Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, con un’economia di tipo agricolo (si pratica soprattutto la risicoltura). I salini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato sorge fra prati e risaie e ha una pianta dispersa intorno alla quale si concentrano tutte le abitazioni; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di pianura.

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, con un’economia di tipo agricolo (si pratica soprattutto la risicoltura). I salini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato sorge fra prati e risaie e ha una pianta dispersa intorno alla quale si concentrano tutte le abitazioni; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di pianura.

Storia

Il toponimo compare nel 996 ed è di origine longobarda: “sala” che a sua volta deriva dal plurale latino SALAE, in italiano con esito “sali” e significa ‘casa signorile di campagna con costruzioni rurali annesse’. Non molto importante sotto il profilo storico-militare viene citata in un diploma imperiale del 999 da cui risulta appartenere al vescovo Leone. Nel XIII secolo era invece di proprietà dell’abbazia di San Benedetto di Muleggio, insieme a un castro loci, dunque una area fortificata, ma tale possesso fu sempre oggetto di violenti contrasti con le famiglie locali molto potenti. Nel 1335, attraversato un periodo di tranquillità sotto la signoria dei Visconti, fu scenario di lotte tra questi e la lega del marchese di Monferrato, Giovanni il Paleologo. Ceduta dai Visconti nel 1427 ad Amedeo VIII di Savoia, nel 1434 passò sotto la giurisdizione di Vercelli, e ciò segnò l’inizio di un lungo periodo di serenità. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Il suo patrimonio storico architettonico non è molto ricco. Importante è l’originario castello medievale, oggi adibito a tenuta agricola, di cui rimane la struttura planimetrica; fu ben restaurato, anche internamente, nei primi del Novecento, rispettando la sua originaria funzione di cascina a protezione di prodotti agricoli. Presenta una forma quadrangolare, ha tre torri e tre entrate, è circondato da un fossato ma non fu mai adibito a fortezza militare. Tra gli edifici religiosi di particolare valore storico-architettonico figura la parrocchiale di San Desiderio.

Il toponimo compare nel 996 ed è di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>: “sala” che a sua volta deriva dal plurale latino SALAE, in italiano con esito “sali” e significa ‘casa signorile di campagna con costruzioni rurali annesse’. Non molto importante sotto il profilo storico-militare viene citata in un diploma imperiale del 999 da cui risulta appartenere al vescovo Leone. Nel XIII secolo era invece di proprietà dell’abbazia di San Benedetto di Muleggio, insieme a un castro loci, dunque una area fortificata, ma tale possesso fu sempre oggetto di violenti contrasti con le famiglie locali molto potenti. Nel 1335, attraversato un periodo di tranquillità sotto la signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, fu scenario di lotte tra questi e la lega del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESEDIMONFERRATO'>marchese di Monferrato</a>, Giovanni il Paleologo. Ceduta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> nel 1427 ad <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AMEDEOVIIIDISAVOIA'>Amedeo VIII di Savoia</a>, nel 1434 passò sotto la giurisdizione di Vercelli, e ciò segnò l’inizio di un lungo periodo di serenità. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo e segue quella dei territori circostanti. Il suo patrimonio storico architettonico non è molto ricco. Importante è l’originario castello medievale, oggi adibito a tenuta agricola, di cui rimane la struttura planimetrica; fu ben restaurato, anche internamente, nei primi del Novecento, rispettando la sua originaria funzione di cascina a protezione di prodotti agricoli. Presenta una forma quadrangolare, ha tre torri e tre entrate, è circondato da un fossato ma non fu mai adibito a fortezza militare. Tra gli edifici religiosi di particolare valore storico-architettonico figura la parrocchiale di San Desiderio.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie all’abbondanza di acqua nel territorio, conserva un ruolo importante: la produzione principale è il riso. L’industria, di dimensioni pressoché insignificanti, è limitata pertanto a qualche piccola impresa per la lavorazione e la commercializzazione di prodotti alimentari. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, così come le strutture culturali, come biblioteche o musei, per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia, inoltre, costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, praticata con successo grazie all’abbondanza di acqua nel territorio, conserva un ruolo importante: la produzione principale è il riso. L’industria, di dimensioni pressoché insignificanti, è limitata pertanto a qualche piccola impresa per la lavorazione e la commercializzazione di prodotti alimentari. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado, così come le strutture culturali, come biblioteche o musei, per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L’assenza di una farmacia, inoltre, costringe la popolazione a rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Alla scarsa affluenza turistica, legata all’assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono rilevanti: gli abitanti vi si rivolgono per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non si segnalano eventi ricorrenti nell’ambito fieristico o folcloristico o manifestazioni tradizionali religiose, del tipo di quelli che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini. La festa patronale, in onore di San Desiderio, si celebra il 23 maggio.

Alla scarsa affluenza turistica, legata all’assenza di attrattive particolari, fa riscontro uno scarso afflusso dall’esterno anche nel mondo del lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire neppure l’impiego di tutta la manodopera locale costretta, pertanto, a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono rilevanti: gli abitanti vi si rivolgono per usufruire dei servizi non disponibili sul posto, oltre che per motivi di studio. Non si segnalano eventi ricorrenti nell’ambito fieristico o folcloristico o manifestazioni tradizionali religiose, del tipo di quelli che solitamente hanno una notevole capacità attrattiva nei confronti dei comuni vicini. La festa patronale, in onore di San Desiderio, si celebra il 23 maggio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sali Vercellese rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.