Descrizione

Comune montano di origine medioevale. Classificato comune sparso, negli ultimi decenni ha conosciuto una lenta decadenza che si è tradotta nello spostamento della sede comunale a Taviano, una delle numerose località disseminate sul territorio. Acqua, Acquerini, Bellavalle, Biagioni, Cà di Torri, Frassignoni, L'Acqua, Lagacci, Molino del Pallone, Monachino, Pavana, Ponte della Venturina, Sambuca Castello, San Pellegrino, Torri, Treppio (che ospita un ufficio distaccato del Comune) sono le altre località che costituiscono il comune. I suoi abitanti, detti sambucani, vivono soprattutto di agricoltura e del lavoro nell'industria manifatturiera. Il loro indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato. Il territorio si presenta morfologicamente assai irregolare: le quote altimetriche, infatti, variano da un minimo di 387 metri sul livello del mare ad un massimo di 1.318 metri. Il paesaggio, solcato dai corsi dei torrenti Limentrella di Sambuca e Limentrella di Treppio e del fiume Reno, che segna il confine con il comune emiliano di Granaglione, è tipicamente montano, con i suoi rilievi coperti da boschi di castagno, faggio, larice e abete. Lo stemma riporta effigiato un leopardo rampante appoggiato ad una torre, che potrebbe ricordare un antico castello che esisteva nella regione fin dal XII secolo.  

Comune montano di origine medioevale. Classificato comune sparso, negli ultimi decenni ha conosciuto una lenta decadenza che si è tradotta nello spostamento della sede comunale a Taviano, una delle numerose località disseminate sul territorio. Acqua, Acquerini, Bellavalle, Biagioni, Cà di Torri, Frassignoni, L'Acqua, Lagacci, Molino del Pallone, Monachino, Pavana, Ponte della Venturina, Sambuca Castello, San Pellegrino, Torri, Treppio (che ospita un ufficio distaccato del Comune) sono le altre località che costituiscono il comune. I suoi abitanti, detti sambucani, vivono soprattutto di agricoltura e del lavoro nell'industria manifatturiera. Il loro indice di vecchiaia è eccezionalmente elevato. Il territorio si presenta morfologicamente assai irregolare: le quote altimetriche, infatti, variano da un minimo di 387 metri sul livello del mare ad un massimo di 1.318 metri. Il paesaggio, solcato dai corsi dei torrenti Limentrella di Sambuca e Limentrella di Treppio e del fiume Reno, che segna il confine con il comune emiliano di Granaglione, è tipicamente montano, con i suoi rilievi coperti da boschi di castagno, faggio, larice e abete. Lo stemma riporta effigiato un leopardo rampante appoggiato ad una torre, che potrebbe ricordare un antico castello che esisteva nella regione fin dal XII secolo.  

Storia

Nato come antico castello, appartenente alla nobile famiglia Vergiolesi, nel 1219 entrò nell'orbita di Pistoia e ne seguì da allora le alterne vicende. La posizione che occupava ne fece oggetto di contese tra Pistoia e Bologna: la "via francescana della Sambuca", infatti, oltre a rappresentare l'arteria principale delle comunicazioni tra il pistoiese e la pianura padana, costituiva uno dei più importanti tracciati di valico dell'Appennino e la fortezza della Sambuca era un presidio di importanza strategica indiscutibile. La occuparono stabilmente milizie pistoiesi fino all'invasione delle truppe dei Visconti di Milano nel XV secolo e all'assorbimento da parte della repubblica di Firenze nel 1375. Al 1643 risale l'ultima occupazione militare. La comunità di Sambuca, da cui deriva l'attuale comune, fu istituita nel 1784 dal granduca Pietro Leopoldo. Il castello di Sambuca con i resti dell'antico cassero, la chiesa di San Giacomo e la bella chiesa seicentesca di San Michele Arcangelo a Treppio sono gli edifici storici degni nota.  

Nato come antico castello, appartenente alla nobile famiglia Vergiolesi, nel 1219 entrò nell'orbita di Pistoia e ne seguì da allora le alterne vicende. La posizione che occupava ne fece oggetto di contese tra Pistoia e Bologna: la "via francescana della Sambuca", infatti, oltre a rappresentare l'arteria principale delle comunicazioni tra il pistoiese e la pianura padana, costituiva uno dei più importanti tracciati di valico dell'Appennino e la fortezza della Sambuca era un presidio di importanza strategica indiscutibile. La occuparono stabilmente milizie pistoiesi fino all'invasione delle truppe dei Visconti di Milano nel XV secolo e all'assorbimento da parte della repubblica di Firenze nel 1375. Al 1643 risale l'ultima occupazione militare. La comunità di Sambuca, da cui deriva l'attuale comune, fu istituita nel 1784 dal granduca Pietro Leopoldo. Il castello di Sambuca con i resti dell'antico cassero, la chiesa di San Giacomo e la bella chiesa seicentesca di San Michele Arcangelo a Treppio sono gli edifici storici degni nota.  

