Descrizione

Centro collinare, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore industriale e, soprattutto, quello turistico. I romagnanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra il nucleo urbano minore di Mauletta e un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Il nucleo più antico dell’abitato è quello che si allunga ai piedi del modesto rilievo, con strade strette e alcuni edifici medievali. Lo sviluppo successivo si rivolse verso la sponda del fiume, lungo la ferrovia, dove si insediarono i principali impianti industriali e, più recentemente, lungo la statale in direzione sud-est. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l’immagine di un leone nero.

Centro collinare, di origine romana, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il settore industriale e, soprattutto, quello turistico. I romagnanesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra il nucleo urbano minore di Mauletta e un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. Il nucleo più antico dell’abitato è quello che si allunga ai piedi del modesto rilievo, con strade strette e alcuni edifici medievali. Lo sviluppo successivo si rivolse verso la sponda del fiume, lungo la ferrovia, dove si insediarono i principali impianti industriali e, più recentemente, lungo la statale in direzione sud-est. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l’immagine di un leone nero.

Storia

Numerose sono le attestazione relative al toponimo: esso compare per la prima volta nell’anno 882 con “Romanianus” e “Romagnanus”, derivati prediali dal nome gentilizio romano Romanus, unito al suffisso -ANUS. Il ritrovamento di una grande lastra tombale e di un cippo di iscrizioni risalenti ai primi anni dell’impero testimoniano le sue origini antiche. Citata in un documento dell’882, venne donata da Carlo il Grosso al suo arcicancelliere Liutvardo. Nel 1007 Enrico II ne riconfermò il possesso alla chiesa di Vercelli. Successivamente Federico I la infeudò ai marchesi di Romagnano che la ressero fino alla fine del XIV secolo. In seguito divenne signore del luogo Federico Barbavara, pur essendo, per un breve periodo di tempo, infeudata da Nicolino Tornielli. Nel 1447 fu assediata e saccheggiata dalle truppe del duca Francesco Sforza. Dopo la metà del XVI secolo fu dominio di diverse famiglie, tra cui i Dal Pozzo di Vercelli, i Borromeo, i Ferrero e i Serbelloni. Sotto il profilo storico-architettonico figurano: la celebre Cantina dei Santi, che ospita al suo interno uno dei più significativi cicli di affreschi del Quattrocento; la parrocchiale della Santissima Annunziata e San Silano, che, distrutta in seguito a un incendio, venne ricostruita nel 1845; la chiesa di Santa Maria del Popolo, ampliata agli inizi del Settecento, che conserva pregevoli affreschi e dipinti; la chiesa di San Martino di Breclema, a navata unica, oggetto di numerosi studi in seguito a scavi, effettuati sul lato est, che hanno rivelato una doppia abside e, sul lato ovest, un’area cimiteriale entro un ampio recinto; il torrione del Pretorio, una torre a pianta quadrata, in origine parte di un castello o di una roccaforte; infine, il ponte medievale, del XII secolo.

Numerose sono le attestazione relative al toponimo: esso compare per la prima volta nell’anno 882 con “Romanianus” e “Romagnanus”, derivati prediali dal nome gentilizio romano Romanus, unito al suffisso -ANUS. Il ritrovamento di una grande lastra tombale e di un cippo di iscrizioni risalenti ai primi anni dell’impero testimoniano le sue origini antiche. Citata in un documento dell’882, venne donata da Carlo il Grosso al suo arcicancelliere Liutvardo. Nel 1007 Enrico II ne riconfermò il possesso alla chiesa di Vercelli. Successivamente <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOI'>Federico I</a> la infeudò ai marchesi di Romagnano che la ressero fino alla fine del XIV secolo. In seguito divenne signore del luogo Federico Barbavara, pur essendo, per un breve periodo di tempo, infeudata da Nicolino Tornielli. Nel 1447 fu assediata e saccheggiata dalle truppe del duca Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SFORZA'>Sforza</a>. Dopo la metà del XVI secolo fu dominio di diverse famiglie, tra cui i Dal Pozzo di Vercelli, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BORROMEO'>Borromeo</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FERRERO'>Ferrero</a> e i Serbelloni. Sotto il profilo storico-architettonico figurano: la celebre Cantina dei Santi, che ospita al suo interno uno dei più significativi cicli di affreschi del Quattrocento; la parrocchiale della Santissima Annunziata e San Silano, che, distrutta in seguito a un incendio, venne ricostruita nel 1845; la chiesa di Santa Maria del Popolo, ampliata agli inizi del Settecento, che conserva pregevoli affreschi e dipinti; la chiesa di San Martino di Breclema, a navata unica, oggetto di numerosi studi in seguito a scavi, effettuati sul lato est, che hanno rivelato una doppia abside e, sul lato ovest, un’area cimiteriale entro un ampio recinto; il torrione del Pretorio, una torre a pianta quadrata, in origine parte di un castello o di una roccaforte; infine, il ponte medievale, del XII secolo.

