Descrizione

Comune di montagna, di origini relativamente recenti, con un’economia di tipo agricolo anche se non mancano alcune modeste attività industriali. I sancostantinesi presentano un indice di vecchiaia molto elevato e vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissime case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico vario e irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 386 a un massimo di 1.300 metri sul livello del mare e offre un panorama di indiscutibile fascino, con verdi pascoli, vigneti e rilievi ricchi di vegetazione boschiva. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un cavallo baio, montato da un cavaliere armato che impugna, con una mano, una spada dorata posta in palo.

Comune di montagna, di origini relativamente recenti, con un’economia di tipo agricolo anche se non mancano alcune modeste attività industriali. I sancostantinesi presentano un indice di vecchiaia molto elevato e vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissime case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico vario e irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 386 a un massimo di 1.300 metri sul livello del mare e offre un panorama di indiscutibile fascino, con verdi pascoli, vigneti e rilievi ricchi di vegetazione boschiva. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un cavallo baio, montato da un cavaliere armato che impugna, con una mano, una spada dorata posta in palo.

Storia

Fondata nella prima metà del XVI secolo da profughi albanesi e più precisamente da coronei, di cui ancora oggi si conservano lingua e tradizioni, fino al 1863 si è chiamata San Costantino, con chiaro riferimento al culto per questo Santo. Annessa allo stato di Noia (ora Noepoli), ne seguì le sorti, venendo poi inserita tra le proprietà demaniali. Con la vendita dello stato di Noia ai Pignatelli, fu coinvolta nelle vicende politiche e militari dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni e infeudati a varie nobili famiglie fino all’abolizione dei feudi, sancita dalle leggi napoleoniche. Dopo i moti risorgimentali e l’ingresso nell’Italia unita partecipò agli avvenimenti nazionali e internazionali della seconda metà dell’Ottocento e della prima del Novecento. Nel suo patrimonio storico-architettonico meritano di essere segnalati: la parrocchiale –la chiesa di rito greco più antica del circondario– e il santuario di Santa Maria della Stella, costruito nel Cinquecento su un luogo di culto basiliano dei secoli X e XI.

Fondata nella prima metà del XVI secolo da profughi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESI'>albanesi</a> e più precisamente da coronei, di cui ancora oggi si conservano lingua e tradizioni, fino al 1863 si è chiamata San Costantino, con chiaro riferimento al culto per questo Santo. Annessa allo stato di Noia (ora Noepoli), ne seguì le sorti, venendo poi inserita tra le proprietà demaniali. Con la vendita dello stato di Noia ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PIGNATELLI'>Pignatelli</a>, fu coinvolta nelle vicende politiche e militari dei territori circostanti, assoggettati a più dominazioni e infeudati a varie nobili famiglie fino all’abolizione dei feudi, sancita dalle leggi napoleoniche. Dopo i moti risorgimentali e l’ingresso nell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ITALIA'>Italia</a> unita partecipò agli avvenimenti nazionali e internazionali della seconda metà dell’Ottocento e della prima del Novecento. Nel suo patrimonio storico-architettonico meritano di essere segnalati: la parrocchiale –la chiesa di rito greco più antica del circondario– e il santuario di Santa Maria della Stella, costruito nel Cinquecento su un luogo di culto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BASILIANO'>basiliano</a> dei secoli X e XI.

Economia

La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e caprini, seguito da quello di bovini, suini ed equini. L’industria è rappresentata da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, dei materiali da costruzione, della silvicoltura e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di ridotte dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario, e strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo; è possibile invece frequentare le classi dell’obbligo. Le strutture ricettive, che comprendono anche alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

La principale fonte di reddito per gli abitanti continua a essere costituita dall’agricoltura, pur registrandosi un calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di ovini e caprini, seguito da quello di bovini, suini ed equini. L’industria è rappresentata da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, dei materiali da costruzione, della silvicoltura e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Alquanto modesta è anche la presenza del terziario, che si compone della rete commerciale (di ridotte dimensioni ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dei servizi amministrativi e scolastici. Mancano servizi più qualificati, come quello bancario, e strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo; è possibile invece frequentare le classi dell’obbligo. Le strutture ricettive, che comprendono anche alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene registri un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, visitando il Parco Nazionale del Pollino, con un’incredibile varietà di ambienti e paesaggi, è poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività economiche non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale; la mancanza di adeguate strutture produttive costringe, infatti, i sancostantinesi a raggiungere quotidianamente le vicine aree più industrializzate. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche, quali la festa di San Rocco, che si svolge il 29 aprile con la costruzioni di castelletti colmi di spine di grano, e la festa di Santa Maria della Stella, che ha luogo la seconda domenica di maggio con una processione in costume e il rito dell’incendio ed esplosione dei “nusazit”, fantocci vestiti con costumi popolari albanesi. Il Patrono, San Costantino, si festeggia il 21 maggio.

Sebbene registri un significativo movimento di turisti, ai quali offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, visitando il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=PARCONAZIONALEDELPOLLINO'>Parco Nazionale del Pollino</a>, con un’incredibile varietà di ambienti e paesaggi, è poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività economiche non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale; la mancanza di adeguate strutture produttive costringe, infatti, i sancostantinesi a raggiungere quotidianamente le vicine aree più industrializzate. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche, quali la festa di San Rocco, che si svolge il 29 aprile con la costruzioni di castelletti colmi di spine di grano, e la festa di Santa Maria della Stella, che ha luogo la seconda domenica di maggio con una processione in costume e il rito dell’incendio ed esplosione dei “nusazit”, fantocci vestiti con costumi popolari <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=ALBANESI'>albanesi</a>. Il Patrono, San Costantino, si festeggia il 21 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di San Costantino Albanese in phasing-out, appartenente, cioè, a quelle aree che, già comprese nell’Obiettivo 1 nel periodo di programmazione 2000-2006, nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 sono beneficiarie di un sostegno transitorio accordato in quanto la loro uscita dalle aree economicamente depresse è avvenuta per l’effetto statistico dell’allargamento dell’UE a Paesi con PIL sensibilmente inferiore alla media comunitaria e non solo per progressi economici. Tale sostegno transitorio, che termina nel 2013, è accordato per rendere meno drastico il passaggio da un regime di sostegno a un altro riservato alle aree più prospere. Effetto statistico: Regioni con PIL pc inferiore al 75% della media UE – 15 ma superiore al 75% della media UE – 25.