Descrizione

Comune di montagna, sorto in epoca medievale in un territorio abitato fin dalla preistoria; l’economia locale poggia principalmente sul terziario. I rovianesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiedono quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce in poche case sparse sui fondi. Elemento caratterizzante del paesaggio è il monte Sant’Elia, che proietta la sua ombra sull’abitato e sui campi coltivati posti alle sue pendici; al di là della stretta valle del fiume Aniene si staglia invece il profilo slanciato e frastagliato delle vette dei monti Simbruini, regno di oltre un migliaio di specie floristiche. Il territorio comunale è ricoperto prevalentemente da verdi radure e folte formazioni di castagni, querce e faggi, nel cui sottobosco si aggirano gatti selvatici, volpi e altri piccoli mammiferi. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto Ministeriale, compare una colonna toscana d’argento, sormontata da una corona d’oro.

Comune di montagna, sorto in epoca medievale in un territorio abitato fin dalla preistoria; l’economia locale poggia principalmente sul terziario. I rovianesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, risiedono quasi esclusivamente nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce in poche case sparse sui fondi. Elemento caratterizzante del paesaggio è il monte Sant’Elia, che proietta la sua ombra sull’abitato e sui campi coltivati posti alle sue pendici; al di là della stretta valle del fiume Aniene si staglia invece il profilo slanciato e frastagliato delle vette dei monti Simbruini, regno di oltre un migliaio di specie floristiche. Il territorio comunale è ricoperto prevalentemente da verdi radure e folte formazioni di castagni, querce e faggi, nel cui sottobosco si aggirano gatti selvatici, volpi e altri piccoli mammiferi. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto Ministeriale, compare una colonna toscana d’argento, sormontata da una corona d’oro.

Storia

Popolata fin dall’età del bronzo, fu successivamente abitata dagli equi e dai romani. L’asperità dei luoghi esercitò in ogni epoca un forte richiamo per eremiti e uomini di chiesa, probabilmente attratti anche dalla vicinanza dell’abbazia di Subiaco; a questa il feudo appartenne a lungo prima di divenire proprietà di varie illustri famiglie, quali gli Ottaviani, i Colonna, i Barberini, i Massimo e i Brancaccio. L’amministrazione francese lo incluse nel 1809 al cantone di Anticoli. Il toponimo sembra essere una formazione prediale, con il suffisso -ANUS, ma è difficile identificare l’antroponimo latino da cui potrebbe derivare. L’abitato è dominato dal castello Brancaccio, eretto con molta probabilità nel secolo X dai monaci benedettini per difendersi dalle frequenti incursioni di briganti e milizie nemiche; la costruzione è caratterizzata da un ingresso a ogiva, sormontato da uno stemma principesco e da una torre con marcapiano e rosone in cotto. A breve distanza dal bivio della via Tiburtina Valeria con la via Sublacense si trova il ponte Scotonico, di epoca romana, considerato da alcuni parte integrante dell’antica via Valeria. La chiesa di San Giovanni Battista custodisce le spoglie di San Fortunato martire.

Popolata fin dall’età del bronzo, fu successivamente abitata dagli equi e dai romani. L’asperità dei luoghi esercitò in ogni epoca un forte richiamo per eremiti e uomini di chiesa, probabilmente attratti anche dalla vicinanza dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADISUBIACO'>abbazia di Subiaco</a>; a questa il feudo appartenne a lungo prima di divenire proprietà di varie illustri famiglie, quali gli Ottaviani, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a>, i Massimo e i Brancaccio. L’amministrazione francese lo incluse nel 1809 al cantone di Anticoli. Il toponimo sembra essere una formazione prediale, con il suffisso -ANUS, ma è difficile identificare l’antroponimo latino da cui potrebbe derivare. L’abitato è dominato dal castello Brancaccio, eretto con molta probabilità nel secolo X dai monaci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a> per difendersi dalle frequenti incursioni di briganti e milizie nemiche; la costruzione è caratterizzata da un ingresso a ogiva, sormontato da uno stemma principesco e da una torre con marcapiano e rosone in cotto. A breve distanza dal bivio della via Tiburtina Valeria con la via Sublacense si trova il ponte Scotonico, di epoca romana, considerato da alcuni parte integrante dell’antica via Valeria. La chiesa di San Giovanni Battista custodisce le spoglie di San Fortunato martire.

