Descrizione

Centro collinare, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I sancipirellesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita in alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è interessato da forte espansione edilizia, nonostante la stagnazione demografica, che ha fatto registrare valori addirittura identici per la popolazione censita nel 1991 e quella censita nel 1981. Ha un andamento plano-altimetrico ondulato. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un grappolo d’uva nera, accompagnato, in un cantone del capo, da una torre merlata alla guelfa, rossa, accostata da un rudere dello stesso colore.

Centro collinare, di origine moderna, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I sancipirellesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita in alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è interessato da forte espansione edilizia, nonostante la stagnazione demografica, che ha fatto registrare valori addirittura identici per la popolazione censita nel 1991 e quella censita nel 1981. Ha un andamento plano-altimetrico ondulato. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un grappolo d’uva nera, accompagnato, in un cantone del capo, da una torre merlata alla guelfa, rossa, accostata da un rudere dello stesso colore.

Storia

Il toponimo, nella dizione locale “San Cipirreddu”, con l’etnico “sancipirriddisi”, si deve forse a Sancio Pirrello, suo noto cittadino. I reperti archeologici dimostrano che questa zona era frequentata e abitata già prima dei romani, in epoca sicano-punica, ma la costituzione dell’attuale centro abitato risale al 1838, quando una terribile frana costrinse al trasferimento la popolazione del sito originario, che si trovava nei pressi di San Giuseppe Jato. Si trattò dello stesso devastante smottamento che distrusse lo stesso centro vicino, allora chiamato San Giuseppe. Ottenne l’autonomia amministrativa come comune nel 1864, quando si staccò da San Giuseppe Jato, della cui giurisdizione faceva parte e di cui aveva seguito le sorti fino a quell’anno. Durante il Medioevo il comune originario era, infatti, appartenuto anch’esso prima agli arabi e poi ai normanni, per passare quindi agli svevi e ai vari dominatori che avevano seguito questi ultimi. Numerose le famiglie feudatarie succedutesi al potere. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si annoverano: i ruderi del castello medievale, costruito in epoca saracena; la chiesa madre, edificata nel XIX secolo, al cui interno sono custodite pregevoli opere d’arte; il sito archeologico di Monte Jato, dove è stata riportata alla luce l’antica città greca Ietas, in cui sono ancora visibili il teatro, l’agorà e il tempio di Afrodite, edificato intorno al 550 a.C. con l’adynaton nella parte posteriore e un maestoso altare sacrificale in pietra, posto dinanzi all’ingresso.

Il toponimo, nella dizione locale “San Cipirreddu”, con l’etnico “sancipirriddisi”, si deve forse a Sancio Pirrello, suo noto cittadino. I reperti archeologici dimostrano che questa zona era frequentata e abitata già prima dei romani, in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICANO'>sicano</a>-punica, ma la costituzione dell’attuale centro abitato risale al 1838, quando una terribile frana costrinse al trasferimento la popolazione del sito originario, che si trovava nei pressi di San Giuseppe Jato. Si trattò dello stesso devastante smottamento che distrusse lo stesso centro vicino, allora chiamato San Giuseppe. Ottenne l’autonomia amministrativa come comune nel 1864, quando si staccò da San Giuseppe Jato, della cui giurisdizione faceva parte e di cui aveva seguito le sorti fino a quell’anno. Durante il Medioevo il comune originario era, infatti, appartenuto anch’esso prima agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a> e poi ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a>, per passare quindi agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SVEVI'>svevi</a> e ai vari dominatori che avevano seguito questi ultimi. Numerose le famiglie feudatarie succedutesi al potere. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si annoverano: i ruderi del castello medievale, costruito in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENA'>saracena</a>; la chiesa madre, edificata nel XIX secolo, al cui interno sono custodite pregevoli opere d’arte; il sito archeologico di Monte Jato, dove è stata riportata alla luce l’antica città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECA'>greca</a> Ietas, in cui sono ancora visibili il teatro, l’agorà e il tempio di Afrodite, edificato intorno al 550 a.C. con l’adynaton nella parte posteriore e un maestoso altare sacrificale in pietra, posto dinanzi all’ingresso.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del legno e del ferro battuto. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e il museo Jetino, che conserva un notevole patrimonio archeologico tra cui due cariatidi e due telamoni, rinvenuto sul monte Iato, nonché numerose ceramiche d’epoca medievale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione un campo da calcio e un centro polivalente. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, dei materiali da costruzione e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato, in particolare quello specializzato nella lavorazione del legno e del ferro battuto. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e il museo Jetino, che conserva un notevole patrimonio archeologico tra cui due cariatidi e due telamoni, rinvenuto sul monte Iato, nonché numerose ceramiche d’epoca medievale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione un campo da calcio e un centro polivalente. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non sia una delle mete di maggior afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino, oltre alla possibilità di effettuare piacevoli escursioni nell’incontaminato ambiente circostante, anche l’opportunità di gustare i semplici prodotti della gastronomia locale, tra cui la frittata con i carciofi. Nel complesso, fa registrare una sensibile forza centrifuga, che si traduce in un saldo passivo del movimento migratorio. Tra le manifestazioni si segnalano: i suggestivi riti della Settimana Santa; la fiera commerciale, la sagra dell’uva e del vino, a settembre; la festa di Santa Lucia, a dicembre. La festa della Patrona, Maria Santissima Immacolata, si celebra l’8 dicembre.

Sebbene non sia una delle mete di maggior afflusso turistico, offre a quanti vi si rechino, oltre alla possibilità di effettuare piacevoli escursioni nell’incontaminato ambiente circostante, anche l’opportunità di gustare i semplici prodotti della gastronomia locale, tra cui la frittata con i carciofi. Nel complesso, fa registrare una sensibile forza centrifuga, che si traduce in un saldo passivo del movimento migratorio. Tra le manifestazioni si segnalano: i suggestivi riti della Settimana Santa; la fiera commerciale, la sagra dell’uva e del vino, a settembre; la festa di Santa Lucia, a dicembre. La festa della Patrona, Maria Santissima Immacolata, si celebra l’8 dicembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Cipirello rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.