Economia

L'altissimo indice di vecchiaia, la distanza dai centri maggiori, il progressivo e continuo decremento demografico sono aggravati da un sistema assai modesto dei servizi pubblici, limitati a quelli ordinari comunali, ad un sindacato dei pensionati a Taviano, alle scuole dell'obbligo ed ad una stazione del Corpo forestale dello Stato a Pavana. Non si segnalano particolari impianti per la pratica dello sport mentre le strutture sanitarie, limitandosi a normali attività ambulatoriali, non comprendono un centro di pronto intervento. Il quadro che scaturisce da tali premesse è quello di una società che, fondata tradizionalmente su un'economia di tipo agro-silvo-pastorale, malgrado un relativo sviluppo dell'industria manifatturiera, non è ancora riuscita a trovare un proprio ruolo determinante a livello regionale e nazionale. A tal proposito è stato istituito un "Comitato Valorizzazione Turistica", che, con le proprie iniziative, valorizzando le bellezze incontaminate del paesaggio, dovrebbe promuovere lo sviluppo del centro nell'ambito degli itinerari turistici. Allo stato attuale, tuttavia, i sambucani conducono una vita semplice, appartata, basata sul risparmio e saldamente ancorata alla tradizione della montagna.  

L'altissimo indice di vecchiaia, la distanza dai centri maggiori, il progressivo e continuo decremento demografico sono aggravati da un sistema assai modesto dei servizi pubblici, limitati a quelli ordinari comunali, ad un sindacato dei pensionati a Taviano, alle scuole dell'obbligo ed ad una stazione del Corpo forestale dello Stato a Pavana. Non si segnalano particolari impianti per la pratica dello sport mentre le strutture sanitarie, limitandosi a normali attività ambulatoriali, non comprendono un centro di pronto intervento. Il quadro che scaturisce da tali premesse è quello di una società che, fondata tradizionalmente su un'economia di tipo agro-silvo-pastorale, malgrado un relativo sviluppo dell'industria manifatturiera, non è ancora riuscita a trovare un proprio ruolo determinante a livello regionale e nazionale. A tal proposito è stato istituito un "Comitato Valorizzazione Turistica", che, con le proprie iniziative, valorizzando le bellezze incontaminate del paesaggio, dovrebbe promuovere lo sviluppo del centro nell'ambito degli itinerari turistici. Allo stato attuale, tuttavia, i sambucani conducono una vita semplice, appartata, basata sul risparmio e saldamente ancorata alla tradizione della montagna.  

Relazioni

Sotto il profilo socio-culturale è fortemente influenzato dalla vicina Emilia. Il Patrono è San Jacopo e viene festeggiato il 25 luglio. Tra i cittadini più illustri spiccano due figure: quella di Selvaggia Vergiolesi, figlia del signore di Sambuca, vissuta nel XIV secolo, ispiratrice delle opere di Cino da Pistoia, e, in epoca contemporanea, quella del cantautore Francesco Guccini, nato a Pavana. Proprio Pavana e la sua gente negli anni del primo dopoguerra Guccini descrive nel suo primo libro, ripercorrendo con la memoria i luoghi della sua fanciullezza ed offrendo, da un punto di vista assai particolare, uno sguardo sulla vita dell'Appennino tosco-emiliano.

Sotto il profilo socio-culturale è fortemente influenzato dalla vicina Emilia. Il Patrono è San Jacopo e viene festeggiato il 25 luglio. Tra i cittadini più illustri spiccano due figure: quella di Selvaggia Vergiolesi, figlia del signore di Sambuca, vissuta nel XIV secolo, ispiratrice delle opere di Cino da Pistoia, e, in epoca contemporanea, quella del cantautore Francesco Guccini, nato a Pavana. Proprio Pavana e la sua gente negli anni del primo dopoguerra Guccini descrive nel suo primo libro, ripercorrendo con la memoria i luoghi della sua fanciullezza ed offrendo, da un punto di vista assai particolare, uno sguardo sulla vita dell'Appennino tosco-emiliano.

Località

Acquerino, Bellavalle, Biagioni, Ca' di Dano, Ca' di Giacchi, Campaldaio, Campeda, Carpineta, Casa Bettini, Casa Capecchi, Casa Ciliegia, Casa Gori, Casa Morotti, Casale, Case Bezzi, Case Martinelli, Casoni, Castello, Cavanna, Collina, Corniolo, Docciola, Fondamento, Frassignoni, Il Gaggio, Il Giardino, Il Poggio, L'Acqua, Lagacci, Le Casette, Molino del Pallone, Monachino, Pavana, Ponte della Venturina, Posala, Ronco di Serra, Sambuca, San Pellegrino, Serravidoli, Stabiazzoni, Taviano, Teglia, Torri, Treppio

Acquerino, Bellavalle, Biagioni, Ca' di Dano, Ca' di Giacchi, Campaldaio, Campeda, Carpineta, Casa Bettini, Casa Capecchi, Casa Ciliegia, Casa Gori, Casa Morotti, Casale, Case Bezzi, Case Martinelli, Casoni, Castello, Cavanna, Collina, Corniolo, Docciola, Fondamento, Frassignoni, Il Gaggio, Il Giardino, Il Poggio, L'Acqua, Lagacci, Le Casette, Molino del Pallone, Monachino, Pavana, Ponte della Venturina, Posala, Ronco di Serra, Sambuca, San Pellegrino, Serravidoli, Stabiazzoni, Taviano, Teglia, Torri, Treppio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sambuca Pistoiese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.