Descrizione

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia si caratterizza per la positiva coesistenza di attività agricole e industriali con discreta presenza di fabbriche di mobili. I sambiagesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nella località San Floriano-Olmi e, in misura molto minore, nel capoluogo comunale e nelle altre località. Una buona parte della popolazione si distribuisce nelle numerosissime case sparse. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti ed è ricco di modesti corsi d’acqua affluenti del fiume Sile. L’abitato, che mostra segni di forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico prevalentemente pianeggiante. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo argenteo, San Biagio nell’atto di benedire; nella sezione smaltata di azzurro campeggia un platano sradicato.

Cittadina di pianura, di origine antica, la cui economia si caratterizza per la positiva coesistenza di attività agricole e industriali con discreta presenza di fabbriche di mobili. I sambiagesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nella località San Floriano-Olmi e, in misura molto minore, nel capoluogo comunale e nelle altre località. Una buona parte della popolazione si distribuisce nelle numerosissime case sparse. Il territorio è caratterizzato da un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti ed è ricco di modesti corsi d’acqua affluenti del fiume Sile. L’abitato, che mostra segni di forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico prevalentemente pianeggiante. Nello stemma comunale, troncato, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo argenteo, San Biagio nell’atto di benedire; nella sezione smaltata di azzurro campeggia un platano sradicato.

Storia

Le origini romane sono certe grazie alla presenza di reperti archeologici che lo dimostrano. Il toponimo prende spunto dall’antica via Callis alta che univa, nell’altomedioevo, Tarvisium e Opitergium, oltre che ovviamente al nome del santo. Sono poche le notizie riguardanti la sua storia. Si sa che fu feudo dei Caminesi e in seguito, come tutto il territorio trevigiano, fu sotto il controllo amministrativo della repubblica di Venezia che ha lasciato numerose tracce proprio in questa zona. Durante la dominazione napoleonica non vi fu alcuna trasformazione della zona fino al XIX secolo, quando furono uniti a tale comune altre località come: Spercenigo, San Floriano di Callalta e in seguito Sant’Andrea di Barbarana e di Fagarè della Battaglia. Della storia più recente, ricordiamo la resistenza sul Piave, dopo Caporetto, che terminò con l’avanzamento nemico. Nel patrimonioo storico-architettonico si segnalano: i resti di una chiesa del XIV secolo che fu restaurata nel XV secolo e poi nuovamente distrutta; la chiesa di San Mauro abate ornata tra il XV e il XVI secolo. Nell’architettura civile vi sono i resti di Villa da Lezze, su progetto dell’architetto Baldassarre Longhena, distrutta nel XIX secolo; Villa Navagero di fine Seicento alla quale, all’inizio del XX secolo, fu aggiunto il timpano. La crescita industriale e la conseguente espansione urbana hanno portato la moderna imprenditoria al fianco delle tradizioni artigiane.

