Descrizione

Comune di pianura di origine antica, la cui economia si basa sulle attività agricole congiunte a quelle industriali. I saleranini, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che presenta i caratteri dell'espansione edilizia. Il territorio comunale, abbondantemente irrigato, ha un profilo geometrico decisamente regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo rosso, un castello d'argento merlato alla guelfa e accostato in un cantone del capo da una spiga di grano d'argento.

Comune di pianura di origine antica, la cui economia si basa sulle attività agricole congiunte a quelle industriali. I saleranini, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, che presenta i caratteri dell'espansione edilizia. Il territorio comunale, abbondantemente irrigato, ha un profilo geometrico decisamente regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili. L'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo rosso, un castello d'argento merlato alla guelfa e accostato in un cantone del capo da una spiga di grano d'argento.

Storia

Dal rinvenimento di una colonna miliare, sulla quale appare anche il nome di Diocleziano, e dalla scoperta di reperti di epoca gallica, si evince una origine risalente almeno all'epoca romana. Fino al 1863, fu denominata solo con la prima parte del toponimo, che nel 1122 è attestato come "Vicus Salarianum", poi "Salaranum", (con suffisso aggettivale -anus, che indica appartenenza); una mera ipotesi resta la sua derivazione da "sale", prodotto che costituì una ricchezza per i commerci del borgo e che proveniente dal mare Adriatico, giungeva sul posto risalendo i fiumi Po e Lambro. Deve la seconda parte del nome all'idronimo Lambro, per l'origine del quale bisogna rifarsi alla radice preromana (mediterranea) lamr-, non attestata. In documenti del XII secolo appare come luogo di riscossione dei tributi per conto del comune di Lodi, che esigeva un pedaggio dalle navi di transito lungo il corso del Lambro. Nel XIII secolo ne furono feudatari i Capitanei di Salerano ed i vescovi di Lodi, dai quali alcune famiglie di nobili, come i Vistarini, ricevettero l'investitura del feudo. Gli stessi Vistarini la tennero dal XIV al XVII secolo. Alla fine del Seicento passò come marchesato ai Sommariva. Della famiglia Vistarini restano tracce anche nell'architettura, che vanta il castello omonimo, situato al centro dell'abitato; interessante dal punto di vista artistico risulta anche la parrocchiale, intitolata alla Purificazione della Vergine, già esistente nel XIII secolo ma rimaneggiata dalla seconda metà del XVII fino al XIX secolo. Il campanile, risalente al Seicento e rimasto immutato, rappresenta la sua parte più antica.

Dal rinvenimento di una colonna miliare, sulla quale appare anche il nome di Diocleziano, e dalla scoperta di reperti di epoca gallica, si evince una origine risalente almeno all'epoca romana. Fino al 1863, fu denominata solo con la prima parte del toponimo, che nel 1122 è attestato come "Vicus Salarianum", poi "Salaranum", (con suffisso aggettivale -anus, che indica appartenenza); una mera ipotesi resta la sua derivazione da "sale", prodotto che costituì una ricchezza per i commerci del borgo e che proveniente dal mare Adriatico, giungeva sul posto risalendo i fiumi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PO'>Po</a> e Lambro. Deve la seconda parte del nome all'idronimo Lambro, per l'origine del quale bisogna rifarsi alla radice preromana (mediterranea) lamr-, non attestata. In documenti del XII secolo appare come luogo di riscossione dei tributi per conto del comune di Lodi, che esigeva un pedaggio dalle navi di transito lungo il corso del Lambro. Nel XIII secolo ne furono feudatari i Capitanei di Salerano ed i vescovi di Lodi, dai quali alcune famiglie di nobili, come i Vistarini, ricevettero l'investitura del feudo. Gli stessi Vistarini la tennero dal XIV al XVII secolo. Alla fine del Seicento passò come marchesato ai Sommariva. Della famiglia Vistarini restano tracce anche nell'architettura, che vanta il castello omonimo, situato al centro dell'abitato; interessante dal punto di vista artistico risulta anche la parrocchiale, intitolata alla Purificazione della Vergine, già esistente nel XIII secolo ma rimaneggiata dalla seconda metà del XVII fino al XIX secolo. Il campanile, risalente al Seicento e rimasto immutato, rappresenta la sua parte più antica.

