Descrizione

Comune di montagna, dalle antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un discreto tessuto industriale. La comunità dei rancesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce fra il capoluogo comunale, che fa registrare una notevole crescita edilizia, e vari altri nuclei abitati, dei quali il più popoloso è quello di Cantevria. Il suo territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate (che vanno dai 252 ai 620 metri), e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che si caratterizza per l'andamento plano-altimetrico collinare. Vi si possono ammirare alcuni esempi di architettura spontanea, come le caratteristiche "lobie" in legno e le vecchie cascine che si distribuiscono tra le anguste viuzze del centro storico. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro,

Comune di montagna, dalle antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato un discreto tessuto industriale. La comunità dei rancesi, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce fra il capoluogo comunale, che fa registrare una notevole crescita edilizia, e vari altri nuclei abitati, dei quali il più popoloso è quello di Cantevria. Il suo territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche abbastanza accentuate (che vanno dai 252 ai 620 metri), e di questa caratteristica orografica risente l'abitato, che si caratterizza per l'andamento plano-altimetrico collinare. Vi si possono ammirare alcuni esempi di architettura spontanea, come le caratteristiche "lobie" in legno e le vecchie cascine che si distribuiscono tra le anguste viuzze del centro storico. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro,

Storia

Aggiunge la seconda parte del toponimo dal 1863. La sua prima parte viene ricondotta all'aggettivo "ransc", che significa 'rancido', con una chiara allusione all'umidità del luogo. La seconda parte di esso è da ricondurre a "Cuvium", da '"covo", nel senso di "cavità", come luogo geografico. La mancanza di ritrovamenti archeologici non ci permette di stabilire con sicurezza chi fossero i primi abitanti stanziatisi sul territorio comunale ma resti rinvenuti presso comuni limitrofi documentano una primo insediamento umano sin dall'età delle palafitte, prima che intervenisse la dominazione romana. I primi documenti che la riguardano risalgono al X secolo ma viene più volte menzionata anche in testimonianze cartacee del '200. Nel Medioevo il borgo fece parte del comitato del Seprio, entrando a far parte in seguito del feudo della Valtravaglia; fu poi infeudato, nella metà del '400, ai Gotta, per passare nel '700 ai Visconti Borromeo e infine ai Litta. Sotto il profilo ecclesiastico dipese fin dall'inizio dalla diocesi di Como, alla cui giurisdizione vescovile fu sottoposta. Sono conservati nell'abitato due dei quattro importanti edifici religiosi presenti sul territorio comunale già in occasione della visita pastorale di monsignor Ninguarda: la chiesa parrocchiale dei Ss. Fabiano e Sebastiano e l'oratorio di San Pietro; entrambe le costruzioni hanno resistito al trascorrere dei secoli, sebbene siano giunte alla nostra epoca con tratti del tutto differenti rispetto a quelli originali. Degno di nota è anche il palazzo della nobile famiglia Sacchetti, che fu all'apice dello splendore tra il '400 e il '500.

Aggiunge la seconda parte del toponimo dal 1863. La sua prima parte viene ricondotta all'aggettivo "ransc", che significa 'rancido', con una chiara allusione all'umidità del luogo. La seconda parte di esso è da ricondurre a "Cuvium", da '"covo", nel senso di "cavità", come luogo geografico. La mancanza di ritrovamenti archeologici non ci permette di stabilire con sicurezza chi fossero i primi abitanti stanziatisi sul territorio comunale ma resti rinvenuti presso comuni limitrofi documentano una primo insediamento umano sin dall'età delle palafitte, prima che intervenisse la dominazione romana. I primi documenti che la riguardano risalgono al X secolo ma viene più volte menzionata anche in testimonianze cartacee del '200. Nel Medioevo il borgo fece parte del comitato del Seprio, entrando a far parte in seguito del feudo della Valtravaglia; fu poi infeudato, nella metà del '400, ai Gotta, per passare nel '700 ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BORROMEO'>Borromeo</a> e infine ai Litta. Sotto il profilo ecclesiastico dipese fin dall'inizio dalla diocesi di Como, alla cui giurisdizione vescovile fu sottoposta. Sono conservati nell'abitato due dei quattro importanti edifici religiosi presenti sul territorio comunale già in occasione della visita pastorale di monsignor Ninguarda: la chiesa parrocchiale dei Ss. Fabiano e Sebastiano e l'oratorio di San Pietro; entrambe le costruzioni hanno resistito al trascorrere dei secoli, sebbene siano giunte alla nostra epoca con tratti del tutto differenti rispetto a quelli originali. Degno di nota è anche il palazzo della nobile famiglia Sacchetti, che fu all'apice dello splendore tra il '400 e il '500.

Economia

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, ospita anche la sede della Pro Loco. Il sindaco riveste anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; è praticato anche l'allevamento di caprini e bovini. L'industria è rappresentata dalle fabbriche alimentari, tessili, dell'abbigliamento e di articoli in plastica; a queste si affiancano alcuni mobilifici, un'impresa edile e una falegnameria. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) accanto all'insieme dei servizi. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, se si esclude un asilo nido. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne e quelle elementari e manca perfino una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno dei visitatori e mancano anche strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero. Tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, ospita anche la sede della Pro Loco. Il sindaco riveste anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, vista l'assenza di una stazione dei carabinieri. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta; è praticato anche l'allevamento di caprini e bovini. L'industria è rappresentata dalle fabbriche alimentari, tessili, dell'abbigliamento e di articoli in plastica; a queste si affiancano alcuni mobilifici, un'impresa edile e una falegnameria. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) accanto all'insieme dei servizi. Priva di servizi pubblici particolari, non presenta strutture sociali di rilievo, se si esclude un asilo nido. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare soltanto le scuole materne e quelle elementari e manca perfino una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno dei visitatori e mancano anche strutture sanitarie, sportive e per il tempo libero. Tutte queste carenze strutturali rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, pur offrendo ai suoi visitatori la possibilità di recarsi presso il Parco naturale del Campo dei Fiori, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alle sue industrie, che consentono l'assorbimento di un flusso di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove richiamano numerosi visitatori. La festa dei Patroni, i Santi Fabiano e Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate, pur offrendo ai suoi visitatori la possibilità di recarsi presso il Parco naturale del Campo dei Fiori, registra un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie alle sue industrie, che consentono l'assorbimento di un flusso di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove richiamano numerosi visitatori. La festa dei Patroni, i Santi Fabiano e Sebastiano, si celebra il 20 gennaio.

Località

Cantevria, Mulino, Ronchetto

Cantevria, Mulino, Ronchetto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rancio Valcuvia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.