Economia

È sede di Pro Loco, di stazione dei carabinieri e di vigili del fuoco. Il settore primario è presente con la coltivazione di viti e foraggi e con l’allevamento di suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da numerose imprese operanti nei comparti della lavorazione e conservazione delle carni, alimentare, tessile, delle confezioni, della pelletteria, del legno, della carta, della stampa, dei materiali da costruzione, della lavorazione della pietra, dei mobili, metallurgico, meccanico ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali annovera un asilo nido. Le scuole presenti garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo, di un istituto professionale commerciale e di un istituto tecnico commerciale. La conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sono assicurati dalla biblioteca civica e dal museo storico-etnografico della bassa Valsesia. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco, di stazione dei carabinieri e di vigili del fuoco. Il settore primario è presente con la coltivazione di viti e foraggi e con l’allevamento di suini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da numerose imprese operanti nei comparti della lavorazione e conservazione delle carni, alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della pelletteria, del legno, della carta, della stampa, dei materiali da costruzione, della lavorazione della pietra, dei mobili, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a> ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali annovera un asilo nido. Le scuole presenti garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo, di un istituto professionale commerciale e di un istituto tecnico commerciale. La conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale sono assicurati dalla biblioteca civica e dal museo storico-etnografico della bassa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VALSESIA'>Valsesia</a>. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Esercita un notevole richiamo turistico non solo per lo splendido patrimonio artistico, ma anche per il ricco calendario degli appuntamenti in grado di richiamare visitatori dai dintorni: i suggestivi riti del venerdì Santo; la fiera di primavera, il terzo lunedì di marzo; la rassegna “Vino per Bacco”, che vede piazze e vie allestite nell’interpretazione vitivinicola con rappresentazione dei personaggi degli antichi mestieri, esposizione di trattori e macchine agricole d’epoca, mercatino dell’antiquariato e dell’oggettistica, a maggio; la fiera della vendemmia, a settembre; la fiera di Natale, il terzo lunedì di dicembre. Il mercato settimanale si tiene il sabato. Il Patrono, San Silvano, si festeggia il 10 luglio con una fiera.

Esercita un notevole richiamo turistico non solo per lo splendido patrimonio artistico, ma anche per il ricco calendario degli appuntamenti in grado di richiamare visitatori dai dintorni: i suggestivi riti del venerdì Santo; la fiera di primavera, il terzo lunedì di marzo; la rassegna “Vino per Bacco”, che vede piazze e vie allestite nell’interpretazione vitivinicola con rappresentazione dei personaggi degli antichi mestieri, esposizione di trattori e macchine agricole d’epoca, mercatino dell’antiquariato e dell’oggettistica, a maggio; la fiera della vendemmia, a settembre; la fiera di Natale, il terzo lunedì di dicembre. Il mercato settimanale si tiene il sabato. Il Patrono, San Silvano, si festeggia il 10 luglio con una fiera.

Località

Mauletta

Mauletta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Romagnano Sesia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.