Descrizione

Comune medievale esteso su di un colle, con un'economia a base rurale che stenta a mettersi al passo con le realtà più evolute della provincia. Si tratta di un comune sparso, formato da un buon numero di casolari e di minuscoli aggregati (Baroni, Cappuccini, Case Belli, Cinquina, Corsi, Fanatici, Francione, Giancamillo, Giancoli, Legnini, Liberati, Manicottelli, Moreto, Papetti, Pilati, Pioppi, Pomaro, Reginaldo, Tabbanoni, Terranova e Tracanna), disposti su morbide ondulazioni per lo più a valle della località di San Rocco, sede comunale; qui, nelle abitazioni in gran parte moderne o convenientemente ristrutturate, risiede una larga fetta della comunità dei roccolani, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato. Nel profilo geometrico del territorio comunale si leggono la dolcezza e l'uniformità dei rilievi collinari che occupano buona parte del comprensorio e l'accentuata pendenza di quelli che ne delimitano il confine occidentale. Da queste alture più pronunciate lo sguardo segue la corsa del fiume Alento verso il mare al di là della cortina di boschi che avvolge l'abitato.

Comune medievale esteso su di un colle, con un'economia a base rurale che stenta a mettersi al passo con le realtà più evolute della provincia. Si tratta di un comune sparso, formato da un buon numero di casolari e di minuscoli aggregati (Baroni, Cappuccini, Case Belli, Cinquina, Corsi, Fanatici, Francione, Giancamillo, Giancoli, Legnini, Liberati, Manicottelli, Moreto, Papetti, Pilati, Pioppi, Pomaro, Reginaldo, Tabbanoni, Terranova e Tracanna), disposti su morbide ondulazioni per lo più a valle della località di San Rocco, sede comunale; qui, nelle abitazioni in gran parte moderne o convenientemente ristrutturate, risiede una larga fetta della comunità dei roccolani, che presenta un indice di vecchiaia piuttosto elevato. Nel profilo geometrico del territorio comunale si leggono la dolcezza e l'uniformità dei rilievi collinari che occupano buona parte del comprensorio e l'accentuata pendenza di quelli che ne delimitano il confine occidentale. Da queste alture più pronunciate lo sguardo segue la corsa del fiume Alento verso il mare al di là della cortina di boschi che avvolge l'abitato.

Storia

Il più antico insediamento sorse probabilmente in epoca longobarda a difesa dei ricchi pascoli del massiccio della Maiella e conobbe nei secoli alto-medievali la colonizzazione dei benedettini. In età normanna fu sotto la reggenza di Boemondo conte di Manoppello e appartenne agli Orsini e ai D'Alviano fra XV e XVI secolo. Quindi, nel corso del Settecento, ne entrarono stabilmente in possesso i Colonna. I resti delle mura del monastero di S. Pietro a Maiella, ancora visibili, rendono testimonianza di un passato glorioso di cui il logorio del tempo tende a cancellare la memoria. Con grande cura si conservano le pregevoli tele che adornano l'interno della chiesa di S. Francesco Caracciolo. L'antico abitato sorgeva sulla sommità del Monte Piano; seppellito da una colossale frana nel 1765, fu ricostruito più a valle nel secolo successivo.

Il più antico insediamento sorse probabilmente in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> a difesa dei ricchi pascoli del massiccio della Maiella e conobbe nei secoli alto-medievali la colonizzazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BENEDETTINI'>benedettini</a>. In età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=NORMANNA'>normanna</a> fu sotto la reggenza di Boemondo conte di Manoppello e appartenne agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a> e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=DALVIANO'>D'Alviano</a> fra XV e XVI secolo. Quindi, nel corso del Settecento, ne entrarono stabilmente in possesso i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=COLONNA'>Colonna</a>. I resti delle mura del monastero di S. Pietro a Maiella, ancora visibili, rendono testimonianza di un passato glorioso di cui il logorio del tempo tende a cancellare la memoria. Con grande cura si conservano le pregevoli tele che adornano l'interno della chiesa di S. Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>. L'antico abitato sorgeva sulla sommità del Monte Piano; seppellito da una colossale frana nel 1765, fu ricostruito più a valle nel secolo successivo.

