Descrizione

Comune montano sorto in epoca moderna, che, pur rimanendo legato alle attività rurali, tenta di aprirsi alle iniziative imprenditoriali nei settori più avanzati dell'economia. Nelle aree favorevoli all'insediamento la comunità dei roccolani, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, ha dato vita a fenomeni di dispersione delle sedi umane, formando alcuni minuscoli aggregati urbani tutt'intorno al capoluogo comunale e alle località di Acquaviva, Fatticce, Olmi, San Cristoforo, Santa Giusta e Serre. Il territorio comunale abbraccia i monti dei Frentani, che racchiudono l'alta valle del fiume Sinello, e il suo profilo geometrico registra l'irregolarità altimetrica di questa zona prevalentemente montuosa, coperta in più punti da boschi e da un verde tappeto di praterie da pascolo. Il Sinello discende dalle balze rocciose della montagna roccolana e a quote più modeste rallenta la sua corsa sfiorando gli abitati e irrigando i coltivi. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una palma fra le lettere R e S, iniziali dei due elementi che costituiscono il toponimo.

Comune montano sorto in epoca moderna, che, pur rimanendo legato alle attività rurali, tenta di aprirsi alle iniziative imprenditoriali nei settori più avanzati dell'economia. Nelle aree favorevoli all'insediamento la comunità dei roccolani, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, ha dato vita a fenomeni di dispersione delle sedi umane, formando alcuni minuscoli aggregati urbani tutt'intorno al capoluogo comunale e alle località di Acquaviva, Fatticce, Olmi, San Cristoforo, Santa Giusta e Serre. Il territorio comunale abbraccia i monti dei Frentani, che racchiudono l'alta valle del fiume Sinello, e il suo profilo geometrico registra l'irregolarità altimetrica di questa zona prevalentemente montuosa, coperta in più punti da boschi e da un verde tappeto di praterie da pascolo. Il Sinello discende dalle balze rocciose della montagna roccolana e a quote più modeste rallenta la sua corsa sfiorando gli abitati e irrigando i coltivi. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una palma fra le lettere R e S, iniziali dei due elementi che costituiscono il toponimo.

Storia

Numerosi reperti archeologici testimoniano l'esistenza di antichi stanziamenti. Nel toponimo la voce ROCCA, usata per designare grosse pietre e per estensione tutte le località situate su alture scoscese, è accostata al fitonimo SPINA ALBA, il delicato e ornamentale biancospino. Questa denominazione carica di potere evocativo fa la sua prima e isolata comparsa in una fonte del XIV secolo per poi eclissarsi nella documentazione successiva. Allo stato attuale delle conoscenze è dimostrata soltanto l'appartenenza del feudo ai Caracciolo di San Buono nel corso del Settecento. Fra i resti malconci dell'antico abitato si individuano chiaramente i ruderi di un castello e di una chiesa. Nell'attuale sede comunale e nella frazione di Olmisono rispettivamente oggetto di ammirazione la parrocchiale, che custodisce un organo settecentesco e pregevoli statue in cartapesta realizzate nel XIX secolo, e una piccola chiesa, al cui interno si può ammirare una statua dell'Immacolata pure in cartapesta. Il più antico insediamento, che sorgeva a quota 1.100 metri, si venne spopolando fin dal XVII secolo per l'accentuarsi dei fenomeni erosivi. L'attuale abitato fu edificato nel sito attuale all'inizio del XIX secolo.

Numerosi reperti archeologici testimoniano l'esistenza di antichi stanziamenti. Nel toponimo la voce ROCCA, usata per designare grosse pietre e per estensione tutte le località situate su alture scoscese, è accostata al fitonimo SPINA ALBA, il delicato e ornamentale biancospino. Questa denominazione carica di potere evocativo fa la sua prima e isolata comparsa in una fonte del XIV secolo per poi eclissarsi nella documentazione successiva. Allo stato attuale delle conoscenze è dimostrata soltanto l'appartenenza del feudo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> di San Buono nel corso del Settecento. Fra i resti malconci dell'antico abitato si individuano chiaramente i ruderi di un castello e di una chiesa. Nell'attuale sede comunale e nella frazione di Olmisono rispettivamente oggetto di ammirazione la parrocchiale, che custodisce un organo settecentesco e pregevoli statue in cartapesta realizzate nel XIX secolo, e una piccola chiesa, al cui interno si può ammirare una statua dell'Immacolata pure in cartapesta. Il più antico insediamento, che sorgeva a quota 1.100 metri, si venne spopolando fin dal XVII secolo per l'accentuarsi dei fenomeni erosivi. L'attuale abitato fu edificato nel sito attuale all'inizio del XIX secolo.