Economia

Principali fonti di reddito sono: l'agricoltura, la cui produzione è rappresentata da cereali e foraggi; la zootecnia, non molto sviluppata (essa garantisce appena la produzione di qualche capo bovino); l'industria, attiva nei comparti edile e chimico -quest'ultimo dà impiego a numerosi addetti-. Fra le attività di servizio vi è quella del credito, che consente la gestione dei risparmi della popolazione. Il terziario è costituito inoltre da una piccola rete distributiva, sufficiente tuttavia al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Inesistenti risultano gli organi di diffusione della cultura e dell'informazione, né vi sono strutture sociali, quali asili nido e case di riposo. Insoddisfacente è l'offerta di strutture scolastiche, che si limitano alla scuola materna ed elementare. La possibilità di approfondire la cultura personale è data, invece, dal servizio di biblioteca. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno ma solo la ristorazione; quelle sanitarie sono sufficienti a garantire il servizio farmaceutico.

Principali fonti di reddito sono: l'agricoltura, la cui produzione è rappresentata da cereali e foraggi; la zootecnia, non molto sviluppata (essa garantisce appena la produzione di qualche capo bovino); l'industria, attiva nei comparti edile e chimico -quest'ultimo dà impiego a numerosi addetti-. Fra le attività di servizio vi è quella del credito, che consente la gestione dei risparmi della popolazione. Il terziario è costituito inoltre da una piccola rete distributiva, sufficiente tuttavia al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Inesistenti risultano gli organi di diffusione della cultura e dell'informazione, né vi sono strutture sociali, quali asili nido e case di riposo. Insoddisfacente è l'offerta di strutture scolastiche, che si limitano alla scuola materna ed elementare. La possibilità di approfondire la cultura personale è data, invece, dal servizio di biblioteca. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno ma solo la ristorazione; quelle sanitarie sono sufficienti a garantire il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene poco frequetata per turismo, intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri vicini, determinati non solo dall'esigenza della popolazione di utilizzare quelle strutture di cui non dispone ma anche dalla grande capacità di assorbimento di manodopera della locale industria chimica. Il sistema di collegamenti, agevole ed efficace anche grazie alla conformazione del territorio comunale, è quindi in egual misura utilizzato sia per il pendolarismo centripeto che per quello centrifugo. Gli abitanti non si dedicano in modo significativo alla valorizzazione ed al recupero delle tradizioni del paese. Si organizzano però sagre e manifestazioni che costituiscono motivo di svago ma anche di incontro e di confronto sociale: è il caso della festa patronale, che si celebra il 2 febbraio, in onore della Madonna della Purificazione e in occasione della Candelora, chiamata anche "Cereola", dalla cera delle candele. Ai fini civili, la festa è celebrata il lunedì successivo alla terza domenica di ottobre (in onore della Madonna del Rosario). Fra gli intrattenimenti della cosiddetta Sagra vi è anche un Luna-Park.

Sebbene poco frequetata per turismo, intrattiene rapporti particolarmente intensi con i centri vicini, determinati non solo dall'esigenza della popolazione di utilizzare quelle strutture di cui non dispone ma anche dalla grande capacità di assorbimento di manodopera della locale industria chimica. Il sistema di collegamenti, agevole ed efficace anche grazie alla conformazione del territorio comunale, è quindi in egual misura utilizzato sia per il pendolarismo centripeto che per quello centrifugo. Gli abitanti non si dedicano in modo significativo alla valorizzazione ed al recupero delle tradizioni del paese. Si organizzano però sagre e manifestazioni che costituiscono motivo di svago ma anche di incontro e di confronto sociale: è il caso della festa patronale, che si celebra il 2 febbraio, in onore della Madonna della Purificazione e in occasione della Candelora, chiamata anche "Cereola", dalla cera delle candele. Ai fini civili, la festa è celebrata il lunedì successivo alla terza domenica di ottobre (in onore della Madonna del Rosario). Fra gli intrattenimenti della cosiddetta Sagra vi è anche un Luna-Park.

Località

Cascina Ghione, Cascina Vistarina

Cascina Ghione, Cascina Vistarina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Salerano sul Lambro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.