Descrizione

Comune collinare di origine molto antica, con un'economia di tipo rurale, basata sull'agricoltura e sulla zootecnia. La comunità dei roccadarcesi o rocchiciani, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, si divide tra il capoluogo comunale, le località di Fraioli e Murata –quest'ultima si è fusa urbanisticamente con la località di Arce del comune omonimo–, diversi aggregati urbani minori e un discreto numero di case sparse. Il capoluogo comunale, caratterizzato da una significativa espansione edilizia, sorge su un'altura scoscesa da cui domina la valle del fiume Liri. Il territorio comunale, a tratti pianeggiante, ha nel complesso una conformazione dolcemente ondulata ed è particolarmente ricco di acqua; l'abitato è quindi immerso in un paesaggio tipicamente rurale, caratterizzato dalla geometricità, dalle tinte vivaci e dai profumi dei seminativi, dei vigneti e dei frutteti, che si alternano ad ampie estensioni prative adibite a pascolo.

Comune collinare di origine molto antica, con un'economia di tipo rurale, basata sull'agricoltura e sulla zootecnia. La comunità dei roccadarcesi o rocchiciani, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, si divide tra il capoluogo comunale, le località di Fraioli e Murata –quest'ultima si è fusa urbanisticamente con la località di Arce del comune omonimo–, diversi aggregati urbani minori e un discreto numero di case sparse. Il capoluogo comunale, caratterizzato da una significativa espansione edilizia, sorge su un'altura scoscesa da cui domina la valle del fiume Liri. Il territorio comunale, a tratti pianeggiante, ha nel complesso una conformazione dolcemente ondulata ed è particolarmente ricco di acqua; l'abitato è quindi immerso in un paesaggio tipicamente rurale, caratterizzato dalla geometricità, dalle tinte vivaci e dai profumi dei seminativi, dei vigneti e dei frutteti, che si alternano ad ampie estensioni prative adibite a pascolo.

Storia

Importanti ritrovamenti archeologici testimoniano che fu popolata sin dall'età del ferro; in seguito vi si insediarono i volsci, che costruirono imponenti mura megalitiche a scopo difensivo, e i romani. Nel corso del Medioevo, per la sua posizione al confine tra i possedimenti pontifici e il regno di Napoli, acquistò un'enorme importanza strategica nelle lotte tra Papato e Impero e per questo fu più volte occupata e devastata: da Ruggero II nel 1140, dall'imperatore Enrico VI nel 1191, da Federico II di Svevia e da Carlo I d'Angiò. Entrata successivamente a far parte del ducato di Sora, ne seguì le vicende, passando dai Cantelmo ai D'Avalos, dai Della Rovere (1475) ai Boncompagni (1612). Il toponimo è un composto di “rocca”, nel significato di ‘rupe' o ‘luogo fortificato', e “arce”, che deriva dal latino ARX, ARCIS, ‘parte più elevata della città'. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera le grandi mura poligonali poste a difesa dell'antico insediamento volsco, la graziosa chiesetta di San Rocco, costruita tra il XV e il XVI secolo, e la settecentesca chiesa dedicata a San Bernardo.

Importanti ritrovamenti archeologici testimoniano che fu popolata sin dall'età del ferro; in seguito vi si insediarono i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=VOLSCI'>volsci</a>, che costruirono imponenti mura megalitiche a scopo difensivo, e i romani. Nel corso del Medioevo, per la sua posizione al confine tra i possedimenti pontifici e il regno di Napoli, acquistò un'enorme importanza strategica nelle lotte tra Papato e Impero e per questo fu più volte occupata e devastata: da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=RUGGEROII'>Ruggero II</a> nel 1140, dall'imperatore Enrico VI nel 1191, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FEDERICOIIDISVEVIA'>Federico II di Svevia</a> e da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARLOIDANGIO'>Carlo I d'Angiò</a>. Entrata successivamente a far parte del ducato di Sora, ne seguì le vicende, passando dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a> ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAVALOS'>D'Avalos</a>, dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a> (1475) ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BONCOMPAGNI'>Boncompagni</a> (1612). Il toponimo è un composto di “rocca”, nel significato di ‘rupe' o ‘luogo fortificato', e “arce”, che deriva dal latino ARX, ARCIS, ‘parte più elevata della città'. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera le grandi mura poligonali poste a difesa dell'antico insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=VOLSCO'>volsco</a>, la graziosa chiesetta di San Rocco, costruita tra il XV e il XVI secolo, e la settecentesca chiesa dedicata a San Bernardo.

