Descrizione

Comune di impronta medievale adagiato sul pendio di un colle, nel quale si sono attuate la trasmissione e la conservazione di alcune tecniche artigianali, fra cui quella della lavorazione del ferro. La comunità dei sambuonesi, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale, che tende gradualmente ad espandersi in direzione del tracciato della statale Istonia. Un certo numero di case sparse e il minuscolo agglomerato urbano di Cantarelli punteggiano le medie e alte colline dell'agro sanbuonese, che si estende, con una netta prevalenza di coltivi, solo di tanto in tanto contornati da qualche oasi boschiva, sulla sponda sinistra del fiume Treste. Il territorio comunale, che possiede un'isola amministrativa fra il comune di Furci e quello di Fresagrandinaria, presenta quindi un profilo geometrico piuttosto uniforme e un paesaggio armonioso, che si accorda con la mitezza del clima.

Comune di impronta medievale adagiato sul pendio di un colle, nel quale si sono attuate la trasmissione e la conservazione di alcune tecniche artigianali, fra cui quella della lavorazione del ferro. La comunità dei sambuonesi, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato, risiede quasi per intero nel capoluogo comunale, che tende gradualmente ad espandersi in direzione del tracciato della statale Istonia. Un certo numero di case sparse e il minuscolo agglomerato urbano di Cantarelli punteggiano le medie e alte colline dell'agro sanbuonese, che si estende, con una netta prevalenza di coltivi, solo di tanto in tanto contornati da qualche oasi boschiva, sulla sponda sinistra del fiume Treste. Il territorio comunale, che possiede un'isola amministrativa fra il comune di Furci e quello di Fresagrandinaria, presenta quindi un profilo geometrico piuttosto uniforme e un paesaggio armonioso, che si accorda con la mitezza del clima.

Storia

In località Fonte San Nicola una recente campagna di scavi ha portato alla luce i resti di un santuario italico. La prima notizia documentaria relativa all'abitato, di cui è attestata non solo l'esistenza ma anche la discreta vitalità, risale all'XI secolo. La sua crescita urbanistica, demografica ed economica, culminata nei secoli XVI e XVII, è legata in particolare all'accorta politica dei Caracciolo, che sul finire del XIV secolo subentrarono alla potente famiglia comitale dei Di Sangro, venendo in possesso del borgo e di molti castelli che lo circondavano per via matrimoniale -il feudo diede il nome ad un ramo di questo illustre casato, che lo tenne ininterrottamente fino all'eversione dei diritti feudali-. Ancora oggi il palazzo barocco dei principi Caracciolo rappresenta, insieme alla massiccia parrocchiale in cotto, il fulcro storico-architettonico del centro storico, che conserva pregevoli architetture civili del XVIII e del XIX secolo. In un angolo appartato del comprensorio, immerso nel verde e nella quiete, si erge il convento di Sant'Antonio, fondato nel XVI secolo e impreziosito da due piccoli chiostri in stile rinascimentale.

In località Fonte San Nicola una recente campagna di scavi ha portato alla luce i resti di un santuario italico. La prima notizia documentaria relativa all'abitato, di cui è attestata non solo l'esistenza ma anche la discreta vitalità, risale all'XI secolo. La sua crescita urbanistica, demografica ed economica, culminata nei secoli XVI e XVII, è legata in particolare all'accorta politica dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, che sul finire del XIV secolo subentrarono alla potente famiglia comitale dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DISANGRO'>Di Sangro</a>, venendo in possesso del borgo e di molti castelli che lo circondavano per via matrimoniale -il feudo diede il nome ad un ramo di questo illustre casato, che lo tenne ininterrottamente fino all'eversione dei diritti feudali-. Ancora oggi il palazzo barocco dei principi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> rappresenta, insieme alla massiccia parrocchiale in cotto, il fulcro storico-architettonico del centro storico, che conserva pregevoli architetture civili del XVIII e del XIX secolo. In un angolo appartato del comprensorio, immerso nel verde e nella quiete, si erge il convento di Sant'Antonio, fondato nel XVI secolo e impreziosito da due piccoli chiostri in stile rinascimentale.

Economia

Le difficoltà che questo comune, appartato e piuttosto refrattario alle innovazioni, attraversa da qualche tempo rischiano di dare luogo ad un processo involutivo, di cui il decremento demografico è preoccupante avvisaglia. Una larga fetta della sua popolazione continua infatti a dedicarsi all'allevamento di bestiame e alla coltivazione di cereali, patate, legumi, vite e olivo, riservando poche energie al potenziamento del tessuto industriale, alla riorganizzazione della rete distributiva e all'incremento dei servizi, che a tutt'oggi non includono l'intermediazione finanziaria. L'assenza di un'autentica cultura manageriale è da imputare anche alla modesta disponibilità di infrastrutture di servizio. Il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, delle scuole dell'obbligo e di una biblioteca comunale; poco rilevante è il numero degli esercizi di ristoro e degli alberghi, di cui un campo da tennis, uno di bocce e un terzo di calcio fungono da complemento; un ambulatorio della Usl fornisce gli irrinunciabili servizi sanitari di base.

Le difficoltà che questo comune, appartato e piuttosto refrattario alle innovazioni, attraversa da qualche tempo rischiano di dare luogo ad un processo involutivo, di cui il decremento demografico è preoccupante avvisaglia. Una larga fetta della sua popolazione continua infatti a dedicarsi all'allevamento di bestiame e alla coltivazione di cereali, patate, legumi, vite e olivo, riservando poche energie al potenziamento del tessuto industriale, alla riorganizzazione della rete distributiva e all'incremento dei servizi, che a tutt'oggi non includono l'intermediazione finanziaria. L'assenza di un'autentica cultura manageriale è da imputare anche alla modesta disponibilità di infrastrutture di servizio. Il comune dispone degli ordinari uffici municipali e postali, delle scuole dell'obbligo e di una biblioteca comunale; poco rilevante è il numero degli esercizi di ristoro e degli alberghi, di cui un campo da tennis, uno di bocce e un terzo di calcio fungono da complemento; un ambulatorio della Usl fornisce gli irrinunciabili servizi sanitari di base.

Relazioni

È questa una delle numerose stazioni climatiche dell'entroterra vastese che attendono una piena valorizzazione delle proprie risorse naturalistiche. Ma se l'afflusso di turisti è ancora modesto, gli affezionati villeggianti hanno modo di apprezzare e di riscoprire immutati di anno in anno i rituali, i sapori e gli odori caratteristici della civiltà contadina locale. La festa del Patrono S. Buono si celebra l'11agosto.

È questa una delle numerose stazioni climatiche dell'entroterra vastese che attendono una piena valorizzazione delle proprie risorse naturalistiche. Ma se l'afflusso di turisti è ancora modesto, gli affezionati villeggianti hanno modo di apprezzare e di riscoprire immutati di anno in anno i rituali, i sapori e gli odori caratteristici della civiltà contadina locale. La festa del Patrono S. Buono si celebra l'11agosto.

Località

Cantarelli, Convento di Sant'Antonio, Pantano

Cantarelli, Convento di Sant'Antonio, Pantano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Buono rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.