissima percentuale dei sangiovannesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuisce in aggregati urbani minori: Fantino, Lorica, Rovale, Serrisi, Acquafredda, Cagno, Ceraso, Germano e Torre Garga. Il territorio, comprendente anche parte dei laghi Arvo e Ampollino, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.880 metri di quota. L’abitato, con pregevoli testimonianze del passato, mostra segni di espansione edilizia; situato su un dosso granitico, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Sorse intorno al monastero fondato, nella seconda metà del XII secolo, dall’abate Gioacchino da Fiore, come villaggio di contadini addetti alla coltivazione delle terre del cenobio. La prima parte del toponimo si richiama al Santo Patrono, mentre la seconda, che deriva dal latino FLOS- FLORIS, ‘fiore’, può essere un’indicazione di tipo descrittivo o dipendere da un nome di persona. Sviluppatasi a seguito dell’immigrazione di molti abitanti dei casali di Cosenza, nella prima metà del 1500 fu eretta a comune da Carlo V. Successivamente perse il suo prestigio in campo religioso e, divenuta commenda, fu assegnata ai nobili Rocci, ai quali subentrarono, nel XVIII secolo, i Caracciolo di Martina Franca. Compresa nel cantone di Crotone, ai tempi della Repubblica Partenopea, con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del 1800, fu elevata a capoluogo dapprima di un governo e poi di un circondario, la cui giurisdizione fu ristretta dai Borboni al solo territorio sangiovannese. Attiva fu la sua partecipazione ai moti risorgimentali: in località la Stragola ebbe fine la spedizione dei fratelli Bandiera, assassinati dalle guardie borboniche. La storia post-unitaria si confonde con quella del resto della penisola. Tra i monumenti spiccano: l’abbazia florense, dichiarata monumento nazionale, esempio di architettura gotica, con un magnifico portale a sesto acuto e la cripta, in cui si trovava il sepolcro dell’abate Gioacchino da Fiore; la seicentesca chiesa matrice, dedicata a Santa Maria delle Grazie, contenente pregevoli opere d’arte; le chiese di Sant’Antonio e del Santissimo Crocefisso, e il convento dei padri cappuccini, del XVII-XVIII secolo.

Sorse intorno al monastero fondato, nella seconda metà del XII secolo, dall’abate <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=GIOACCHINODAFIORE'>Gioacchino da Fiore</a>, come villaggio di contadini addetti alla coltivazione delle terre del cenobio. La prima parte del toponimo si richiama al Santo Patrono, mentre la seconda, che deriva dal latino FLOS- FLORIS, ‘fiore’, può essere un’indicazione di tipo descrittivo o dipendere da un nome di persona. Sviluppatasi a seguito dell’immigrazione di molti abitanti dei casali di Cosenza, nella prima metà del 1500 fu eretta a comune da Carlo V. Successivamente perse il suo prestigio in campo religioso e, divenuta commenda, fu assegnata ai nobili Rocci, ai quali subentrarono, nel XVIII secolo, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> di Martina Franca. Compresa nel cantone di Crotone, ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, con le riforme amministrative attuate dai francesi, all’inizio del 1800, fu elevata a capoluogo dapprima di un governo e poi di un circondario, la cui giurisdizione fu ristretta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BORBONI'>Borboni</a> al solo territorio sangiovannese. Attiva fu la sua partecipazione ai moti risorgimentali: in località la Stragola ebbe fine la spedizione dei fratelli Bandiera, assassinati dalle guardie borboniche. La storia post-unitaria si confonde con quella del resto della penisola. Tra i monumenti spiccano: l’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ABBAZIAFLORENSE'>abbazia florense</a>, dichiarata monumento nazionale, esempio di architettura gotica, con un magnifico portale a sesto acuto e la cripta, in cui si trovava il sepolcro dell’abate <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=GIOACCHINODAFIORE'>Gioacchino da Fiore</a>; la seicentesca chiesa matrice, dedicata a Santa Maria delle Grazie, contenente pregevoli opere d’arte; le chiese di Sant’Antonio e del Santissimo Crocefisso, e il convento dei padri cappuccini, del XVII-XVIII secolo.

Economia

È sede, tra l’altro, di Pro Loco e del distretto scolastico n. 27. L’agricoltura produce cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e frutta, in particolare uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), conciario, edile, tessile, metallurgico, dei materiali da costruzione, del vetro, della lavorazione del legno e della tipografia; a queste si affiancano una centrale elettrica e fabbriche di mobili, oltre che di strumenti ottici e fotografici. Degna di nota è la produzione artigianale di merletti e tessuti. È presente il servizio bancario; una buona rete distributiva, basata sul commercio al dettaglio, arricchisce il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale, della galleria d’arte “Delucarte” e del museo demologico dell’economia, del lavoro e della storia sociale silana. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono anche il periodico “Florensia” e le emittenti radiotelevisive del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

È sede, tra l’altro, di Pro Loco e del distretto scolastico n. 27. L’agricoltura produce cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e frutta, in particolare uva; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), conciario, edile, tessile, metallurgico, dei materiali da costruzione, del vetro, della lavorazione del legno e della tipografia; a queste si affiancano una centrale elettrica e fabbriche di mobili, oltre che di strumenti ottici e fotografici. Degna di nota è la produzione artigianale di merletti e tessuti. È presente il servizio bancario; una buona rete distributiva, basata sul commercio al dettaglio, arricchisce il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale, della galleria d’arte “Delucarte” e del museo demologico dell’economia, del lavoro e della storia sociale silana. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvedono anche il periodico “Florensia” e le emittenti radiotelevisive del posto. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

Meta di villeggiatura estiva, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i piatti tipici della cucina sangiovannese e godendo di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero. Tra gli appuntamenti consueti, meritano di essere citate: la processione del venerdì Santo; la fiera di agosto, e quelle dell’antiquariato, in primavera e in autunno. Il mercato si svolge la prima domenica di ogni mese. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno.

Meta di villeggiatura estiva, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i piatti tipici della cucina sangiovannese e godendo di una suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, grazie anche alla presenza degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e del presidio ospedaliero. Tra gli appuntamenti consueti, meritano di essere citate: la processione del venerdì Santo; la fiera di agosto, e quelle dell’antiquariato, in primavera e in autunno. Il mercato si svolge la prima domenica di ogni mese. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, viene celebrata il 24 giugno.

Località

Acquafredda, Cagno, Ceraso, Fantino, Germano, Lago Ampollino, Lago Arvo, Lorica, Rovale, Serrisi, Torre Garga

Acquafredda, Cagno, Ceraso, Fantino, Germano, Lago Ampollino, Lago Arvo, Lorica, Rovale, Serrisi, Torre Garga

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Giovanni in Fiore rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.