Descrizione

Piccola comunità di montagna che molto probabilmente affonda le proprie origini nell'antichità e trae sostentamento dalle attività primarie e da un modesto afflusso di turisti. La comunità dei roiesi, che presenta un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, risiede per intero nel piccolo capoluogo comunale, incastonato in uno sperone roccioso da cui le sue abitazioni affiorano come altrettanti prolungamenti naturali della roccia. Il territorio comunale attenua la sua irregolarità solo in corrispondenza del ripiano vallivo del fiume Sangro: altrove la scabrosità della roccia e la varietà delle specie arboree creano ai margini delle verdi praterie da pascolo un naturale contrasto di colori e di forme, da cui ha origine la profonda suggestione di questi luoghi.

Piccola comunità di montagna che molto probabilmente affonda le proprie origini nell'antichità e trae sostentamento dalle attività primarie e da un modesto afflusso di turisti. La comunità dei roiesi, che presenta un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, risiede per intero nel piccolo capoluogo comunale, incastonato in uno sperone roccioso da cui le sue abitazioni affiorano come altrettanti prolungamenti naturali della roccia. Il territorio comunale attenua la sua irregolarità solo in corrispondenza del ripiano vallivo del fiume Sangro: altrove la scabrosità della roccia e la varietà delle specie arboree creano ai margini delle verdi praterie da pascolo un naturale contrasto di colori e di forme, da cui ha origine la profonda suggestione di questi luoghi.

Storia

Benché il ritrovamento di numerosi reperti archeologici risalenti al periodo italico e romano abbia suggerito l'ipotesi dell'esistenza di un importante insediamento abitativo in epoca antica, la prima conferma documentaria dell'esistenza dell'abitato risale soltanto al 1309. Il borgo appartenne in principio alla famiglia Ciampa, poi a Pietro Antonio Berardelli, quindi, dal 1543, all'illustre casata dei Caracciolo. Nella parrocchiale, svettante sulla sommità dello sperone roccioso a cui il centro storico è abbarbicato, si custodisce il sepolcro di Giulio Caracciolo, in pietra scolpita. La crescita demografica della comunità, cominciata nei primi decenni del XIX secolo e culminata all'inizio del XX, ha fatto registrare da allora una battuta di arresto e quindi una radicale inversione di tendenza.

Benché il ritrovamento di numerosi reperti archeologici risalenti al periodo italico e romano abbia suggerito l'ipotesi dell'esistenza di un importante insediamento abitativo in epoca antica, la prima conferma documentaria dell'esistenza dell'abitato risale soltanto al 1309. Il borgo appartenne in principio alla famiglia Ciampa, poi a Pietro Antonio Berardelli, quindi, dal 1543, all'illustre casata dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>. Nella parrocchiale, svettante sulla sommità dello sperone roccioso a cui il centro storico è abbarbicato, si custodisce il sepolcro di Giulio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, in pietra scolpita. La crescita demografica della comunità, cominciata nei primi decenni del XIX secolo e culminata all'inizio del XX, ha fatto registrare da allora una battuta di arresto e quindi una radicale inversione di tendenza.

Economia

Per via dell'isolamento in cui vive, la comunità ha conservato un tenace attaccamento alla tradizione, custodendo intatte le proprie radici. Le componenti essenziali della sua economia sono il settore primario ed il turismo: da un lato la coltivazione di cereali, l'utilizzo del patrimonio boschivo e l'allevamento di bestiame; dall'altro la presenza assidua di villeggianti in primavera ed estate, malgrado la penuria di esercizi commerciali e la modesta disponibilità di servizi, che non includono il settore dell'intermediazione finanziaria. Lo scarso spirito di intraprendenza economica dei roiesi rischia di innescare un processo involutivo difficilmente sanabile, accelerato dalla dinamica demografica decisamente negativa. Fonte di immobilismo socio-economico è anche il sistema delle infrastrutture. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi ed è sprovvisto di strutture scolastiche e culturali; manca di un apparato ricettivo ma dispone di campi da tennis, di bocce e di calcio; può inoltre contare su un ambulatorio comunale e su una farmacia.

Per via dell'isolamento in cui vive, la comunità ha conservato un tenace attaccamento alla tradizione, custodendo intatte le proprie radici. Le componenti essenziali della sua economia sono il settore primario ed il turismo: da un lato la coltivazione di cereali, l'utilizzo del patrimonio boschivo e l'allevamento di bestiame; dall'altro la presenza assidua di villeggianti in primavera ed estate, malgrado la penuria di esercizi commerciali e la modesta disponibilità di servizi, che non includono il settore dell'intermediazione finanziaria. Lo scarso spirito di intraprendenza economica dei roiesi rischia di innescare un processo involutivo difficilmente sanabile, accelerato dalla dinamica demografica decisamente negativa. Fonte di immobilismo socio-economico è anche il sistema delle infrastrutture. Il comune presenta un quadro fondamentalmente piatto di servizi burocratico-amministrativi ed è sprovvisto di strutture scolastiche e culturali; manca di un apparato ricettivo ma dispone di campi da tennis, di bocce e di calcio; può inoltre contare su un ambulatorio comunale e su una farmacia.

Relazioni

Nei mesi più caldi la natura si esprime al pieno del suo rigoglio, creando le condizioni ideali per un soggiorno gradevole e corroborante: le escursioni, le rilassanti passeggiate e le battute di caccia nella riserva faunistico-venatoria locale sono le più tipiche occasioni di svago e di socializzazione offerte da questo piccolo comune, permeato da un'atmosfera di altri tempi -da non perdere la sagra della pasta in agosto-. Per il resto dell'anno la natura si addormenta e assiste impassibile ai disagi quotidiani dei roiesi, costretti a sistematici trasferimenti a valle. La festa del Patrono S. Filippo Neri si celebra il 26 maggio; il suo momento culminante è la solenne processione scortata dalla banda e conclusa dallo scoppio di batterie di fuochi d'artificio.

Nei mesi più caldi la natura si esprime al pieno del suo rigoglio, creando le condizioni ideali per un soggiorno gradevole e corroborante: le escursioni, le rilassanti passeggiate e le battute di caccia nella riserva faunistico-venatoria locale sono le più tipiche occasioni di svago e di socializzazione offerte da questo piccolo comune, permeato da un'atmosfera di altri tempi -da non perdere la sagra della pasta in agosto-. Per il resto dell'anno la natura si addormenta e assiste impassibile ai disagi quotidiani dei roiesi, costretti a sistematici trasferimenti a valle. La festa del Patrono S. Filippo Neri si celebra il 26 maggio; il suo momento culminante è la solenne processione scortata dalla banda e conclusa dallo scoppio di batterie di fuochi d'artificio.

Località

Bosco Monte la Rocca, Orti, Roitello, Villa Santa Maria

Bosco Monte la Rocca, Orti, Roitello, Villa Santa Maria

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Roio del Sangro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.