Economia

Il comune, che presenta le caratteristiche della collina e della media montagna abruzzese, fatica a definire con chiarezza la propria identità: legato al patrimonio delle tradizioni, guarda ai vicini poli urbani di riferimento come ad altrettanti modelli di sviluppo senza riuscire ancora ad emularli; dotato inoltre di innegabili attrattive paesistiche, non possiede quella spiccata vocazione turistica che ha permesso a molti comuni dell'entroterra di sottrarsi ad una pericolosa condizione di arretratezza. Le sue attuali risorse sono rappresentate quindi dalle imprese artigiane, da un certo numero di attività commerciali e dall'agricoltura, che provvede al fabbisogno delle singole famiglie più che ad alimentare il mercato dei prodotti agricoli. Ad un maggiore dinamismo economico gioverebbero il contributo dell'intermediazione finanziaria, attualmente assente, e un più efficace sistema delle infrastrutture. Il comune possiede soltanto gli ordinari uffici municipali e postali. La vivacità della sua popolazione si esprime attraverso le iniziative di un circolo ricreativo ma trova poco sostegno nella dotazione di scuole -sono presenti solo quelle dell'obbligo- e di strumenti destinati alla salvaguardia e alla diffusione del patrimonio culturale. Essenziale è il panorama delle strutture ricettive, sportive e sanitarie, che comprendono un albergo e due ristoranti, un campo di calcio e una farmacia.

Il comune, che presenta le caratteristiche della collina e della media montagna abruzzese, fatica a definire con chiarezza la propria identità: legato al patrimonio delle tradizioni, guarda ai vicini poli urbani di riferimento come ad altrettanti modelli di sviluppo senza riuscire ancora ad emularli; dotato inoltre di innegabili attrattive paesistiche, non possiede quella spiccata vocazione turistica che ha permesso a molti comuni dell'entroterra di sottrarsi ad una pericolosa condizione di arretratezza. Le sue attuali risorse sono rappresentate quindi dalle imprese artigiane, da un certo numero di attività commerciali e dall'agricoltura, che provvede al fabbisogno delle singole famiglie più che ad alimentare il mercato dei prodotti agricoli. Ad un maggiore dinamismo economico gioverebbero il contributo dell'intermediazione finanziaria, attualmente assente, e un più efficace sistema delle infrastrutture. Il comune possiede soltanto gli ordinari uffici municipali e postali. La vivacità della sua popolazione si esprime attraverso le iniziative di un circolo ricreativo ma trova poco sostegno nella dotazione di scuole -sono presenti solo quelle dell'obbligo- e di strumenti destinati alla salvaguardia e alla diffusione del patrimonio culturale. Essenziale è il panorama delle strutture ricettive, sportive e sanitarie, che comprendono un albergo e due ristoranti, un campo di calcio e una farmacia.

Relazioni

Il movimento turistico è propiziato dalla bontà del clima e dalla dolcezza del paesaggio e negli ultimi tempi anche da una certa varietà di iniziative culturali -le feste di S. Giuseppe (primo maggio), di S. Francesco Caracciolo (8 maggio) e di S. Rocco (16 agosto) in particolare. In onore di San Rocco ha luogo il tradizionale pellegrinaggio dei devoti alla chiesa campestre del Santo; nel corso dei festeggiamenti sfilano le conche ricolme di grano mentre nelle numerose bancarelle sono esposte le caratteristiche brocche prodotte artigianalmente e negli stand gastronomici la porchetta e il cocomero locale-. La festa del Patrono S. Carlo si celebra il 4 novembre.

Il movimento turistico è propiziato dalla bontà del clima e dalla dolcezza del paesaggio e negli ultimi tempi anche da una certa varietà di iniziative culturali -le feste di S. Giuseppe (primo maggio), di S. Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> (8 maggio) e di S. Rocco (16 agosto) in particolare. In onore di San Rocco ha luogo il tradizionale pellegrinaggio dei devoti alla chiesa campestre del Santo; nel corso dei festeggiamenti sfilano le conche ricolme di grano mentre nelle numerose bancarelle sono esposte le caratteristiche brocche prodotte artigianalmente e negli stand gastronomici la porchetta e il cocomero locale-. La festa del Patrono S. Carlo si celebra il 4 novembre.

Località

Cappuccini, Francione, Giancamillo-Fanatici, Giancoli, Legnini, Liberati, Moreto, Pilati, Pomaro, Reginaldo, San Rocco, Tabbanoni, Terranova, Tracanna

Cappuccini, Francione, Giancamillo-Fanatici, Giancoli, Legnini, Liberati, Moreto, Pilati, Pomaro, Reginaldo, San Rocco, Tabbanoni, Terranova, Tracanna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccamontepiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.