Descrizione

“Comune sparso” con sede in Canove di Roana. Di origine antica, fonda la sua economia principalmente sulle attività industriali e sul terziario. I roanesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Camporovere, Cavrari, Cesuna, Roana, Treschè Conca, Pozzo-Toccoli; il resto della popolazione si distribuisce in aggregati urbani minori e in molte case sparse. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è tipico montano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca la lettera maiuscola R, iniziale del toponimo, accostata da un’accetta e una trivella, entrambe d’argento, e da una sega d’oro. Il tutto è accompagnato da tre lettere C, maiuscole, iniziali di Canove, Cesuna e Camporovere.

“Comune sparso” con sede in Canove di Roana. Di origine antica, fonda la sua economia principalmente sulle attività industriali e sul terziario. I roanesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Camporovere, Cavrari, Cesuna, Roana, Treschè Conca, Pozzo-Toccoli; il resto della popolazione si distribuisce in aggregati urbani minori e in molte case sparse. Il territorio, classificato montano, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’andamento plano-altimetrico dell’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, è tipico montano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca la lettera maiuscola R, iniziale del toponimo, accostata da un’accetta e una trivella, entrambe d’argento, e da una sega d’oro. Il tutto è accompagnato da tre lettere C, maiuscole, iniziali di Canove, Cesuna e Camporovere.

Storia

Comune dagli inizi del Trecento. Il nome probabilmente deriva dal latino RUBUS, ‘rovo’ che in veneto viene detto ‘roa’; altra interpretazione si riferisce al cimbro “rot-bàn” che significa ‘terra rossastra’. Le più antiche attestazioni di presenza umana risalgono alla preistoria e sono costituite da alcuni graffiti scoperti sulle pareti rocciose; i primi abitanti sono stati i cimbri, popolazione venuta dal nord. Molte furono le dominazioni: i vescovi di Padova, il comune di Piacenza, gli Ezzelino, la repubblica di Padova. Dal 1311 al 1387 fu retta dagli Scaligeri di Verona, quindi fino al 1404 dai Visconti di Milano, quando giurò devozione alla repubblica di Venezia. Alla fine del quindicesimo secolo subì un’invasione tedesca a causa dei disaccordi sorti tra Venezia e l’arciduca Sigismondo, fratello dell’Imperatore d’Austria. Nel 1629 vide la calata del lanzichenecchi e la conseguente peste. Durante la prima guerra mondiale divenne territorio austriaco, subì gravi attecchia venendo quasi rasa al suolo. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco. L’attuale parrocchiale, dedicata a Santa Giustina, è stata ricostruita sulle fondamenta di una più antica distrutta durante le guerre; al suo interno sono conservate interessanti statue del Settecento.

Comune dagli inizi del Trecento. Il nome probabilmente deriva dal latino RUBUS, ‘rovo’ che in veneto viene detto ‘roa’; altra interpretazione si riferisce al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=CIMBRO'>cimbro</a> “rot-bàn” che significa ‘terra rossastra’. Le più antiche attestazioni di presenza umana risalgono alla preistoria e sono costituite da alcuni graffiti scoperti sulle pareti rocciose; i primi abitanti sono stati i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=CIMBRI'>cimbri</a>, popolazione venuta dal nord. Molte furono le dominazioni: i vescovi di Padova, il comune di Piacenza, gli Ezzelino, la repubblica di Padova. Dal 1311 al 1387 fu retta dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SCALIGERI'>Scaligeri</a> di Verona, quindi fino al 1404 dai Visconti di Milano, quando giurò devozione alla repubblica di Venezia. Alla fine del quindicesimo secolo subì un’invasione tedesca a causa dei disaccordi sorti tra Venezia e l’arciduca Sigismondo, fratello dell’Imperatore d’Austria. Nel 1629 vide la calata del lanzichenecchi e la conseguente peste. Durante la prima guerra mondiale divenne territorio austriaco, subì gravi attecchia venendo quasi rasa al suolo. Il suo patrimonio storico-architettonico non si mostra particolarmente ricco. L’attuale parrocchiale, dedicata a Santa Giustina, è stata ricostruita sulle fondamenta di una più antica distrutta durante le guerre; al suo interno sono conservate interessanti statue del Settecento.

