Descrizione
Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla remota antichità; la sua economia è tuttora fondata sulle tradizionali attività rurali. I roccaromanesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si distribuiscono nel capoluogo comunale, in alcune altre località (Santa Croce e Statigliano), nei piccoli aggregati urbani di Campomaggiore e Pastanelle nonché in case sparse. L’abitato, in fase di espansione edilizia, è raccolto su un dosso ed è sovrastato da un rilievo, su cui sorge un castello diroccato. Il profilo geometrico del territorio comunale si presenta vario: la parte sud-orientale del comprensorio roccaromanese abbraccia, infatti, una serie di rilievi alto-collinari e montani, su cui prosperano boschi di lecci, ornielli, carpini, cerri e castagni; la sezione settentrionale, invece, comprende una zona pianeggiante intensamente coltivata.
Storia
La sua origine risale all’VIII secolo d.C., durante il dominio dei longobardi, allora duchi di Benevento; tuttavia, sembra ormai certo che nella remota antichità fu sede di SATICULA, insediamento sannita che sorgeva nei pressi dell’attuale località di Statigliano, devastato da Silla per essersi schierato con Mario nella guerra sociale e noto al tempo dell’imperatore Costantino con il nome di VICUS SATICULANUS. Inserita nel principato longobardo di Capua (1023), passò sotto il dominio dei normanni quando questi successero ai longobardi; nel 1229 subì il saccheggio da parte delle truppe pontificie di papa Gregorio IX, che voleva impossessarsi del regno delle due Sicilie, e in seguito appartenne agli Aragonesi, ai francesi e a diversi feudatari, tra i quali i Colonna e i Caracciolo. Il toponimo, citato in Catalogus Baronum (1150-1168), è un composto di “rocca”, nel significato di ‘roccia, rupe’ oppure ‘luogo fortificato, fortezza’, e dell’aggettivo “romana”, ad indicare l’insediamento di genti romanze rispetto ai vicini di altra etnia. L’insieme delle testimonianze storico-architettoniche locali è interessante e vario: la chiesa di San Cataldo, edificata sulle rovine di una cappella cinquecentesca; la chiesa dell’Annunziata, esistente fin dal 1504; l’ospedale, costruito nel 1872 sui resti di un convento del XVI secolo; la cappella Purgatorio, molto antica, contenente un affresco della scuola caiatina del tardo Trecento; le rovine del castello costruito nell’VIII secolo d.C. e quelle di torri medievali. Inoltre, in località Ceriole si possono osservare i ruderi di quella che probabilmente fu l’antica SATICULA e, in località Le Fratte, resti di mura e arcate appartenenti forse all’insediamento romano di PLISTICA, che sorgeva a quattro chilometri da SATICULA.
Economia
L’agricoltura costituisce tuttora l’asse portante dell’economia locale ed è specializzata nella produzione di cereali, olive e uva; sono largamente praticate anche le attività silvicole, che elargiscono abbondanti raccolti di castagne, frutto tipico del luogo. L’industria è praticamente assente e anche il terziario presenta un livello di sviluppo piuttosto basso: il commercio si occupa esclusivamente della distribuzione di beni di prima necessità e il comparto dei servizi non include né quello bancario né le assicurazioni. Possiede gli ordinari uffici municipali e postali, le scuole dell’obbligo e la farmacia; è tuttavia priva sia di strutture culturali di rilievo sia di ristoranti e strutture per il soggiorno.
Relazioni
Offre ai visitatori la possibilità di effettuare rilassanti e salutari passeggiate nei boschi che incorniciano l’abitato, ricchi di vegetazione rigogliosa e popolati da varie specie di animali selvatici (ricci, lepri, volpi, tassi e cinghiali); inoltre, nella lecceta di Monte Castello è possibile visitare le torri longobarde. Nel calendario delle manifestazioni figurano: la “sagra della pasta e dei fagioli”, che si svolge a giugno in località Santa Croce, con musiche e balli folcloristici; la “sagra degli gnocchi”, in località Statigliano, a luglio, con presentazione di altri prodotti tipici locali come il formaggio di capra con poteri afrodisiaci; la “settimana roccoromanese”, ad agosto, con degustazione di specialità gastronomiche locali e spettacoli in onore degli emigrati. Il Patrono, San Cataldo, si festeggia il 10 maggio.
Località
Santa Croce, Statigliano
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccaromana rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 856
- Lat 41° 16' 22,30'' 41.27286111
- Long 14° 13' 22,41'' 14.22289167
- CAP 81050
- Prefisso 0823
- Codice ISTAT 061071
- Codice Catasto H436
- Altitudine slm 180 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1407 - Superficie 27.06 Km2
- Densità 31,63 ab/Km2
- Sismicità Zona 2
- Alba 07:31
- Tramonto 16:37
- Anna Filomena De Simone
- Via Municipio,15
- 81051 (CE) Campania
- comune.roccaromana@pec.it
- comune.roccaromana@virgilio.it
- www.comuneroccaromana.gov.it
- 80009590615