Economia

Il terziario, rappresentato da una rete distributiva piuttosto articolata ma ancora privo di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni, rappresenta ormai il perno dell’economia locale: infatti, le attività rurali, specializzate nella produzione di cereali, legumi e patate, appaiono in sensibile contrazione e nessuna iniziativa imprenditoriale di rilievo è maturata finora nel settore industriale, rappresentato da poche imprese di dimensione artigianale. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità appare soddisfacente: il comune dispone, oltre che degli ordinari uffici municipali e postali, delle scuole dell’obbligo, della farmacia, di una biblioteca comunale e del museo della civiltà contadina, che documenta con una raccolta di materiali vari le vicende storiche dell’alta valle del fiume Aniene; l’apparato ricettivo comprende esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Il terziario, rappresentato da una rete distributiva piuttosto articolata ma ancora privo di servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni, rappresenta ormai il perno dell’economia locale: infatti, le attività rurali, specializzate nella produzione di cereali, legumi e patate, appaiono in sensibile contrazione e nessuna iniziativa imprenditoriale di rilievo è maturata finora nel settore industriale, rappresentato da poche imprese di dimensione artigianale. La dotazione di strutture e servizi di pubblica utilità appare soddisfacente: il comune dispone, oltre che degli ordinari uffici municipali e postali, delle scuole dell’obbligo, della farmacia, di una biblioteca comunale e del museo della civiltà contadina, che documenta con una raccolta di materiali vari le vicende storiche dell’alta valle del fiume Aniene; l’apparato ricettivo comprende esercizi di ristoro e strutture per il soggiorno.

Relazioni

Frequentata stazione climatica, è sede di una serie di manifestazioni tradizionali di notevole interesse. Un gran numero di visitatori è richiamato dalla sagra “degliu salavaticu” (ultima settimana di agosto), occasione privilegiata per rivivere uno dei principali eventi della vita rurale: alla distribuzione delle tipiche frittelle, preparate con farina e mentuccia, segue, infatti, la battitura dell’orzo in piazza. Tra le altre manifestazioni locali si ricordano il carnevale, con sfilate di carri allegorici e balli in maschera, la processione del Cristo morto del Venerdì Santo, l’Infiorata del Corpus Domini, l’“Inchinata” (ferragosto), la festa della Madonna (prima domenica di settembre), quella della Madonna del Rosario (primo fine-settimana di ottobre) e il presepe vivente (24-25 dicembre). La festa del Patrono San Giovanni Battista si celebra l’ultima domenica di agosto.

Frequentata stazione climatica, è sede di una serie di manifestazioni tradizionali di notevole interesse. Un gran numero di visitatori è richiamato dalla sagra “degliu salavaticu” (ultima settimana di agosto), occasione privilegiata per rivivere uno dei principali eventi della vita rurale: alla distribuzione delle tipiche frittelle, preparate con farina e mentuccia, segue, infatti, la battitura dell’orzo in piazza. Tra le altre manifestazioni locali si ricordano il carnevale, con sfilate di carri allegorici e balli in maschera, la processione del Cristo morto del Venerdì Santo, l’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=INFIORATA'>Infiorata</a> del Corpus Domini, l’“Inchinata” (ferragosto), la festa della Madonna (prima domenica di settembre), quella della Madonna del Rosario (primo fine-settimana di ottobre) e il presepe vivente (24-25 dicembre). La festa del Patrono San Giovanni Battista si celebra l’ultima domenica di agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roviano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.