Descrizione

Cittadina di pianura, di origine antica, presumibilmente romana; ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. I saluzzesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è addossato a uno sperone delle Alpi Cozie, allo sbocco delle valli Varaita e del Po, digradando a est del Monviso, verso la pianura. Il vecchio borgo, sorto per necessità di difesa, è disposto a gradinata sulla collina, con le case che dal castello scendono verso la parte moderna, sviluppatasi al piano. La topografia conserva un’evidente impronta medievale nel disordine delle anguste viuzze e piazzette. Nello stemma comunale, troncato in due sezioni a sfondo azzurro e argentato, campeggia la lettera gotica S, d’oro. La sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto del Capo del Governo.

Cittadina di pianura, di origine antica, presumibilmente romana; ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. I saluzzesi, che presentano un indice di vecchiaia elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato è addossato a uno sperone delle Alpi Cozie, allo sbocco delle valli Varaita e del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a>, digradando a est del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONVISO'>Monviso</a>, verso la pianura. Il vecchio borgo, sorto per necessità di difesa, è disposto a gradinata sulla collina, con le case che dal castello scendono verso la parte moderna, sviluppatasi al piano. La topografia conserva un’evidente impronta medievale nel disordine delle anguste viuzze e piazzette. Nello stemma comunale, troncato in due sezioni a sfondo azzurro e argentato, campeggia la lettera gotica S, d’oro. La sua concessione ufficiale è avvenuta con Decreto del Capo del Governo.

Storia

Le prime citazioni del toponimo compaiono con le forme “Saluciarum” e “Saluciis”. Tuttavia qualche studioso vi vede la continuazione del diminutivo di “sala”, cioè “salucula”, nel valore di ‘villa signorile’. Prime notizie certe circa l’esistenza del borgo risalgono all’epoca della caduta dell’impero romano, periodo in cui venne a trovarsi in vicende turbolente dalle quali uscì solo nell’XI secolo, quando il marchese Bonifacio del Vasto divenne signore di un ampio territorio, compreso tra la valle del Po e la Liguria e tra le Alpi e la Bormida, successivamente suddiviso tra i suoi figli i quali assunsero il nome di marchesi di Saluzzo. Da questo momento la sua storia è strettamente legata a quella del marchesato; fino al XV secolo vide un periodo di massimo splendore e sviluppo, ma con la morte di Ludovico II, avvenuta nel 1504, cadde in una profonda crisi che terminò con la scomparsa definitiva del marchesato e con il dominio francese. Interessante da vedere è l’antico borgo inferiore di San Martino, dagli edifici minuti, e l’omonima chiesa romanica accorpata nel santuario della Consolata, di cui sono ancor visibili il campanile e affreschi del 1400. Degni di nota sono anche: il settecentesco palazzo dei marchesi Del Carretto e palazzo Saluzzo di Monterosso; Casa Cavassa, fastosa residenza del marchesato, del XV-XVI secolo; la chiesa di San Giovanni, del 1330 e 1508, che conserva la cappella sepolcrale con il sarcofago di Ludovico II; il palazzo comunale (1462); il palazzo delle Arti (antica scuola del Marchesato); il castello eretto nel XIII secolo, di cui resta solo il torrione cilindrico all’ingresso e la fontana della Drancia; il municipio, originaria sede dei Gesuiti; infine, la cattedrale, edificata tra il 1491 e il 1501 e dedicata a Santa Maria Assunta e a San Chiaffredo, patrono della città.

Le prime citazioni del toponimo compaiono con le forme “Saluciarum” e “Saluciis”. Tuttavia qualche studioso vi vede la continuazione del diminutivo di “sala”, cioè “salucula”, nel valore di ‘villa signorile’. Prime notizie certe circa l’esistenza del borgo risalgono all’epoca della caduta dell’impero romano, periodo in cui venne a trovarsi in vicende turbolente dalle quali uscì solo nell’XI secolo, quando il marchese Bonifacio del Vasto divenne signore di un ampio territorio, compreso tra la valle del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PO'>Po</a> e la Liguria e tra le Alpi e la Bormida, successivamente suddiviso tra i suoi figli i quali assunsero il nome di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>. Da questo momento la sua storia è strettamente legata a quella del marchesato; fino al XV secolo vide un periodo di massimo splendore e sviluppo, ma con la morte di Ludovico II, avvenuta nel 1504, cadde in una profonda crisi che terminò con la scomparsa definitiva del marchesato e con il dominio francese. Interessante da vedere è l’antico borgo inferiore di San Martino, dagli edifici minuti, e l’omonima chiesa romanica accorpata nel santuario della Consolata, di cui sono ancor visibili il campanile e affreschi del 1400. Degni di nota sono anche: il settecentesco palazzo dei marchesi Del Carretto e palazzo Saluzzo di Monterosso; Casa Cavassa, fastosa residenza del marchesato, del XV-XVI secolo; la chiesa di San Giovanni, del 1330 e 1508, che conserva la cappella sepolcrale con il sarcofago di Ludovico II; il palazzo comunale (1462); il palazzo delle Arti (antica scuola del Marchesato); il castello eretto nel XIII secolo, di cui resta solo il torrione cilindrico all’ingresso e la fontana della Drancia; il municipio, originaria sede dei Gesuiti; infine, la cattedrale, edificata tra il 1491 e il 1501 e dedicata a Santa Maria Assunta e a San Chiaffredo, patrono della città.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 63. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini (con preferenza per le razze bruno-alpina, piemontese, valdostana e olandese), suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario si articola in numerosi comparti, che vanno dall’alimentare al tessile, dalle produzioni più tradizionali alle più moderne e tecnologicamente avanzate. Alle attività connesse al turismo si aggiungono quelle tradizionali del terziario. La strutture sociali annoverano asili nido. Le scuole del posto assicurano oltre l’istruzione obbligatoria, anche l’istruzione secondaria di secondo grado; numerose le strutture per l’arricchimento culturale, tra cui il museo civico “Casa Cavassa”; si segnalano, inoltre, alcuni periodici locali. La dotazione ricettiva garantisce ampiamente sia la ristorazione che il soggiorno. Le strutture sanitarie si avvalgono dei servizi farmaceutico, ospedaliero e clinico.

