Descrizione

Comune di montagna, di antica origine, con un'economia essenzialmente agricola. I bortolini, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale e, in misura assai minore, in località Sora; Ambresello-Vraghez, Costa e Oggia sono, invece, insediamenti residenziali con popolazione non stabile. Il territorio, ricco di boschi di castagni e di pascoli, disegna un profilo geometrico particolarmente irregolare, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 585 metri sul livello del mare a un massimo di 2.158 metri. L'abitato si dispone a ventaglio su una balza che sovrasta la confluenza della valle di Lana con la Val Cavargna, solcata dal torrente Cuccio; presenta un andamento plano-altimetrico tipico montano e mostra segni evidenti di forte espansione edilizia, che ha accostato alle vecchie case in pietra, tipiche dei borghi di montagna, edifici di forma e struttura moderne.

Comune di montagna, di antica origine, con un'economia essenzialmente agricola. I bortolini, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale e, in misura assai minore, in località Sora; Ambresello-Vraghez, Costa e Oggia sono, invece, insediamenti residenziali con popolazione non stabile. Il territorio, ricco di boschi di castagni e di pascoli, disegna un profilo geometrico particolarmente irregolare, con variazioni altimetriche che vanno da un minimo di 585 metri sul livello del mare a un massimo di 2.158 metri. L'abitato si dispone a ventaglio su una balza che sovrasta la confluenza della valle di Lana con la Val Cavargna, solcata dal torrente Cuccio; presenta un andamento plano-altimetrico tipico montano e mostra segni evidenti di forte espansione edilizia, che ha accostato alle vecchie case in pietra, tipiche dei borghi di montagna, edifici di forma e struttura moderne.

Storia

Non è stata teatro di significativi avvenimenti storici: dai documenti che la menzionano si ricava che in età medioevale seguì le vicende della vicina Porlezza (nella cui pieve matrice era compresa). Concessa come corte feudale da parte di re Berengario II al monastero pavese di Santa Maria nel X secolo, passò al monastero Maggiore di Milano nel XII secolo e sotto la signoria di Giovanni Visconti, arcivescovo di Milano, nel XIV secolo. In seguito fu feudo dei Sanseverino nel XV secolo e fu conquistata dal Medeghino nel 1525, fino a diventare dominio degli Este nel XVIII secolo. Nel XVI secolo, intanto, era diventata parrocchia. Il riferimento alla valle è stato aggiunto al nome originario nel 1863. Deriva il toponimo da San Bartolomeo, Patrono del comune, e da Cavargna, che potrebbe essere interpretato come una variante di "caverna", confrontabile con Cavergnone, monte che si trova nelle vicinanze della valle, ricondotto a una forma prelatina con il significato di 'canalone'. Nell'architettura sacra vanno segnalati l'oratorio di San Rocco, del '500, con affreschi della stessa epoca, e l'imponente chiesa parrocchiale, edificata all'inizio del XX secolo in sostituzione della vecchia, demolita, di cui rimane la secentesca torre campanaria. A partire dal XIX secolo lo sviluppo dell'attività edilizia cominciò a mutare la tradizionale connotazione agricola dell'economia locale, favorendo così il fenomeno migratorio, soprattutto in direzione della vicina Svizzera, e il frontalierato, sviluppatosi nel XX secolo sino ad occupare la maggioranza della forza-lavoro locale.

Non è stata teatro di significativi avvenimenti storici: dai documenti che la menzionano si ricava che in età medioevale seguì le vicende della vicina Porlezza (nella cui pieve matrice era compresa). Concessa come corte feudale da parte di re Berengario II al monastero pavese di Santa Maria nel X secolo, passò al monastero Maggiore di Milano nel XII secolo e sotto la signoria di Giovanni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, arcivescovo di Milano, nel XIV secolo. In seguito fu feudo dei Sanseverino nel XV secolo e fu conquistata dal Medeghino nel 1525, fino a diventare dominio degli Este nel XVIII secolo. Nel XVI secolo, intanto, era diventata parrocchia. Il riferimento alla valle è stato aggiunto al nome originario nel 1863. Deriva il toponimo da San Bartolomeo, Patrono del comune, e da Cavargna, che potrebbe essere interpretato come una variante di "caverna", confrontabile con Cavergnone, monte che si trova nelle vicinanze della valle, ricondotto a una forma prelatina con il significato di 'canalone'. Nell'architettura sacra vanno segnalati l'oratorio di San Rocco, del '500, con affreschi della stessa epoca, e l'imponente chiesa parrocchiale, edificata all'inizio del XX secolo in sostituzione della vecchia, demolita, di cui rimane la secentesca torre campanaria. A partire dal XIX secolo lo sviluppo dell'attività edilizia cominciò a mutare la tradizionale connotazione agricola dell'economia locale, favorendo così il fenomeno migratorio, soprattutto in direzione della vicina Svizzera, e il frontalierato, sviluppatosi nel XX secolo sino ad occupare la maggioranza della forza-lavoro locale.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali nonché una stazione dei carabinieri. Le principali risorse economiche della popolazione sono le attività agricole, in particolare l'orticoltura, e l'allevamento (bovini, ovini, caprini ed equini), quest'ultimo favorito dalla natura dei luoghi e dall'abbondanza dei pascoli. Il terziario si articola in una rete commerciale di dimensioni sufficienti al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità e nei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole; fatta eccezione per il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, mancano i servizi propri dei sistemi economici più avanzati e sviluppati (servizi assicurativi, attività di consulenza informatica). L'offerta dei servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle destinate all'arricchimento culturale comprendono una biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali nonché una stazione dei carabinieri. Le principali risorse economiche della popolazione sono le attività agricole, in particolare l'orticoltura, e l'allevamento (bovini, ovini, caprini ed equini), quest'ultimo favorito dalla natura dei luoghi e dall'abbondanza dei pascoli. Il terziario si articola in una rete commerciale di dimensioni sufficienti al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità e nei servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole; fatta eccezione per il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, mancano i servizi propri dei sistemi economici più avanzati e sviluppati (servizi assicurativi, attività di consulenza informatica). L'offerta dei servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle destinate all'arricchimento culturale comprendono una biblioteca. Le strutture ricettive offrono la possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica per l'assenza di attrattive significative ma richiama un discreto numero di visitatori per il periodico svolgimento di manifestazioni di un certo rilievo: è infatti sede della mostra mercato dell'artigianato della Val Cavargna, che si svolge nel mese di agosto, e della fiera comunale di merci, che si svolge in aprile e in agosto. Vive rapporti non rilevanti con i comuni del circondario, ai quali tuttavia la popolazione si rivolge oltre che per lavoro anche per l'istruzione secondaria di secondo grado, per la più consistente e varia offerta commerciale e per l'espletamento della maggior parte delle pratiche burocratiche. La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Non può essere considerata una meta turistica per l'assenza di attrattive significative ma richiama un discreto numero di visitatori per il periodico svolgimento di manifestazioni di un certo rilievo: è infatti sede della mostra mercato dell'artigianato della Val Cavargna, che si svolge nel mese di agosto, e della fiera comunale di merci, che si svolge in aprile e in agosto. Vive rapporti non rilevanti con i comuni del circondario, ai quali tuttavia la popolazione si rivolge oltre che per lavoro anche per l'istruzione secondaria di secondo grado, per la più consistente e varia offerta commerciale e per l'espletamento della maggior parte delle pratiche burocratiche. La festa del Patrono, San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Località

Pianchette, Sora

Pianchette, Sora

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di San Bartolomeo Val Cavargna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.