Descrizione

Centro collinare di origine antica, con un’economia sostenuta principalmente dal terziario. Circa la metà dei sacrofanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si divide tra le località di Monte Caminetto e Borgo Pineto, alcune case sparse sui fondi e una serie di aggregati urbani elementari. L’abitato, posto su uno sperone, è composto da un nucleo medievale di forma allungata, in parte ancora cinto da mura e torri, e da una parte moderna, sviluppatasi ai lati della strada principale. Il comprensorio comunale presenta il profilo geometrico tipico della bassa collina ed è caratterizzato dalle linee regolari dei filari di olivi e di viti e dei seminativi nonché dalla presenza di vaste distese erbose adibite al pascolo del bestiame. La porzione occidentale dell’agro sacrofanese si arrampica sui dolci pendii della catena vulcanica dei monti Sabatini, modellati dalla millenaria azione erosiva degli agenti atmosferici e delle acque di scorrimento superficiale e ammantati di macchia mediterranea, leccete e boschi di acero e carpino. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare una scrofa nera, munita di una cinghia d’argento e posta su una verde campagna.

Centro collinare di origine antica, con un’economia sostenuta principalmente dal terziario. Circa la metà dei sacrofanesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si divide tra le località di Monte Caminetto e Borgo Pineto, alcune case sparse sui fondi e una serie di aggregati urbani elementari. L’abitato, posto su uno sperone, è composto da un nucleo medievale di forma allungata, in parte ancora cinto da mura e torri, e da una parte moderna, sviluppatasi ai lati della strada principale. Il comprensorio comunale presenta il profilo geometrico tipico della bassa collina ed è caratterizzato dalle linee regolari dei filari di olivi e di viti e dei seminativi nonché dalla presenza di vaste distese erbose adibite al pascolo del bestiame. La porzione occidentale dell’agro sacrofanese si arrampica sui dolci pendii della catena vulcanica dei monti Sabatini, modellati dalla millenaria azione erosiva degli agenti atmosferici e delle acque di scorrimento superficiale e ammantati di macchia mediterranea, leccete e boschi di acero e carpino. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare una scrofa nera, munita di una cinghia d’argento e posta su una verde campagna.

Storia

Popolata fin dalla remota antichità, come attesta il rinvenimento di reperti etruschi sulla sommità del monte Musino, ospitò nel Medioevo un insediamento, poi distrutto probabilmente dai barbari e ricostruito in un luogo più elevato. Inserita nei possedimenti dei Prefetti di Vico, passò nel XIII secolo ai Nardoni e successivamente agli Orsini, cui appartenne fino al 1662, ad eccezione di una breve parentesi di dominio dei Borgia; in seguito passò ai Chigi. Il toponimo, assunto nel 1928, deriva dall’espressione “Sacro fano”, ‘sacro tempio’; la precedente denominazione, Scrofano, documentata nelle RATIONES DECIMARUM del Lazio (1274-1280), deriva dal personale latino SCROFA, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. La chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel Medioevo ma rimaneggiata alla fine del Quattrocento, conserva un campanile romanico risalente al XII secolo e racchiude una bella acquasantiera in marmo, un altare in marmi colorati, un ciborio rinascimentale e preziosi soffitti in legno. Una pregevole effigie della Vergine, dipinta su un masso di tufo, è conservata nel santuario della Madonna della Grotta mentre due giganteschi candelabri di bronzo, datati 1783, sono custoditi nella chiesa di San Biagio, restaurata agli inizi del Settecento, con interno a tre navate e il soffitto in legno dorato.

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Economia

Il terziario, stimolato dal turismo, rappresenta la principale fonte di reddito e occupazione della comunità sacrofanese: annovera un buon numero di esercizi commerciali, un apparato ricettivo piuttosto sviluppato, composto da ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno, nonché una buona dotazione di servizi qualificati, comprendente sportelli bancari e agenzie assicurative, immobiliari e di consulenza informatica. Gli altri settori produttivi hanno un’importanza poco significativa: le attività rurali, incentrate nella produzione di olive e uva da vino nonché nell’allevamento bovino, sono praticate da un’esigua percentuale di popolazione attiva mentre l’industria, caratterizzata da dimensioni aziendali artigianali, non riesce ad assorbire tutta la manodopera disponibile sul posto. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali e le scuole dell’obbligo ma è sprovvisto di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei; la farmacia e un poliambulatorio provvedono all’assistenza sanitaria.

Il terziario, stimolato dal turismo, rappresenta la principale fonte di reddito e occupazione della comunità sacrofanese: annovera un buon numero di esercizi commerciali, un apparato ricettivo piuttosto sviluppato, composto da ristoranti, alberghi e strutture alternative per il soggiorno, nonché una buona dotazione di servizi qualificati, comprendente sportelli bancari e agenzie assicurative, immobiliari e di consulenza informatica. Gli altri settori produttivi hanno un’importanza poco significativa: le attività rurali, incentrate nella produzione di olive e uva da vino nonché nell’allevamento bovino, sono praticate da un’esigua percentuale di popolazione attiva mentre l’industria, caratterizzata da dimensioni aziendali artigianali, non riesce ad assorbire tutta la manodopera disponibile sul posto. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali e le scuole dell’obbligo ma è sprovvisto di strutture culturali di rilievo, come biblioteche e musei; la farmacia e un poliambulatorio provvedono all’assistenza sanitaria.

Relazioni

È frequentata in ogni periodo dell’anno soprattutto da turisti provenienti dalla capitale, cui offre scenari ameni, tranquillità e la possibilità di gustare specialità gastronomiche tipiche, quali le rane fritte e al sugo, la polenta, gli gnocchi al sugo di pecora, i fagioli con le cotiche, l’abbacchio a scottadito e i funghi porcini alla brace. È inoltre teatro di concorsi ippici di livello nazionale e internazionale e ospita durante l’anno manifestazioni religiose e folcloristiche di gran richiamo: tra queste figurano i festeggiamenti del carnevale, la processione del Cristo morto del Venerdì Santo, la festa di San Nicola (6 dicembre), durante la quale, secondo un’antica tradizione, viene distribuita a tutti i bambini una grande ciambella, e la suggestiva fiaccolata che illumina le vie dell’abitato il 24 dicembre. I Patroni, i Santi Biagio e Geminiano, si festeggiano il 3 febbraio.

È frequentata in ogni periodo dell’anno soprattutto da turisti provenienti dalla capitale, cui offre scenari ameni, tranquillità e la possibilità di gustare specialità gastronomiche tipiche, quali le rane fritte e al sugo, la polenta, gli gnocchi al sugo di pecora, i fagioli con le cotiche, l’abbacchio a scottadito e i funghi porcini alla brace. È inoltre teatro di concorsi ippici di livello nazionale e internazionale e ospita durante l’anno manifestazioni religiose e folcloristiche di gran richiamo: tra queste figurano i festeggiamenti del carnevale, la processione del Cristo morto del Venerdì Santo, la festa di San Nicola (6 dicembre), durante la quale, secondo un’antica tradizione, viene distribuita a tutti i bambini una grande ciambella, e la suggestiva fiaccolata che illumina le vie dell’abitato il 24 dicembre. I Patroni, i Santi Biagio e Geminiano, si festeggiano il 3 febbraio.

Località

Borgo Pineto, Monte Caminetto, Petruschetto, Strada Romana Dritta

Borgo Pineto, Monte Caminetto, Petruschetto, Strada Romana Dritta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sacrofano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.