Descrizione

Centro collinare, sorto in epoca medievale in un territorio popolato già nella remota antichità; la sua economia poggia principalmente sulla viticoltura, sul turismo e sulla piccola industria. La comunità dei roccaprioresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede prevalentemente nel capoluogo comunale, cui fanno corona la località di Colle di Fuori e alcune case sparse sui fondi. L’abitato ha conservato intatto l’originario aspetto medievale; la sua posizione elevata, inoltre, permette alla vista di abbracciare un immenso e splendido panorama: all’orizzonte si distinguono le catene montuose dei Prenestini, dei Lepini e dei Cimini nonché la campagna romana e il mar Tirreno; su un piano prospettico più ravvicinato si colloca invece il monte Cavo, un antico cono vulcanico ammantato da alberi secolari di olmo, faggio, castagno e quercia. Il territorio comunale, che possiede un’isola amministrativa fra i comuni di Rocca di Papa, Lariano e Artena, è popolato da svariati animali selvatici, sopravvissuti al progressivo depauperamento della fauna dei Colli Albani: i boschi del comprensorio roccapriorese offrono rifugio a talpe, tassi, moscardini, ghiri, ricci e volpi nonché a fringuelli, cardellini, cince e cuculi.

Centro collinare, sorto in epoca medievale in un territorio popolato già nella remota antichità; la sua economia poggia principalmente sulla viticoltura, sul turismo e sulla piccola industria. La comunità dei roccaprioresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede prevalentemente nel capoluogo comunale, cui fanno corona la località di Colle di Fuori e alcune case sparse sui fondi. L’abitato ha conservato intatto l’originario aspetto medievale; la sua posizione elevata, inoltre, permette alla vista di abbracciare un immenso e splendido panorama: all’orizzonte si distinguono le catene montuose dei Prenestini, dei Lepini e dei Cimini nonché la campagna romana e il mar Tirreno; su un piano prospettico più ravvicinato si colloca invece il monte Cavo, un antico cono vulcanico ammantato da alberi secolari di olmo, faggio, castagno e quercia. Il territorio comunale, che possiede un’isola amministrativa fra i comuni di Rocca di Papa, Lariano e Artena, è popolato da svariati animali selvatici, sopravvissuti al progressivo depauperamento della fauna dei Colli Albani: i boschi del comprensorio roccapriorese offrono rifugio a talpe, tassi, moscardini, ghiri, ricci e volpi nonché a fringuelli, cardellini, cince e cuculi.

Storia

Fu sede della città latina di CORBIUM, alleata di Roma; proprio un attacco sferrato contro quest’ultima dagli equi sembra abbia preceduto la battaglia del lago Regillo, combattuta tra l’antica popolazione italica e i romani. Oltre mille anni dopo ospitò un insediamento fortificato dei conti di Tuscolo, chiamato ROCCHA PERIURA. Passata agli Annibaldi nel 1191, pervenne nel 1382 ai Savelli e circa cinquant’anni dopo subì l’attacco delle milizie papali, essendosi i suoi proprietari opposti al pontefice Eugenio IV. Nei secoli seguenti fu possedimento dei Borgia, della Camera Apostolica, di Luciano Bonaparte, di Maria Cristina di Sardegna e infine di Teresa Cristina di Borbone, imperatrice del Brasile. Il toponimo deriva dalla denominazione medievale dell’abitato, di incerto significato. Nella parte alta del capoluogo comunale si trova una porta medievale sormontata dallo stemma dei Savelli; alla stessa famiglia apparteneva il castello, poi distrutto e ricostruito verso la fine del XIX secolo in stile rinascimentale. La parrocchiale di Santa Maria Assunta, edificata nel Quattrocento in stile romanico, sorge sulle fondamenta di un antico tempio latino dedicato alla dea Fortuna. Nei dintorni dell’abitato si erge la chiesa di Santa Maria, il solo edificio rimasto del complesso abbaziale di Sant’Agata.

