Descrizione

Centro collinare, sorto in età moderna in un territorio abitato fin dall’antichità; la sua economia si basa principalmente sulle attività industriali e sul terziario. I sancesaresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, posto in una fertile vallata; il resto della comunità si suddivide tra un cospicuo numero di case sparse sui fondi e la località di Quarto della Colonna. Il territorio comunale, che confina con due isole amministrative del comune di Montecompatri e con una del comune di Colonna, è mosso da dolci ondulazioni e presenta il paesaggio tipico della campagna romana, un tempo ricoperta da impenetrabili foreste e oggi monopolizzata dalle colture agricole. All’orizzonte si stagliano i profili del complesso vulcanico dei Colli Albani, regno incontrastato del cerro e della roverella, che alle quote maggiori si uniscono al castagno, all’acero, al faggio e alla rovere; assai ricca è inoltre la flora erbacea, che illumina nella bella stagione ampie praterie con i colori dei bucaneve, dei nontiscordardimé, dei narcisi, delle orchidee selvatiche, dei gigli rossi, delle rose selvatiche, delle primule, delle pervinche, dei ciclamini, degli anemoni, delle mammole, degli asfodeli e dei ranuncoli. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un cedro del Libano sradicato; il capo è diviso in tre sezioni orizzontali di colore argento, rosso e azzurro. Sotto lo scudo, su lista bifida argentata, figura la scritta in lettere maiuscole BURGUS ET CASTRUM SANCTI CAESARII.

Centro collinare, sorto in età moderna in un territorio abitato fin dall’antichità; la sua economia si basa principalmente sulle attività industriali e sul terziario. I sancesaresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, posto in una fertile vallata; il resto della comunità si suddivide tra un cospicuo numero di case sparse sui fondi e la località di Quarto della Colonna. Il territorio comunale, che confina con due isole amministrative del comune di Montecompatri e con una del comune di Colonna, è mosso da dolci ondulazioni e presenta il paesaggio tipico della campagna romana, un tempo ricoperta da impenetrabili foreste e oggi monopolizzata dalle colture agricole. All’orizzonte si stagliano i profili del complesso vulcanico dei Colli Albani, regno incontrastato del cerro e della roverella, che alle quote maggiori si uniscono al castagno, all’acero, al faggio e alla rovere; assai ricca è inoltre la flora erbacea, che illumina nella bella stagione ampie praterie con i colori dei bucaneve, dei nontiscordardimé, dei narcisi, delle orchidee selvatiche, dei gigli rossi, delle rose selvatiche, delle primule, delle pervinche, dei ciclamini, degli anemoni, delle mammole, degli asfodeli e dei ranuncoli. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un cedro del Libano sradicato; il capo è diviso in tre sezioni orizzontali di colore argento, rosso e azzurro. Sotto lo scudo, su lista bifida argentata, figura la scritta in lettere maiuscole BURGUS ET CASTRUM SANCTI CAESARII.

Storia

Secondo la testimonianza del biografo romano Svetonio avrebbe ospitato anticamente una villa di Giulio Cesare, di cui però non sono state rinvenute tracce. L’origine dell’attuale abitato risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando gruppi di contadini provenienti dai comuni limitrofi si insediarono in questa fertile vallata. Durante il periodo fascista, in seguito ai progetti di risanamento della zona, il territorio comunale si coprì di case coloniche; a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento, con la costruzione dell’autostrada del Sole, il processo di urbanizzazione fece registrare un ulteriore sviluppo. A lungo inserita nel comprensorio comunale di Zagarolo, ha ottenuto l’autonomia nel marzo del 1990. Il toponimo sembra nascondere, sotto la forma agionimica, un riferimento alla presenza dell’antica villa di Cesare. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico locale figurano il monumento ai caduti e la parrocchiale di San Giuseppe: quest’ultima, costruita nel 1928 in stile romanico, è divisa in tre navate ed è sormontata da un bel campanile quadrangolare ornato di bifore.