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 63. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini (con preferenza per le razze bruno-alpina, piemontese, valdostana e olandese), suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario si articola in numerosi comparti, che vanno dall’alimentare al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, dalle produzioni più tradizionali alle più moderne e tecnologicamente avanzate. Alle attività connesse al turismo si aggiungono quelle tradizionali del terziario. La strutture sociali annoverano asili nido. Le scuole del posto assicurano oltre l’istruzione obbligatoria, anche l’istruzione secondaria di secondo grado; numerose le strutture per l’arricchimento culturale, tra cui il museo civico “Casa Cavassa”; si segnalano, inoltre, alcuni periodici locali. La dotazione ricettiva garantisce ampiamente sia la ristorazione che il soggiorno. Le strutture sanitarie si avvalgono dei servizi farmaceutico, ospedaliero e clinico.

Relazioni

Punto di riferimento per i comuni limitrofi, grazie alla presenza sul territorio di numerose e funzionali infrastrutture, registra anche un notevole afflusso di turisti, attratti dalle bellezze dell’ambiente naturale oltre che dal ricco patrimonio artistico. Numerosissimi sono gli appuntamenti consueti, tra cui meritano di essere citati: la fiera di San Giuseppe, a marzo; la fiera di primavera, il 28 aprile; il festival “sol, la si…d’oc”, a giugno, con musica e cultura occitana nelle vie del centro storico; la rievocazione storica “Un giorno a Saluzzo accadde…”, sempre a giugno, con festa di popolo alla corte dei marchesi di Saluzzo; il palio di San Martino (torneo corsa delle botti), a settembre, nell’omonima località; la mostra nazionale di antiquariato, dal 24 aprile al 2 maggio; la mostra nazionale dell’artigianato artistico dell’arredamento, sempre a settembre; la maratona “Iron bike”, ad agosto; l’incontro con i libri e i loro autori, a febbraio; “Castelli aperti”, da maggio a ottobre; il carnevale saluzzese, con sfilata di carri allegorici e gruppi folcloristici; la festa del prosciutto, fine agosto, inizio settembre. Il Patrono, San Chiaffredo, si festeggia il primo settembre. Dal 1958 è gemellata con Andhoven Pulle (Belgio), con Manon (Francia), Lauenburgielbe (Germania) e Dudelange (Lussemburgo). Ha dato i natali al patriota e scrittore Silvio Pellico (1789-1854).

Punto di riferimento per i comuni limitrofi, grazie alla presenza sul territorio di numerose e funzionali infrastrutture, registra anche un notevole afflusso di turisti, attratti dalle bellezze dell’ambiente naturale oltre che dal ricco patrimonio artistico. Numerosissimi sono gli appuntamenti consueti, tra cui meritano di essere citati: la fiera di San Giuseppe, a marzo; la fiera di primavera, il 28 aprile; il festival “sol, la si…d’oc”, a giugno, con musica e cultura occitana nelle vie del centro storico; la rievocazione storica “Un giorno a Saluzzo accadde…”, sempre a giugno, con festa di popolo alla corte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a>; il palio di San Martino (torneo corsa delle botti), a settembre, nell’omonima località; la mostra nazionale di antiquariato, dal 24 aprile al 2 maggio; la mostra nazionale dell’artigianato artistico dell’arredamento, sempre a settembre; la maratona “Iron bike”, ad agosto; l’incontro con i libri e i loro autori, a febbraio; “Castelli aperti”, da maggio a ottobre; il carnevale saluzzese, con sfilata di carri allegorici e gruppi folcloristici; la festa del prosciutto, fine agosto, inizio settembre. Il Patrono, San Chiaffredo, si festeggia il primo settembre. Dal 1958 è gemellata con Andhoven Pulle (Belgio), con Manon (Francia), Lauenburgielbe (Germania) e Dudelange (Lussemburgo). Ha dato i natali al patriota e scrittore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SILVIOPELLICO'>Silvio Pellico</a> (1789-1854).

Località

Casa Fornace, Cascina Budigiai, Cascina Mortizza, Cascina Nuova, Cascine, Cervignasco, Colombaro Rossi, La Creusa, La Stella, Le Prese, Revalanca, Ruata Eandi, Ruata Re, San Bernardino, San Lazzaro, Sant'Ugo, Santa Lucia, Torrazza, Via dei Romani

Casa Fornace, Cascina Budigiai, Cascina Mortizza, Cascina Nuova, Cascine, Cervignasco, Colombaro Rossi, La Creusa, La Stella, Le Prese, Revalanca, Ruata Eandi, Ruata Re, San Bernardino, San Lazzaro, Sant'Ugo, Santa Lucia, Torrazza, Via dei Romani

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Saluzzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.