Economia

È sede di Pro Loco. Nel quadro economico locale le attività agricole costituiscono ancora una discreta risorsa: si coltivano soprattutto cereali, frumento, ortaggi e foraggi; le attività zootecniche sono indirizzate principalmente all’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore industriale opera nei comparti tessile, edile, lattiero-caserio, manifatturiero, specializzato nella produzione di mobili e nella lavorazione del legno. Il terziario si compone di una buona rete distributiva, in grado di soddisfare le esigenze primarie della popolazione, che può contare, tra l’altro, sul servizio bancario. Le strutture sociali presenti sono rappresentate da asili nido e case di riposo; quelle scolastiche garantiscono l’istruzione obbligatoria. La conservazione del patrimonio storico e artistico è assicurata dalla presenza del museo dei “cuchi” e dal museo della guerra 1915/1918. Le strutture ricettive consentono ampiamente sia il soggiorno che la ristorazione. Il servizio sanitario è assicurato dal locale ospedale.

È sede di Pro Loco. Nel quadro economico locale le attività agricole costituiscono ancora una discreta risorsa: si coltivano soprattutto cereali, frumento, ortaggi e foraggi; le attività zootecniche sono indirizzate principalmente all’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore industriale opera nei comparti tessile, edile, lattiero-caserio, manifatturiero, specializzato nella produzione di mobili e nella lavorazione del legno. Il terziario si compone di una buona rete distributiva, in grado di soddisfare le esigenze primarie della popolazione, che può contare, tra l’altro, sul servizio bancario. Le strutture sociali presenti sono rappresentate da asili nido e case di riposo; quelle scolastiche garantiscono l’istruzione obbligatoria. La conservazione del patrimonio storico e artistico è assicurata dalla presenza del museo dei “cuchi” e dal museo della guerra 1915/1918. Le strutture ricettive consentono ampiamente sia il soggiorno che la ristorazione. Il servizio sanitario è assicurato dal locale ospedale.

Relazioni

Considerate le bellezze ambientali e la grande dotazione di strutture ricettive, costituisce, senza dubbio, una meta turistica importante, luogo ideale dove trascorrere le vacanze o una gita in completa sintonia con la natura. Gli afflussi dall’esterno si intensificano, poi, in occasione di alcuni eventi ricorrenti e manifestazioni folcloristiche che si svolgono nel corso dell’anno; tra esse vanno segnalate: la sagra di San Marco e la festa dei “cucchi”, consistente nella mostra di prodotti artigianali in terracotta e di antichi strumenti a fiato che, secondo la tradizione, avrebbero posseduto particolari poteri, ad aprile, e la fier-mercato di Sant’Antonio, con esposizione dell’artigianato locale e di prodotti tipici, che si svolge il 22 giugno. La festa della Patrona, Santa Giustina, si celebra l’8 ottobre con una sagra che prevede la degustazione del piatto tipico del luogo “poenta e osei”. È gemellata con Hettange (Francia) e con Velden/Vils (Germania).

Considerate le bellezze ambientali e la grande dotazione di strutture ricettive, costituisce, senza dubbio, una meta turistica importante, luogo ideale dove trascorrere le vacanze o una gita in completa sintonia con la natura. Gli afflussi dall’esterno si intensificano, poi, in occasione di alcuni eventi ricorrenti e manifestazioni folcloristiche che si svolgono nel corso dell’anno; tra esse vanno segnalate: la sagra di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=SANMARCO'>San Marco</a> e la festa dei “cucchi”, consistente nella mostra di prodotti artigianali in terracotta e di antichi strumenti a fiato che, secondo la tradizione, avrebbero posseduto particolari poteri, ad aprile, e la fier-mercato di Sant’Antonio, con esposizione dell’artigianato locale e di prodotti tipici, che si svolge il 22 giugno. La festa della Patrona, Santa Giustina, si celebra l’8 ottobre con una sagra che prevede la degustazione del piatto tipico del luogo “poenta e osei”. È gemellata con Hettange (Francia) e con Velden/Vils (Germania).

Località

Camporovere, Canove di Roana, Cavrari, Cesuna, Dosso, Gaiga, Istituto Elioterapico, Mantovani, Mezzaselva di Roana, Ostarelli, Pozzo, Rebeschini, Rossi, Toccoli, Treschè Conca

Camporovere, Canove di Roana, Cavrari, Cesuna, Dosso, Gaiga, Istituto Elioterapico, Mantovani, Mezzaselva di Roana, Ostarelli, Pozzo, Rebeschini, Rossi, Toccoli, Treschè Conca

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.