Secondo la testimonianza del biografo romano Svetonio avrebbe ospitato anticamente una villa di Giulio Cesare, di cui però non sono state rinvenute tracce. L’origine dell’attuale abitato risale alla seconda metà dell’Ottocento, quando gruppi di contadini provenienti dai comuni limitrofi si insediarono in questa fertile vallata. Durante il periodo fascista, in seguito ai progetti di risanamento della zona, il territorio comunale si coprì di case coloniche; a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento, con la costruzione dell’autostrada del Sole, il processo di urbanizzazione fece registrare un ulteriore sviluppo. A lungo inserita nel comprensorio comunale di Zagarolo, ha ottenuto l’autonomia nel marzo del 1990. Il toponimo sembra nascondere, sotto la forma agionimica, un riferimento alla presenza dell’antica villa di Cesare. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico locale figurano il monumento ai caduti e la parrocchiale di San Giuseppe: quest’ultima, costruita nel 1928 in stile romanico, è divisa in tre navate ed è sormontata da un bel campanile quadrangolare ornato di bifore.

Economia

L’economia sancesarese, a lungo incentrata sulle tradizionali attività rurali, è oggi sostenuta anche dall’industria, particolarmente dinamica nei comparti dei prodotti alimentari, del legno, della stampa, dei metalli e della meccanica, nonché dal terziario, che include una rete commerciale commisurata alle esigenze della comunità e una buona dotazione di servizi, comprendente agenzie assicurative, immobiliari e di consulenza informatica. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di una casa di riposo, fa registrare qualche carenza infrastrutturale, soprattutto per quanto riguarda le strutture scolastiche e culturali: dispone, infatti, delle sole scuole medie; adeguata è invece la capacità ricettiva e di buon livello l’assistenza sanitaria, garantita dalla farmacia e da un poliambulatorio.

L’economia sancesarese, a lungo incentrata sulle tradizionali attività rurali, è oggi sostenuta anche dall’industria, particolarmente dinamica nei comparti dei prodotti alimentari, del legno, della stampa, dei metalli e della meccanica, nonché dal terziario, che include una rete commerciale commisurata alle esigenze della comunità e una buona dotazione di servizi, comprendente agenzie assicurative, immobiliari e di consulenza informatica. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e di una casa di riposo, fa registrare qualche carenza infrastrutturale, soprattutto per quanto riguarda le strutture scolastiche e culturali: dispone, infatti, delle sole scuole medie; adeguata è invece la capacità ricettiva e di buon livello l’assistenza sanitaria, garantita dalla farmacia e da un poliambulatorio.

Relazioni

La vicinanza del Parco suburbano Castelli Romani e di importanti reti di traffico la rende una frequentata meta di turismo di transito. Il numero dei visitatori diventa consistente in occasione delle manifestazioni organizzate dai sancesaresi nel corso dell’anno: tra queste spicca la mostra dell’uva Italia e dei vini Doc locali, che si tiene l’ultima domenica di settembre, accompagnata da numerosi eventi collaterali. Assai animato è il periodo natalizio: feste, concerti, mostre fotografiche, gare sportive e altri spettacoli si susseguono dal 15 dicembre al 6 gennaio; inoltre, la sera della vigilia, dopo la messa di mezzanotte, è possibile degustare vin brulé, cioccolata calda e frittelle di verdura presso i numerosi stand gastronomici allestiti per le vie dell’abitato; le celebrazioni del Natale terminano con la tradizionale Befana per i bambini. La festa del Patrono San Cesareo si celebra il 27 agosto.

La vicinanza del Parco suburbano Castelli Romani e di importanti reti di traffico la rende una frequentata meta di turismo di transito. Il numero dei visitatori diventa consistente in occasione delle manifestazioni organizzate dai sancesaresi nel corso dell’anno: tra queste spicca la mostra dell’uva Italia e dei vini Doc locali, che si tiene l’ultima domenica di settembre, accompagnata da numerosi eventi collaterali. Assai animato è il periodo natalizio: feste, concerti, mostre fotografiche, gare sportive e altri spettacoli si susseguono dal 15 dicembre al 6 gennaio; inoltre, la sera della vigilia, dopo la messa di mezzanotte, è possibile degustare vin brulé, cioccolata calda e frittelle di verdura presso i numerosi stand gastronomici allestiti per le vie dell’abitato; le celebrazioni del Natale terminano con la tradizionale Befana per i bambini. La festa del Patrono San Cesareo si celebra il 27 agosto.

Località

Quarto della Colonna

Quarto della Colonna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Cesareo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.