Economia

Nel quadro delle attività economiche si colgono pochi segnali di apertura a fronte di un tenace attaccamento alla tradizione. L'avvento della meccanizzazione agricola non è riuscito a contenere la crisi del settore primario, all'interno del quale l'allevamento di ovini, bovini e suini e la coltivazione della vite sono ancora fonti significative di occupazione e di indotto. Non senza fatica la comunità si è proposta, fra gli obiettivi prioritari da perseguire, il potenziamento dell'industria, che continua ad attraversare un momento poco felice, il consolidamento dell'apparato commerciale, la diversificazione dei servizi e l'incremento del sistema delle infrastrutture. Il comune non ospita importanti sedi burocratico-amministrative ed è privo di qualificanti strutture culturali; dispone delle scuole dell'obbligo e corrisponde in maniera adeguata all'attuale domanda di soggiorno e di ristorazione. Parziale l'offerta di strutture sanitarie e poco articolato il complesso degli impianti sportivi, di cui fanno parte una palestra e un campo di calcio -la squadra locale (Roccaspinalveti Società Sportiva) milita nei campionati minori-.

Nel quadro delle attività economiche si colgono pochi segnali di apertura a fronte di un tenace attaccamento alla tradizione. L'avvento della meccanizzazione agricola non è riuscito a contenere la crisi del settore primario, all'interno del quale l'allevamento di ovini, bovini e suini e la coltivazione della vite sono ancora fonti significative di occupazione e di indotto. Non senza fatica la comunità si è proposta, fra gli obiettivi prioritari da perseguire, il potenziamento dell'industria, che continua ad attraversare un momento poco felice, il consolidamento dell'apparato commerciale, la diversificazione dei servizi e l'incremento del sistema delle infrastrutture. Il comune non ospita importanti sedi burocratico-amministrative ed è privo di qualificanti strutture culturali; dispone delle scuole dell'obbligo e corrisponde in maniera adeguata all'attuale domanda di soggiorno e di ristorazione. Parziale l'offerta di strutture sanitarie e poco articolato il complesso degli impianti sportivi, di cui fanno parte una palestra e un campo di calcio -la squadra locale (Roccaspinalveti Società Sportiva) milita nei campionati minori-.

Relazioni

Il comune condivide le sorti delle aree interne abruzzesi, le cui cospicue risorse ambientali, non sempre valorizzate sufficientemente, sono fatte oggetto di poca considerazione da parte del movimento turistico, che preferisce affidarsi ad itinerari più collaudati. La festa del Patrono S. Pio si celebra l'11 luglio.

Il comune condivide le sorti delle aree interne abruzzesi, le cui cospicue risorse ambientali, non sempre valorizzate sufficientemente, sono fatte oggetto di poca considerazione da parte del movimento turistico, che preferisce affidarsi ad itinerari più collaudati. La festa del Patrono S. Pio si celebra l'11 luglio.

Località

Acquaviva, Bisceglie, Campo Soci, Chiuse, Fatticce, Fonte Santa Maria, Olmi, Pontone, Quercialtieri, Salconeto, San Cristoforo, Santa Giusta, Serre, Tesoro, Vallocchie Torre

Acquaviva, Bisceglie, Campo Soci, Chiuse, Fatticce, Fonte Santa Maria, Olmi, Pontone, Quercialtieri, Salconeto, San Cristoforo, Santa Giusta, Serre, Tesoro, Vallocchie Torre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccaspinalveti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.