Descrizione
Cittadina collinare, sorta nel Medioevo in un sito popolato fin dalla remota antichità; nel panorama delle attività economiche il settore primario tende a contrarsi in favore dell’industria e soprattutto del terziario. La stragrande maggioranza dei sanfeliciani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, che per effetto della sensibile espansione edilizia si è fuso con i limitrofi comuni di Santa Maria a Vico, Arienzo e Maddaloni; il resto della comunità si distribuisce nelle località di Botteghino, Cancello, Polvica, San Marco e Talanico nonché in alcune case sparse sui fondi. Il profilo geometrico del territorio comunale evidenzia la presenza di rilievi collinari medio-alti lungo il margine sud-orientale del comprensorio sanfeliciano. Il paesaggio è caratterizzato in quota dal verde cupo dei boschi cedui e ad alto fusto; con il diminuire dell’altitudine si passa gradualmente al grigio argenteo degli olivi, al verde più deciso dei filari di viti e dei frutteti e ai molteplici colori dei seminativi di pianura.
Storia
La sua origine viene collocata nel IX secolo d.C., epoca in cui si sviluppò un insediamento intorno al santuario che il conte longobardo di Capua, Landone, fece edificare sul monte Sant’Angelo dopo la sua vittoria sul duca di Napoli; i resti di un tempio osco-sannitico del V secolo a.C., situati sulla vetta del monte Sant’Angelo, e la presenza di tombe romane nelle vicinanze del monte Fellino attestano comunque la presenza dell’uomo fin dalla remota antichità. Dopo essere appartenuta alla contea longobarda di Capua, divenne casale di Arienzo e ne seguì le vicende storiche. Il toponimo, che è stato San Felice fino al 1862, riflette il culto del Santo Patrono; la specificazione deriva da un appellativo lucano, che significa ‘campo recintato con siepi o muri’, ‘reti speciali usate per cacciare la selvaggina’ e indica che il luogo è una zona di caccia. Tra le testimonianze storico-architettoniche locali figurano: la settecentesca parrocchiale di San Felice; la chiesa di San Giovanni, eretta nel XII secolo dai monaci di Montevergine e rimaneggiata nel Settecento; il santuario di Sant’Angelo a Palombara, sul monte Sant’Angelo, e la chiesa di Cortemaggiore, anch’essa situata fuori dell’abitato, che conservava un pregevole affresco trecentesco di scuola napoletano-giottesca raffigurante la Madonna in trono con il Bambino e gli angeli, poi trasferito a Caserta.
Economia
L’agricoltura, sebbene non vitale come un tempo, costituisce ancora una significativa risorsa economica ed è rivolta soprattutto alla produzione di cereali, frutta, uva e olive; l’industria abbraccia svariati comparti (alimentare, delle confezioni, delle calzature, chimico, metallurgico, dell’estrazione di pietra, sabbia, ghiaia e argilla, del legno, della stampa ed edile) ma non riesce ad assorbire tutta la manodopera presente sul posto; il terziario, piuttosto vivace, include numerosi esercizi commerciali e servizi più qualificati, come quello bancario, le assicurazioni e la consulenza informatica. Possiede le scuole dell’obbligo e istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (istituti tecnico industriale, tecnico per geometri e professionale per l’industria e l’artigianato) ma è priva di rilevanti strutture culturali e, per quanto riguarda la ricettività, di strutture per il soggiorno; la sede del distretto, un ospedale, un ambulatorio di assistenza specialistica e alcuni laboratori assicurano una qualificata assistenza sanitaria.
Relazioni
Esercita una discreta attrazione sul movimento turistico grazie soprattutto alla presenza di verdeggianti rilievi, che invitano a rilassanti camminate o a escursioni a cavallo e in bicicletta. Una buona capacità di richiamo hanno anche i momenti di ritrovo che si susseguono durante l’anno, in particolare le sagre delle patate (giugno, in località Cancello Scalo) e delle ciliegie (giugno, in località Talanico). Il mercato infrasettimanale del lunedì contribuisce a mantenere vivi i contatti con l’esterno. La festa del Patrono, San Felice, si celebra il 14 gennaio.
Località
Fosse, Polvica
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Felice a Cancello rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 17.568
- Lat 41° 0' 42,57'' 41.01182500
- Long 14° 29' 6,0'' 14.48500000
- CAP 81027
- Prefisso 0823
- Codice ISTAT 061075
- Codice Catasto H834
- Altitudine slm 89 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1236 - Superficie 26.78 Km2
- Densità 656,01 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:29
- Tramonto 16:37
- Roberto Esposito
- Via Napoli, 1
- 81027 (CE) Campania
- protocollo@pec.comune.sanfeliceacancello.ce.it
- www.comune.sanfeliceacancello.ce.it
- 00163150618