Economia

Ritmi pacati, un solido attaccamento ai valori tradizionali e uno stile di vita poco aperto alle novità caratterizzano la comunità roccadarcese. Il settore primario costituisce ancora una significativa risorsa economica: buona parte dell'agro comunale, infatti, è adibita alla produzione di frumento, olive, uva e frutta nonché alle attività zootecniche. Un gran numero di roccadarcesi, comunque, lavora altrove, dal momento che il settore secondario è praticamente assente e il terziario poco sviluppato: se il commercio risulta commisurato alle esigenze della comunità, gravi lacune affliggono il comparto dei servizi, completamente sprovvisto sia di sportelli bancari sia di agenzie assicurative o immobiliari. Anche il complesso delle strutture sociali appare piuttosto scarno: dotato unicamente degli ordinari uffici municipali e postali, il comune non possiede che scuole materne ed elementari; per le esigenze di carattere sanitario fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Sora –sul posto si trova comunque la farmacia–; un serio ostacolo per lo sviluppo del turismo è costituito dalla totale assenza di un apparato ricettivo –al momento mancano sia strutture per il soggiorno sia esercizi di ristoro–.

Ritmi pacati, un solido attaccamento ai valori tradizionali e uno stile di vita poco aperto alle novità caratterizzano la comunità roccadarcese. Il settore primario costituisce ancora una significativa risorsa economica: buona parte dell'agro comunale, infatti, è adibita alla produzione di frumento, olive, uva e frutta nonché alle attività zootecniche. Un gran numero di roccadarcesi, comunque, lavora altrove, dal momento che il settore secondario è praticamente assente e il terziario poco sviluppato: se il commercio risulta commisurato alle esigenze della comunità, gravi lacune affliggono il comparto dei servizi, completamente sprovvisto sia di sportelli bancari sia di agenzie assicurative o immobiliari. Anche il complesso delle strutture sociali appare piuttosto scarno: dotato unicamente degli ordinari uffici municipali e postali, il comune non possiede che scuole materne ed elementari; per le esigenze di carattere sanitario fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Sora –sul posto si trova comunque la farmacia–; un serio ostacolo per lo sviluppo del turismo è costituito dalla totale assenza di un apparato ricettivo –al momento mancano sia strutture per il soggiorno sia esercizi di ristoro–.

Relazioni

Grazie all'aria salubre che vi si respira, al clima fresco anche durante nei mesi più caldi e alle attrattive naturali, fra cui spicca la spettacolare cascata Pilella, in località Valle Cautara, costituisce una meta ideale per tutti coloro che in estate cercano rifugio dalla soffocante calura cittadina. Numerose manifestazioni, soprattutto durante il periodo estivo, contribuiscono a mantenere vivi i contatti con l'esterno: la festa dell'emigrante e la sagra della pasta e fagioli (17 agosto), le fiere di Sant'Agostino (28 agosto) e di San Bernardo (13 settembre) nonché le feste della Madonna del Riparo (24 agosto), di Sant'Antonio Abate (fine agosto) e di San Rocco (14 settembre). La festa del Patrono San Bernardo si celebra il 14 ottobre.

Grazie all'aria salubre che vi si respira, al clima fresco anche durante nei mesi più caldi e alle attrattive naturali, fra cui spicca la spettacolare cascata Pilella, in località Valle Cautara, costituisce una meta ideale per tutti coloro che in estate cercano rifugio dalla soffocante calura cittadina. Numerose manifestazioni, soprattutto durante il periodo estivo, contribuiscono a mantenere vivi i contatti con l'esterno: la festa dell'emigrante e la sagra della pasta e fagioli (17 agosto), le fiere di Sant'Agostino (28 agosto) e di San Bernardo (13 settembre) nonché le feste della Madonna del Riparo (24 agosto), di Sant'Antonio Abate (fine agosto) e di San Rocco (14 settembre). La festa del Patrono San Bernardo si celebra il 14 ottobre.

Località

Canale, Fraioli, Madonna di Paris, Marconi, Murata, Santa Lucia

Canale, Fraioli, Madonna di Paris, Marconi, Murata, Santa Lucia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca d'Arce rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.