Fu sede della città latina di CORBIUM, alleata di Roma; proprio un attacco sferrato contro quest’ultima dagli equi sembra abbia preceduto la battaglia del lago Regillo, combattuta tra l’antica popolazione italica e i romani. Oltre mille anni dopo ospitò un insediamento fortificato dei conti di Tuscolo, chiamato ROCCHA PERIURA. Passata agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ANNIBALDI'>Annibaldi</a> nel 1191, pervenne nel 1382 ai Savelli e circa cinquant’anni dopo subì l’attacco delle milizie papali, essendosi i suoi proprietari opposti al pontefice Eugenio IV. Nei secoli seguenti fu possedimento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGIA'>Borgia</a>, della Camera Apostolica, di Luciano Bonaparte, di Maria Cristina di Sardegna e infine di Teresa Cristina di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORBONE'>Borbone</a>, imperatrice del Brasile. Il toponimo deriva dalla denominazione medievale dell’abitato, di incerto significato. Nella parte alta del capoluogo comunale si trova una porta medievale sormontata dallo stemma dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SAVELLI'>Savelli</a>; alla stessa famiglia apparteneva il castello, poi distrutto e ricostruito verso la fine del XIX secolo in stile rinascimentale. La parrocchiale di Santa Maria Assunta, edificata nel Quattrocento in stile romanico, sorge sulle fondamenta di un antico tempio latino dedicato alla dea Fortuna. Nei dintorni dell’abitato si erge la chiesa di Santa Maria, il solo edificio rimasto del complesso abbaziale di Sant’Agata.

Economia

L’economia roccapriorese è trainata soprattutto dalle attività del terziario: il vivace movimento turistico ha dato impulso alla creazione di un articolato apparato ricettivo, la rete distributiva è sviluppata e il comparto dei servizi include sportelli bancari e agenzie assicurative e immobiliari. Le tradizionali attività rurali, in netta contrazione, sono incentrate sulla viticoltura mentre il settore secondario, caratterizzato da dimensioni aziendali artigianali, è attivo nei comparti alimentare, delle confezioni e della lavorazione del legno, della pietra e dei metalli. Il comune, sede della Comunità montana, degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione di carabinieri, possiede le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; un ospedale, un poliambulatorio e un consultorio offrono una qualificata assistenza sanitaria.

L’economia roccapriorese è trainata soprattutto dalle attività del terziario: il vivace movimento turistico ha dato impulso alla creazione di un articolato apparato ricettivo, la rete distributiva è sviluppata e il comparto dei servizi include sportelli bancari e agenzie assicurative e immobiliari. Le tradizionali attività rurali, in netta contrazione, sono incentrate sulla viticoltura mentre il settore secondario, caratterizzato da dimensioni aziendali artigianali, è attivo nei comparti alimentare, delle confezioni e della lavorazione del legno, della pietra e dei metalli. Il comune, sede della Comunità montana, degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione di carabinieri, possiede le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale; un ospedale, un poliambulatorio e un consultorio offrono una qualificata assistenza sanitaria.

Relazioni

È base di partenza per escursioni nell’intero comprensorio dei Colli Albani: nelle sue vicinanze si trovano, infatti, la zona archeologica di TUSCULUM, i laghi di Albano e di Nemi, l’ampia vallata dei Pratoni del Vivaro, dove si può praticare l’equitazione, la conca della Doganella, popolata da falchi, nibbi bruni, poiane e gheppi e meta ideale degli appassionati di “birdwatching”, la foresta del Cerquone e il bosco di Marino (l’antica “selva ferentina”), che ospitano esemplari di alberi centenari. Tra gli appuntamenti tradizionali spicca la sagra del narciso (seconda domenica di maggio), fiore tipico del luogo: il programma della manifestazione comprende, tra l’altro, la sfilata e la premiazione di carri allegorici, l’esibizione di complessi musicali e la cosiddetta “passatella”, allegra festa dedicata ai vini tipici della zona. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto.

È base di partenza per escursioni nell’intero comprensorio dei Colli Albani: nelle sue vicinanze si trovano, infatti, la zona archeologica di TUSCULUM, i laghi di Albano e di Nemi, l’ampia vallata dei Pratoni del Vivaro, dove si può praticare l’equitazione, la conca della Doganella, popolata da falchi, nibbi bruni, poiane e gheppi e meta ideale degli appassionati di “birdwatching”, la foresta del Cerquone e il bosco di Marino (l’antica “selva ferentina”), che ospitano esemplari di alberi centenari. Tra gli appuntamenti tradizionali spicca la sagra del narciso (seconda domenica di maggio), fiore tipico del luogo: il programma della manifestazione comprende, tra l’altro, la sfilata e la premiazione di carri allegorici, l’esibizione di complessi musicali e la cosiddetta “passatella”, allegra festa dedicata ai vini tipici della zona. La festa del Patrono San Rocco si celebra il 16 agosto.

Località

Colle di Fuori, Sarazzano

Colle di Fuori, Sarazzano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca Priora rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.