Le origini romane sono certe grazie alla presenza di reperti archeologici che lo dimostrano. Il toponimo prende spunto dall’antica via Callis alta che univa, nell’altomedioevo, Tarvisium e Opitergium, oltre che ovviamente al nome del santo. Sono poche le notizie riguardanti la sua storia. Si sa che fu feudo dei Caminesi e in seguito, come tutto il territorio trevigiano, fu sotto il controllo amministrativo della repubblica di Venezia che ha lasciato numerose tracce proprio in questa zona. Durante la dominazione napoleonica non vi fu alcuna trasformazione della zona fino al XIX secolo, quando furono uniti a tale comune altre località come: Spercenigo, San Floriano di Callalta e in seguito Sant’Andrea di Barbarana e di Fagarè della Battaglia. Della storia più recente, ricordiamo la resistenza sul <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>, dopo Caporetto, che terminò con l’avanzamento nemico. Nel patrimonioo storico-architettonico si segnalano: i resti di una chiesa del XIV secolo che fu restaurata nel XV secolo e poi nuovamente distrutta; la chiesa di San Mauro abate ornata tra il XV e il XVI secolo. Nell’architettura civile vi sono i resti di Villa da Lezze, su progetto dell’architetto Baldassarre Longhena, distrutta nel XIX secolo; Villa Navagero di fine Seicento alla quale, all’inizio del XX secolo, fu aggiunto il timpano. La crescita industriale e la conseguente espansione urbana hanno portato la moderna imprenditoria al fianco delle tradizioni artigiane.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali e la sede della Pro Loco. Una delle principali fonti di reddito è costituita dall’agricoltura, con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia: si allevano soprattutto avicoli, suini e bovini da latte e da carne. Il lavoro viene offerto anche dalle aziende impegnate nella produzione lattiero-casearia, da industrie tessili, di abbigliamento, di pelletteria, metalmeccaniche, elettroniche e cantieristiche; sono inoltre presenti fabbriche di plastiche, calzature, del vetro, di materiali da costruzione, chimiche, di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura e di articoli sportivi. Le attività del terziario sono presenti con gli uffici per la consulenza informatica, uffici di assicurazioni e fondi pensione. È presente il servizio bancario. Fra le strutture sociali di rilievo si registra la presenza di asili nido ma non quella delle case di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono solo il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. Sono presenti strutture culturali come il museo o sacrario militare del Piave e le biblioteche. Le strutture ricettive consentono la ristorazione e il soggiorno. Le strutture sanitarie sono garantite dal servizio farmaceutico; per le altre prestazioni bisogna rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali e la sede della Pro Loco. Una delle principali fonti di reddito è costituita dall’agricoltura, con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. Parte della popolazione si dedica alla zootecnia: si allevano soprattutto avicoli, suini e bovini da latte e da carne. Il lavoro viene offerto anche dalle aziende impegnate nella produzione lattiero-casearia, da industrie tessili, di abbigliamento, di pelletteria, metalmeccaniche, elettroniche e cantieristiche; sono inoltre presenti fabbriche di plastiche, calzature, del vetro, di materiali da costruzione, chimiche, di macchinari per l’agricoltura e la silvicoltura e di articoli sportivi. Le attività del terziario sono presenti con gli uffici per la consulenza informatica, uffici di assicurazioni e fondi pensione. È presente il servizio bancario. Fra le strutture sociali di rilievo si registra la presenza di asili nido ma non quella delle case di riposo. Le strutture scolastiche locali permettono solo il conseguimento del titolo di studio obbligatorio. Sono presenti strutture culturali come il museo o sacrario militare del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a> e le biblioteche. Le strutture ricettive consentono la ristorazione e il soggiorno. Le strutture sanitarie sono garantite dal servizio farmaceutico; per le altre prestazioni bisogna rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta turistica soprattutto per la presenza del sacrario militare del Piave, è molto frequentata anche per lavoro, grazie alla attività delle numerose industrie che assorbono manodopera dai dintorni. A causa delle offerte di lavoro si registra una tendenza centripeta. Aperta all’esterno, vive rapporti particolarmente intensi con i centri vicini. Le principali manifestazioni religiose e folcloristiche che si svolgono durante l’anno e attirano numerosi flussi di visitatori dai dintorni, sono: il 10 agosto la fiera millenaria di San Lorenzo, con la mostra di animali, fiori e prodotti tipici, che si tiene in località Roverè e “l’estate in piazza”, con varie manifestazioni. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio.

Meta turistica soprattutto per la presenza del sacrario militare del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=PIAVE'>Piave</a>, è molto frequentata anche per lavoro, grazie alla attività delle numerose industrie che assorbono manodopera dai dintorni. A causa delle offerte di lavoro si registra una tendenza centripeta. Aperta all’esterno, vive rapporti particolarmente intensi con i centri vicini. Le principali manifestazioni religiose e folcloristiche che si svolgono durante l’anno e attirano numerosi flussi di visitatori dai dintorni, sono: il 10 agosto la fiera millenaria di San Lorenzo, con la mostra di animali, fiori e prodotti tipici, che si tiene in località Roverè e “l’estate in piazza”, con varie manifestazioni. La festa del Patrono, San Biagio, si celebra il 3 febbraio.

Località

Bagnon, Bocca Callalta, Borgo Verde (bino Cavriè), Calbassa (castello), Cavrie, Cucca, Fagarè, Nerbon, Rovarè, San Floriano-Olmi, San Martino, Sant'Andrea di Barbarana, Spercenigo

Bagnon, Bocca Callalta, Borgo Verde (bino Cavriè), Calbassa (castello), Cavrie, Cucca, Fagarè, Nerbon, Rovarè, San Floriano-Olmi, San Martino, Sant'Andrea di Barbarana, Spercenigo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Biagio di Callalta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.