itala

Descrizione

Centro di origini medievali adagiato su una dorsale collinare, famoso per la produzione di marroni; nella sua economia, accanto alle attività rurali, occupa un posto di primo piano il turismo. La distribuzione della comunità dei rocchesi, con un indice di vecchiaia nella media, tende alla dispersione: le case isolate e i minuscoli aggregati urbani (Acquaviva, Casalotti, Case Cammarano, Case Conforti, Case de Rosa, Cavallo, Coviello, Fonte, Santo Jorio, Seude, Suveri, Terzerie e Verna) sono di complemento alle diverse località (Carratiello, Fonte, Serra, Tempalta e Vuccolo di Maiorano) e al capoluogo comunale, che si va espandendo con quartieri residenziali e insediamenti produttivi lungo il tracciato delle principali vie di comunicazione. Il territorio comunale, classificato collinare, offre pittoreschi scorci panoramici, dominati dal monte Vesole e da molteplici valli, che sembrano rincorrersi fra i rilievi montani e le colline punteggiate di casolari e rigogliose di vegetazione spontanea. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello rosso munito di tre torri, ognuna dotata di una finestrella tonda e merlata alla "guelfa"; quella centrale, più alta e più larga delle laterali, è sormontata da un aspide posto a guisa della lettera S maiuscola.  

Storia

Essendo attestato in alcuni documenti medievali nella forma Rocca d'Aspro, il toponimo è stato interpretato come un composto con il sostantivo "aspro", che designerebbe un grosso palo da vigneto. Secondo la tradizione la parte più antica dell'abitato fu fondata nel I secolo a.C. da alcuni ribelli di Spartaco ma per quanto è dato appurare la sua storia ruota intorno al castello feudale, costruito verso il 1245, al tempo di Federico II di Svevia. Il borgo divenne in seguito possedimento dei principi Filomarino di Napoli e, nel XIX secolo, della famiglia Giuliani, i cui discendenti conservano ancora i tesori del castello. Il centro storico è ben conservato, come dimostra il castello dei principi Filomarino, mantenutosi in ottimo stato attraverso i secoli. Fanno da splendida cornice al maniero le chiese di Santa Sinforosa, del 1450, di Santa Maria delle Grazie, del 1495, del Carmine o dei Morti, costruita nel Settecento, e della Natività della Beata Maria Vergine che, edificata nel XVII secolo, con le sue tre imponenti navate è l'edificio sacro di maggiore spicco.        

Economia

Il notevole grado di apertura mentale della comunità non contrasta con il forte attaccamento alle tradizioni tipico delle zone interne del Cilento. Le attività rurali rappresentano la principale fonte di indotto e assorbono una percentuale altissima della popolazione attiva con la coltivazione di olive, viti e cereali; l'industria conta diversi caseifici, opifici del legno e dei materiali edili; i servizi e il commercio appaiono più che adeguati alle esigenze della comunità. Poche le lacune nel sistema delle infrastrutture, la cui efficienza è causa ed effetto della vivacità intellettuale e dei molteplici interessi dei rocchesi -è opportuno sottolineare l'esistenza di un circolo culturale e di un centro studi-. Il comune, sede di una sezione di pretura e della Comunità montana del Calore Salernitano, possiede un orfanotrofio, scuole per l'istruzione obbligatoria, un liceo scientifico e un istituto tecnico industriale; annovera valide strutture sanitarie (un consultorio familiare, un presidio di guardia medica, un Sert, centri di salute mentale, di riabilitazione e di assistenza agli anziani nonché laboratori privati accreditati); difetta invece di strutture ricettive e culturali.  

Relazioni

Il più tipico prodotto locale è protagonista della manifestazione "Castagna d'oro", che si svolge a cavallo tra ottobre e novembre ed è annessa alla fiera di Roccadaspide; nel periodo dal 20 dicembre al 6 gennaio speciali eventi salutano il Natale, mentre in estate -più precisamente nella seconda metà di agosto- si svolge la manifestazione "Borgo delle meraviglie", durante la quale si può assistere a spettacoli itineranti nelle vie del centro storico e alla mescita di vino paesano. Quasi un'anticipazione di quest'allegra festa è, nella seconda metà di luglio, la suggestiva rievocazione storica con cortei e giochi popolari organizzati per le strade.    La festa della Patrona Santa Sinforosa si celebra il 18 luglio.

Località

Acquaviva, Carratiello, Casalotti, Case Conforti, Case d'Angelo, Case De Rosa, Case Impembo, Cavallo, Coviello, Fonte, Santo Jorio, Serra, Seude, Suveri, Tempalta, Terzerie, Verna, Vuccolo di Maiorano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roccadaspide rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 7.209
  • Lat 40° 25' 32,82'' 40.42578333
  • Long 15° 11' 27,87'' 15.19107500
  • CAP 84069
  • Prefisso 0828
  • Codice ISTAT 065106
  • Codice Catasto H394
  • Altitudine slm 354 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1580
  • Superficie 64.29 Km2
  • Densità 112,13 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 06:56
  • Tramonto 16:33
Contatti
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NomeIndirizzo
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